Marco Zordan ci presenta Germogli 2024
In partenza la IV edizione di Germogli, programma di residenza creativa
Torna anche quest’anno Germogli, programma di residenze creative del Teatro Trastevere di Roma, diretto da Marco Zordan. Germogli è dedicato ai progetti non ancora compiuti e che, proprio attraverso questa residenza, possono crescere, svilupparsi e diventare un prodotto finito, da portare in scena a teatro. Un lavoro che viene svolto nella stagione estiva e che continua a dare vitalità al teatro, in questo caso quello del Trastevere. Ne ho parlato insieme a Marco Zordan, direttore artistico del Teatro Trastevere e artista impegnato in prima persona nel mondo dello spettacolo, con le sue innumerevoli attività.
Ciao Marco, anche quest’anno ritroviamo Germogli il programma di residenza creativa del Teatro Trastevere. Cosa ti aspetti quest’anno?
Ciao! Mi aspetto tante buone idee da far crescere insieme.
I progetti che si contenderanno la residenza, sono tutti incompiuti. Cosa vuol dire presentare un progetto che non ha ancora una strada, un finale?
Credo sia un bel azzardo e siamo felici di poterlo permettere perché senza azzardi si raccontano sempre le stesse cose.
Cosa spinge un autore, una compagnia, a inviare una bozza, alla ricerca di una residenza, al confronto con una giuria e poi con il pubblico?
Sicuramente testare una propria idea credo sia la molla principale, poi avere a disposizione uno spazio, ad oggi, non è una cosa semplicissima.
Quali sono invece, i requisiti necessari per avere accesso a Germogli?
Nessun requisito in particolare, ne anagrafico ne burocratico, solo una buona idea da citare con qualità
La statistica in questi anni, cosa ha restituito a Germogli? Quali sono state le sorprese che si sono alternate sul palco del teatro?
Credo che la cosa migliore che ha portato Germogli è che ci sono stati spettacoli che, senza il nostro sostegno, non sarebbero mai andati in scena, ecco… questa è un ottimo risultato.
La vostra presenza nel periodo estivo è la conferma che il Teatro Trastevere e quindi le persone che lo animano, non si fermano alla sola stagione, ma chiedono di più. Quali sono i vostri sogni, speranze e in particolare le richieste a chi si occupa di teatro?
Le nostre speranze sono sempre relative ad un riconoscimento più concreto, sia economico che di reputazione, del lavoro che svolgiamo.
Il vero teatro, secondo te, qual è? Come si mostra al pubblico e agli addetti di settore?
Ci sono Teatri, non c’è un solo teatro. Purtroppo la tendenza è quella di etichettare sempre per poterlo riconoscere e in una qualche maniera vendere. Teatro è dove qualcuno agisce e qualcun altro osserva, sta al nostro gusto vedere quello che ci interessa, alla sensibilità degli addetti al settore portare avanti quello che vale.
Quali sono, invece, le regole fondamentali per poter far parte di Germogli e quindi di salire sul palco del Trastevere?
L’importante è spedire la richiesta per tempo, poi le parole d’ordine sono: qualità e novità che si rispecchino in drammaturgica, attoriale e di messa in scena.
Tu ti dividi tra autore, regista, attore, giuria. Come si intersecano tutti questi ruoli all’interno del teatro e quale tra questi, senti più tuo? Quale, invece, ti procura maggiori preoccupazioni?
Nel corso degli anni ho capito che vorrei e dovrei stare solo sul palco, sicuramente il luogo dove sono più a mio agio. Il voler poi essere un agitatore culturale, mi porta ad essere poi presente anche in altri ambiti che però seguo più per generosità che per una particolare vocazione specifica, buttandomi sempre alla fine mi ritrovo a fare molto… ecco.
Cosa ti aspetti quest’anno dai partecipanti e dagli organizzatori?
Mi aspetto tante belle proposte e la volontà di fare un percorso insieme.
Non mi resta che farti un grande In bocca al lupo per la IV edizione di Germogli!
Grazie a Voi!
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