Enzo Iacchetti al teatro Lo Spazio di Roma
“Chiedo scusa al signor Gaber” è lo spettacolo con il quale il comico Enzo Iacchetti arriva a Roma, in questo periodo di grande fermento teatrale. A nasconderlo lui non ci prova nemmeno, come conferma la “sua furbata” di aver inserito nel titolo dello spettacolo il nome del suo amico e maestro Giorgio Gaber chiedendogli in anticipo scusa per ciò che ha fatto alle sue canzoni.
Il teatro canzone, tanto amato dai due artisti, rivive al teatro Lo Spazio con questo particolare spettacolo dedicato al cantautore italiano, scomparso da qualche anno e in modo del tutto nuovo. Enzo Iacchetti, infatti, insieme alla sua orchestra la Witz Orchestra e al maestro Marcello Franzoso, ha optato per una riedizione delle canzoni di Gaber, contaminandole attraverso i vari generi della musica. Non solo generi moderni, quali possono essere canzoni di Jovanotti, Zucchero, ma anche qualcosa di più distante, come le marcette, i cori.
In ogni canzone una o più contaminazioni, fino ad arrivare ad un massimo di nove, il record per quanto riguarda la canzone Orgia che richiede molta attenzione.
Uno stile tutto particolare quello di Iacchetti, che affronta la conferenza stampa dedicata al suo spettacolo e quindi i giornalisti che sono accorsi a vederlo, come un momento per non fermarsi a parlare solo di sé, ma dell’arte e della cultura in genere. Qualche frecciatina, da buon comico, non viene risparmiata nemmeno alla politica, che guarda alla cultura sempre in modo negativo. Sicuramente se ci fosse più attenzione anche all’arte e alla cultura in generale, sicuramente ci sarebbero anche più posti di lavoro e si potrebbe garantire maggiore attenzione anche ai tantissimi artisti che popolano l’Italia.
Ma non solo la politica nel mirino del comico milanese. Anche il cinema italiano che predilige artisti e attori romani a chi, della capitale, non è o non viene rappresentato. In questo modo si scopre che Iacchetti ha un progetto nel cinema, che nessuno delle major italiane ha deciso di finanziare, eppure il suo prende spunto da un libro di successo, quale “Il pugile, la bambina e il canguro” scritto da Giannantonio Stella.
La terza frecciatina non se la dimentica e va ai suoi colleghi famosi, verso i quali Enzo Iacchetti ha un moto rimprovero perché non si curano dei piccoli teatri preferendo sempre quelli più grandi e sempre un guadagno. Lui ha buttato lì l’invito a portare spettacoli anche in sedi più piccole, soprattutto in quelle romane. In fondo Roma, caput mundi anche della cultura, basta pensare ai tanti piccoli teatri che la compongono e che permettono anche ai giovani artisti di potersi esprimere.
Ritornando allo spettacolo che il comico porta in scena in uno dei più caratteristici teatri romani, Lo Spazio e che è situato al centro di Roma, non si può non apprezzare anche la disponibilità del comico che afferma: “non è qui che io guadagno, quello lo faccio quando sono in televisione”, il teatro, invece, gli permette di portare con sé e in giro per le città italiane, i suoi musicisti e la musica che scrive con impegno.
Dallo spettacolo anche un cd che raccoglie il lavoro di un anno di incisioni e prove di Iacchetti e della sua band. Non ci meraviglia nemmeno sapere che i proventi della vendita del cd musicale andranno interamente all’Anpi per aiutare chi ha bisogno e ai figli dei musicisti poveri.
Io posso solo fare a Enzino i migliori auguri per la riuscita del suo spettacolo e per il successo nel suo lavoro sempre attento a chi ha bisogno e ai meno fortunati, qualcosa che chi lavora all’interno del teatro conosce bene.
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