I corti teatrali del Festival Teatramm’ 2022: Lucia Fonte
Gli allievi della EDM Factory Accademia Artistica si sfidano con i corti teatrali
Al Festival Teatrale Teatramm’ una nuova sfida, quella dei corti teatrali, un contest interno della EDM Factory Accademia Artistica, che vede impegnati gli allievi della stessa nella realizzazione di corti teatrali come registi. Quest’anno saranno cinque i corti in gara che verranno giudicati nella serata inaugurale del festival.
Scopriamo uno ad uno i giovani artisti che si sono messi in gioco in questo contest.
Titolo: Lucia Fonte
Regia: Lucrezia Calzoni
Attori: Pierluigi Cova, Lavinia Lalle, Alfonso Brescia, Adina De Santis, Asia Melmeluzzi Soligo, Massimiliano Monticciolo, Anna Maria Tursi, Simone Ranieri
Il corto è ispirato alla Locandiera di Goldoni, come l’hai rivisitato? Ho deciso di passare lo scettro del protagonista al Cavaliere, uomo misogino incuriosito dalle attenzioni di Mirandolina. Gli ho creato una storia, un passato, un perché. Giocando su ciò che sembra e ciò che è, ciò che si vuol far credere e ciò che si vuole o non vuole vedere.
Cosa hai voluto evidenziare dei personaggi? Ho creato una storia per ognuno, dando importanza a tutti allo stesso modo. In prima linea c’è l’uomo e tutto ciò che di contrastante lo rende umano. Ho messo in risalto fragilità e punti di forza di ognuno, ciò che si mostra e ciò che si nasconde.
Cosa ti aspetti dal Festival Teatramm’? È la prima volta che partecipo al Festival e non vedo l’ora di respirarlo a pieno. Sarà sicuramente una bella vetrina per la mia arte e grande fonte di ispirazione, avendo la possibilità di mettermi in gioco e imparare ancora e ancora.
Quali sono le sensazioni che ti hanno accompagnata nella rivisitazione del testo teatrale? Ho sentito l’esigenza di scavare nell’inconscio e nel subconscio umano, raccontando un disagio e la conseguente “via di fuga”, se davvero così si può definire. Considererei il mio corto un viaggio nella mente umana con i suoi mostri, le sue paure, la sua cruda essenza, il tutto scandito da un’incessante urgenza d’amore.
Ci sono molti aspetti da analizzare in un lavoro del genere. Uno dei tanti è il rapporto con i tuoi colleghi, allievi come te. Com’è stato entrare nel rapporto regista/attore? Si sa che passare dall’essere colleghi, il che lo è tutt’ora, alla distinzione di ruoli non è mai facile, io poi faccio parte della fascia d’età più piccola all’interno dell’Accademia il che potrebbe influire sui rapporti, eppure la professionalità ha sempre trionfato. C’è stato fin da subito un grande ascolto reciproco, vero interesse e lavoro sulle sfumature di storia e personaggi. L’obiettivo è il progetto e i miei attori l’hanno sposato a pieno rendendosi anche propositivi. È stato un lavoro fluido, arricchente, stimolante, il primo e di certo non l’ultimo.
Com’è stato, invece, entrare nel ruolo di regista? Parto con il dire che ho sempre amato gestire situazioni, ho sempre sentito quest’impulso di dirigere creativamente ma non ho mai avuto l’opportunità di mettere davvero in pratica le mie carte, ciò che mi ardeva dentro. Quindi sicuramente l’idea di mettermi alla prova come regista mi ha letteralmente entusiasmata fin da subito. L’ho sentito mio questo ruolo, mi sono fatta carico di tutta la bellezza e delle innumerevoli responsabilità che comporta e mi sono fidata del mio istinto, che poi io traduco sempre in minuziosi schemi mentali. L’ho fatto lasciandomi guidare dalle sensazioni del momento senza mai perdere di vista l’obiettivo della storia per intero e di quella di ogni singolo personaggio, empatizzando con i miei attori, guidandoli passo dopo passo all’interno di questo viaggio e lasciando loro lo spazio necessario per esprimersi.
Grazie per essere stata con noi!
Il programma del Festival:
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