“BARRY LYNDON” AL TEATRO TOR BELLA MONACA di Roma
AL TEATRO TOR BELLA MONACA DAL 16 AL 18 NOVEMBRE
“BARRY LYNDON”
Il creatore di sogni
liberamente tratto dal romanzo di William Makepeace Thackeray, riduzione teatrale e regia DI Giancarlo Sepe
Al Teatro Teatro Tor Bella Monaca dal 16 al 18 novembre approda Giancarlo Sepe con BARRY LYNDON, trasposizione del romanzo di William Makepeace Thackeray, dal quale Stanley Kubrick ha tratto uno dei suoi capolavori, una produzione Teatro di Roma/Teatro Nazionale con Teatro La Comunità 1972. Con Massimiliano Auci, Sonia Bertin, Mauro Brentel Bernardi, Gisella Cesari, Silvia Como, Tatiana Dessi, Vladimir Randazzo, Federica Stefanelli, Giovanni Tacchella, Guido Targetti, Gianmarco Vettori e con Pino Tufillaro.
Una lezione “sull’arte della vita”, prendendo a pretesto il protagonista dell’opera che, da povero a ricco aristocratico, subisce la scalata sociale alle soglie della Rivoluzione Francese.
“Questo mio Barry Lyndon – afferma Giancarlo Sepe– prende le sue emozioni dal grande film di Kubrick. Il romanzo di Thackeray è servito a delineare caratteri, situazioni, indicare paesaggi e storie a noi lontane, ma forti e indimenticabili. Nella trasposizione teatrale ancora di più ci si vuole avvicinare alla favola nera che racconta la vita avventurosa tra amori e guerre del signor Redmond Barry di Barry du Barry, discendente dai re d’Irlanda, così dice sfrontatamente al momento di arruolarsi il protagonista. Egli mente, come gli capitò spesso nella sua vita, e difende le sue menzogne con tutto il suo corpo. Come un capitan fracassa si getta nella rissa, e da sprovveduto lottatore, le prende da tutti”.
Dal romanzo alla trasposizione teatrale, Giancarlo Sepe porta in scena dal film del 1975 di Kubrick le emozioni e dall’opera picaresca di Thackeray le situazioni, dirigendo dodici attori nella favola nera di Redmond Barry di Barry du Barry, un uomo “che da povero è voluto diventare un capriccioso ricco aristocratico, nel momento sbagliato, nell’ora in cui cadono le teste dei vanitosi ricchi aristocratici. È un uomo che non sa di storia e che da sprovveduto è destinato a soccombere al primo mutar del vento, illuso e maltrattato da tutti e dal suo arrivismo inarrestabile”. Quella di Redmond Barry è la storia di un uomo sospeso nei suoi sogni, schiavo delle proprie ambizioni, pronto a costruire un impero di menzogne pur di scalare, gradino dopo gradino, la scalinata impervia e marmorea di una società organizzata per caste. Non è un eroe e la sua non è una favola a lieto fine, eppure c’è una morale. Quello in scena è “un teatro dove non trionfa la verità e che si imbeve però delle storie che si tramandano, che si raccontano come monito per chi ha peccato e per chi, giovane, deve ancora peccare e vuole formarsi però all’ombra delle tradizioni – continua a commentare Giancarlo Sepe – Forse, lo si potrebbe anche scambiare per un teatro per famiglie, quello in cui la morale è: …chi sbaglia, paghi finalmente!”. Ecco allora che un classico della letteratura diventa il mezzo per parlare ad un pubblico contemporaneo attraverso una storia di caduta, una favola all’incontrario.
16 e 17 novembre ore 21, domenica 18 novembre ore 17.30
BIGLIETTI
intero 10,50 Euro
ridotto 8,50 Euro
Teatro Tor Bella Monaca
Prenotazioni: tel 06 2010579
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30
Ufficio promozione: ore 10-13.30 e 14.30-19
promozione@teatrotorbellamonaca.it
www.teatrotorbellamonaca.it – www.teatriincomune.roma.it
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