L’Acquario di Cattolica e la sostenibilità ambientale

foto di Chiara Spatti

Qual è il reale impegno per la sostenibilità e cosa si potrebbe ancora fare

Capita spesso visitando un acquario di pensare al pesciolino Nemo intrappolato nella piccola vasca dello studio dentistico. I grandi acquari in realtà sono spesso invece opportunità di recupero e salvaguardia delle specie marine. Oltre a giocare un ruolo chiave nella sensibilizzazione ed educazione del pubblico verso la gestione responsabile degli ambienti acquatici, spesso con staff di esperti e scienziati operano attivamente in progetti di sostenibilità ambientale. Ed è anche il caso del grande Acquario di Cattolica, che tra gli altri progetti ne propone uno molto interessante: PLASTIFINIAMOLA.

Un progetto per contribuire attivamente alla tutela di tutte quelle specie che muoiono a causa dell’inquinamento da plastica, attraverso esperienze ed iniziative di sensibilizzazione rivolte al pubblico, in particolare alle scuole. In effetti, secondo il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (PNUA) le plastiche, in particolare i sacchetti e le bottiglie in PET, sono i rifiuti marini più diffusi al mondo: in molti mari rappresentano oltre l’80% dei rifiuti presenti. All’iniziativa l’Acquario di Cattolica dedica un’intera area del padiglione ingresso Blu, ovvero quello che esplora il mondo marino, con squali, meduse, stelle e cavallucci marini, ed un’infinità di altre specie marine, tra cui anche il piccolo pesce pagliaccio che ispirò la Disney per il personaggio di Nemo. Animali tutti in vasche davvero molto ampie, con suggestivi tunnel in cui il pubblico ha l’impressione di immergersi nelle acque insieme ai pesci ed ammirarli passare anche sopra le proprie teste. Al progetto Plastifiniamola è dedicato un lungo corridoio sovrastato da diversi oggetti di plastica che fluttuano sulle teste dei visitatori, come immersi nelle acque di questo immenso mare che l’acquario vuole riprodurre.

foto di Chiara Spatti

Su una parete viene raccontato in progetto con dati tratti dal rapporto del PNUA e in un angolo, su un grande schermo, viene fatto girare in non-stop il video di presentazione del progetto alle scuole e al Ministro della Transizione Ecologica. Tanto il progetto è interessante, quanto invece è deludente l’esperienza offerta al pubblico: la proposta di una fruizione passiva di lettura dei dati e visione di un video che onestamente lasciano il tempo che trovano. Si sarebbe potuto pensare a delle postazioni di interazione digitali per coinvolgere i più piccoli, o vademecum anche solo cartacei da lasciare ai visitatori più grandi: spingere la cittadinanza verso iniziative individuali concrete che sommate potrebbero dare un reale segno di cambiamento.

foto di Chiara Spatti

Inoltre, contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare da un ente attento alla salvaguardia ambientale, la struttura fa uso di un sistema di condizionamento con temperature ben al di sotto delle soglie consigliate dal governo per il risparmio energetico. In particolare, il padiglione dell’ingresso Blu, sviluppato in sotterranea, dovrebbe poter godere già di qualche grado in meno in modo naturale.

Lascia un po’ perplessi anche la cura del verde in esterno: grandi distese di prati provati dalla siccità della stagione e pochissimi alberi a compensare la grande struttura di cemento dell’acquario risalente agli anni ’30.

Per il resto l’Acquario di Cattolica risulta avere una posizione davvero suggestiva, completamente integrato all’interno della città e posizionato proprio davanti al mare. Al suo interno propone una vastità di specie faunistiche, tra rettili, anfibi e pesci, che sono davvero uno spettacolo!

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Chiara Spatti

Marketing & Communication Manager specializzata nel settore spettacolo. Da sempre appassionata d’arte in tutte le sue forme. Mamma di tre splendidi ragazzi. Amo viaggiare, la cucina giapponese, il profumo dei libri ed i colori dell’autunno.

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