E se Otello fosse Rom? Da un’idea di Ilaria Testoni e Glenda Ray
Al Teatro Arcobaleno in Roma è in scena lo spettacolo Otello, di W. Shakespeare, riadattato da Glenda Ray, su un idea di Ilaria Testoni. Regia di Ilaria Testoni, colonna sonora Ferdinando Nicci, costumi Cinzia Ungaro, luci Pietro Sperduti.
La storia di Otello si conosce: il dramma della gelosia che fa vedere tutto distorto, che fa vedere cose che non ci sono. Unito ad esso, l’invidia, la non accettazione dell’altro. Iago, colui che Otello giudica un amico e soldato fidato, sarà quello che lo tradirà, per un suo tornaconto, per ripicca, per non essere stato nominato luogotenente. Accanto a loro, le donne; che amano senza pregiudizi e che muoiono per amore.
Nella rappresentazione ideata da Ilaria Testoni, l’ambientazione è dei giorni nostri, delle nostre guerre, Afghanistan, golfo o chissà quale altra. Otello non è Moro ma zingaro, sì, un rom. Un rom che per quanto valoroso, combattivo, leale e giusto, si porta dietro la sua cultura: cultura che non a tutti piace, etnia che stimola istinti di rabbia, di invidia, di rivalsa. Lui sarà sempre quello che puzza, quello che ruba. E per quanto innamorato della sua bella Desdemona, che ricambia pienamente, gli bastano poche parole di Iago e un invito a guardare ciò che gli viene fatto credere, per mandare in frantumi tutto l’amore. Spaccato della nostra società, dove il più forte ha potere, dove le immagini, a volte artefatte, contano più dei sentimenti. Una storia di fiducia tradita, di cattiveria al solo scopo di un onorificenza; di pregiudizi, che non muoiono mai e poi mai, in nessuna epoca.
Bravissimo Iago, Mauro Mandolini, un’interpretazione eccezionale. Uno Iago cattivo, astioso e rancoroso, che con il potere della parola si fa credere amico da tutti.
Bravissimo anche Otello, Camillo Marcello Ciorciaro, valoroso condottiero innamorato. Si percepiscono l’amore e il dolore che prova nei confronti di Desdemona, come fossero reali.
Bravi anche gli altri attori, che aiutano i due a venir fuori, a farsi protagonisti: Desdemona- Francesca Dinale, Emilia-Ilaria Amaldi, Cassio- Laurence Mazzoni, Roderigo- Roberto di Marco, Brabanzio- Fabrizio Bordignon, Bianca- Michela Giamboni.
Scenografia essenziale ma efficace: è riprodotto quello che potrebbe essere un campo di battaglia. Rumori e suoni registrati, contribuiscono all’immaginazione della scena. Le luci che permettono il cambio scena degli attori, molto forti, sono un po’ fastidiose, arrivavano dritte negli occhi del pubblico, all’improvviso.
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