La classifica dei migliori spettacoli teatrali ai quali ho assistito nel 2016
È arrivata anche la fine di questo 2016. Come di consueto, fra parole, ricordi, amici, si riflette sull’andamento dell’anno appena passato, su quello che avrebbe potuto essere e che non è stato.
Nel mondo dello spettacolo si fanno i resoconti su come siano andati gli spettacoli. C’è chi da precedenza agli incassi, chi al numero degli spettatori. Io preferisco fare un conteggio diverso, rimettendomi a ciò che ho visto, quindi il giudizio è palesemente personale, ma soprattutto ciò che mi ha lasciato qualcosa. Con questa premessa, nel mio elenco ci saranno solo spettacoli a cui ho assistito personalmente. Nella classifica ho dovuto fare una scelta dettata da delle varianti. Sono pochi gli spettacoli che ho visto e che non mi sono proprio piaciuti, ma per tutti ho il rispetto che si deve avere per chi fa questo lavoro!
Lo ripeterò fino allo sfinimento: uno spettacolo per essere bello deve lasciarti andar via con qualcosa dentro, con la voglia di rivederlo, con la gioia se è stato divertente e con la voglia di agire se è uno spettacolo sociale. Certo, potrebbero essere tante le cose che dice uno spettacolo, dipende da noi, dal nostro stato d’animo ecc., l’importante è che non si vada via annoiati. E signori, devo ammettere che ci sono molti spettatori che si godono la comodità di una poltrona a teatro per farsi una bella dormita!
Allora la classifica argomentata prevede:
10. “Il Doppiattore” uno spettacolo di e con Angelo Maggi. Attraverso lo spettacolo teatrale l’attore-doppiatore racconta la sua interpretazione del lavoro, in questo caso doppia visto che deve dare vita ad un personaggio che a sua volta è stato interpretato da un altro attore. Lo spettacolo permette di venire a contatto con chi fa questo mestiere, in maniera ironica, divertente, come lo sono i loro doppiaggi.
9. Pari merito per due spettacoli. “La donna che disse no” di Pierpaolo Saraceno, interpretato dallo stesso Saraceno e Mariapaola Tedesco, un testo incentrato sulla violenza sulle donne, sulla comprensione di una situazione alquanto attuale, anche se le sue origini sono lontanissime. Soprattutto incentrata sull’Italia e sulla situazione femminile nel nostro paese. “Schifosi” ispirato all’opera di David Foster Wallace, interpretato da un bravissimo Luca Iervolino e diretto da Rosario Sparno. Lo spettacolo analizza l’amore familiare e l’importanza dello stesso, anche se la realtà è spesso bel lontana dal sentimento espresso.
8. Anche qui un pari merito tra due spettacoli divertenti. “Mi ricordo di te” scritto da Stefano Terrabuoni e diretto da Massimiliano Milesi. Divertente commedia degli equivoci e dei “non ricordo” che appare fortemente attuale. “Piaceri nascosti” scritto da Dario Santarsiero per la regia di Angelita Puliafito, con Laura Sorel e Francesca Stajano, storia divertente di donne e del loro essere donne anche attraverso una versione robotica. Ben diretto ed interpretato.
7. “Via col tempo” una commedia scritta da Fabian Grutt, Fabrizio Gaetani e Roberto Fei, in scena gli stessi Grutt e Gaetani, con Cecilia Taddei diretti da Felice Della Corte. Una commedia divertentissima che ha lasciato il segno non solo nelle battute, ma anche nelle movenze degli attori. E poi sì, lo confesso, ma questo confronto tra anni ’90 e 2000 l’ho sentito tutto!
6. “Brigada desaparecidas” scritto e diretto da Stefano Mondini, interpretato dallo stesso Mondini con Paolo Buglione e Roberta Astuti. Lo spettacolo ci immerge nell’Argentina dei desaparecidos catturando attenzione ed emozione. Bravi anche gli interpreti. Ammetto che anche questo è un argomento che ha sempre suscitato in me grande interesse.
5. “Quando eravamo repressi 3.0” scritto e diretto da Pino Quartullo con Francesca Bellucci, Annabella Calabrese, Matteo Cirillo, Tiziano Floreani. Uno spettacolo che ritorna in scena dopo 30 anni e non delude. Divertente, comica e drammatica, dove è possibile realizzare che anche se i tempi cambiano, le abitudini sono dure a morire!
4. “Muble mumble ovvero confessioni di un orfano d’arte” scritto da Emanuele Salce e Andrea Pergolari, con Salce e Paolo Giommarelli. Il monologo accompagnato a volte dall’interazione con Giommarelli, è Il racconto di tre funerali attraverso i quali Salce racconta la sua vita e aneddoti legati a quella dei suoi padri, il primo Luciano, il secondo Vittorio Gassman, secondo marito della madre, l’ultimo, metaforicamente, è il suo.
3. “Come vi piace” il testo del drammaturgo per eccellenza William Shakespeare nella versione di Ilaria Testoni. Con Mauro Mandolini, Laura Garofali, Ilaria Amaldi, Camillo Marcello Ciorciaro, Barbara Lo Gaglio, Roberto Di Marco, Michela Giamboni, Paolo Benvenuto Vezzoso. Una versione immersa nel periodo della seconda guerra mondiale, accostata alla repressione tedesca contro i teatri e il pensiero libero. Bella l’interpretazione, la scenografia ed anche il testo, adattato da Glenda Ray.
2. “Taxi a due piazze” che sembra ormai un classico del teatro romano. In fondo è uno spettacolo di grande successo, importato dagli Stati Uniti. In scena Guidi, Gianpiero Ingrassia, Renato Cortesi, Silvia Delfino, Francesca Nerozzi, Piero Di Blasio, Riccardo Bocci, diretti dallo stesso Guidi. Il testo scritto da Ray Cooney e riadattato per la versione italiana da Jaja Fiastri, rappresenta una delle commedie più divertenti ed esilaranti del teatro italiano. Non a caso è uno spettacolo che attrae ancora a distanza di anni spingendo a teatro gli spettatori. Le risate sul palco e fra il pubblico sono davvero incalcolabili!
1. “Minchia signor tenente” scritto da Antonio Grosso e diretto da Nicola Pistoia, con Antonio Grosso, Natale Russo, Gaspare Di Stefano, Francesco Nannarelli, Francesco Stella, Federica Carruba Toscano, Antonello Pascale e Ariele Vincenti. Chi ha avuto occasione di parlare con me conosce bene il mio pensiero. Nonostante gli otto anni di rappresentazione è il miglior spettacolo che abbia visto quest’anno. Emozionante, struggente, divertente, riflessivo, commovente. Si parla di mafia attraverso la risata, ma è un omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita lottando contro le organizzazioni criminali. Lo spettatore è portato alla riflessione partendo da avvenimenti divertenti fino ad arrivare alla consapevolezza del sacrificio e alla commozione. Già il titolo mi ha riportato alla canzone di Giorgio Faletti “Signor tenente” di qualche anno fa, suscitando le stesse emozioni, che lo spettacolo esprime lodevolmente. Io dico straordinari!
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