Intervista a Veronica Liberale per “Che classe” in scena al Teatro de’ Servi di Roma

Al Teatro de’ Servi di Roma in scena dal 3 al 22 marzo la divertente commedia “Che classe” scritta da Veronica Liberale e diretta da Marco Simeoli. In scena la stessa autrice insieme ad Antonia Di Francesco, Alessandra de Pascalis, Simone Giacinti, Fabrizio Catarci. Abbiamo rivolto alcune domande a Veronica Liberale che ringraziamo per il tempo concessoci.

 

Perché scrivere un testo sulla scuola?

Ho pensato che potesse essere un argomento interessante, visto che a scuola ci siamo andati tutti. Parlare di scuola serale per di più mi ha dato l’opportunità di mettere in scena un’umanità variegata, al tempo stesso tenera, fragile e  grottesca, a cui ho sperato che il pubblico potesse affezionarsi. Inoltre avevo forse un’esigenza di dire la mia su questo regno, dove ciascuno di noi ha lasciato un pezzettino della sua vita.

Cosa è cambiato nella scuola in tutti questi anni?

Direi tantissimo. Basti pensare che quando andavo  a scuola io non c’era internet, che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare e quindi anche la scuola stessa. Sicuramente adesso uno studente ha più possibilità di accesso alla cultura e alla conoscenza, forse a scapito di un impoverimento dei rapporti con l’altro. Io comunque voglio essere ottimista e continuare a credere che la scuola, con tutte le sue difficoltà, è fatta di persone e se hai la fortuna di incontrare un buon insegnante può trasmetterti valori, passioni e interessi che ti accompagnano tutta la vita. La scuola la fanno gli insegnanti!

I personaggi che vengono rappresentati sono vari e si ritrovano a convivere con una società che sembra tanto lontana da loro, ma che in realtà la rappresenta. Chi l’ha ispirata nella stesura del testo?

Mi sono ispirata alle persone che quotidianamente incontro, mi piace osservare e ho una buona memoria. Ho la fortuna-sfortuna di non guidare e i miei spunti migliori li ricevo ascoltando e osservando le persone in auto e in metropolitana.

Il testo è ironico, divertente e tratta un argomento sociale impegnativo. Da autrice e interprete, come vede la regia di Marco Simeoli?

Che dire? Avere Marco Simeoli come regista di questo testo è stata una vera fortuna. Prima di tutto perché ha creato un cast molto forte e poi perché ha saputo valorizzare il testo, movimentandolo, dando risalto nella giusta misura  sia  ai momenti comici che a quelli più sentimentali. Marco oltre ad essere un professionista è anche una persona molto umana e credo che lui abbia contribuito a infondere quest’umanità allo spettacolo. È anche un bravissimo attore e quindi ha curato anche la recitazione, valorizzando in ugual misura tutti e sei i personaggi. Insomma è stato fatto un gran bel lavoro. Io sono molto soddisfatta!

Lei si ritrova a dover interpretare il personaggio dell’insegnante, come lo vive?

Nella professoressa Nora Cosentino De-Cupis , romantica e insicura, che ama la cultura e che sogna di andare a cena con Foscolo, c’è tanto di me. Mi diverto tantissimo a fare questo personaggio, soprattutto nei miei duetti con la simpaticissima bidella Tecla, interpretata dalla mia stupenda collega Antonia di Francesco, attrice straordinaria, con la quale sto lavorando anche ad altri progetti.

Quale dei personaggi di cui ha scritto, l’ha impegnata maggiormente? 

Sono due i personaggi che mi hanno impegnato di più: la studentessa russa (interpretata magistralmente da Alessandra de Pascalis, che alla fine delle repliche viene scambiata dal pubblico per una russa vera) perché mi sono documentata sulla situazione degli immigrati in Italia e di quelli che magari hanno conseguito in madrepatria un diploma che però in un altro paese non viene riconosciuto. L’altro personaggio è il giovane ragazzo disadattato Alfonso Cacchione (interpretato da un cervellotico, tenero e pedissequo Fabrizio Catarci) che ho voluto costruire come un giovane affetto dalla sindrome di Asperger (autismo ad alto funzionamento) anche se durante la pièce non si svela mai. Lì mi sono documentata sull’autismo, che è un tema a cui sono molto legata, perché mi tocca da vicino e mi piacerebbe tornarci su in qualche mio prossimo lavoro …. si sa ancora così poco in Italia sull’argomento!

Com’è o com’era il suo rapporto con la scuola?

Ottimo. I miei anni scolastici sono stati degli anni belli, spensierati, in cui si sono formate le mie passioni, compresa quella del teatro, trasmessami dal mio prof. di latino e greco, il professor De Cupis (a cui ho voluto dedicare il mio personaggio). Altra dedica l’ho fatta alla mia maestra delle elementari Angela Cacchione (a cui ho dedicato il personaggio di Alfonso Cacchione) che mi ha trasmesso invece la passione per la lettura e la scrittura. Come vedete i miei ricordi scolastici ci sono ancora tutti e sono tutti molto belli. Sono stata una studentessa fortunata!

Se dovesse scegliere, cosa farebbe, la studentessa o l’insegnante?

In scena l’insegnante, mi diverte troppo, nella vita la studentessa … a vita, primo perché non si finisce mai di imparare e secondo perché come dice anche il mio personaggio: la cultura è divertente!

Qual è il messaggio che vorrebbe uscisse dallo spettacolo?

Mi viene in mente il personaggio nella commedia del ristoratore romano, Costantino Ferrari (interpretato da un naturalissimo, quasi cinematografico Simone Giacinti) o della fashion blogger (un’esilarante e comicissima Veronica Pinelli) che sono i personaggi dove io ho racchiuso i difetti più beceri della nostra società e che alla fine subiscono una trasformazione aprendosi all’altro. Ecco io vorrei che venisse fuori proprio questo: che la cultura rimane sempre un momento di aggregazione e che può diventare un gran bel riscatto sociale, ma soprattutto che l’incontro con chi è diverso da noi è sempre un incontro fruttuoso e di scambio. IL DIVERSO E’ ARRICCHIMENTO CULTURALE, UMANO, SOCIALE … non dovremmo mai dimenticarlo soprattutto in questo periodo storico, contrassegnato da un preoccupante razzismo di ritorno.

Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

Leggi anche