La libertà di essere diversi in 40 mq
viene fuori il grande dramma di chi è incastrato in un corpo che la natura beffarda gli ha donato
Parlare di diversità, se così la si vuole chiamare, non è mai facile, ma quando a farlo si usa il registro brillante… La vittoria è assicurata.
Emiliano De Martino, con accanto due bravissime attrici Noemi Giangrande e Laura Sorel portano in scena al Teatro Marconi di Roma, 40 mq, una commedia brillante, appunto, dove tra una gag e l’altra viene fuori il grande dramma di chi è incastrato in un corpo che la natura beffarda gli ha donato e non si sente a proprio agio con il proprio sesso di origine.
Ci si trova così a riflettere sulle varie problematiche di chi decide di iniziare un percorso di transazione. Un dramma che non è solo psichico o fisico, dato da terapie endocrinologiche e/o chirurgiche, ma anche e soprattutto di carattere sociale, specie quando la propria famiglia d’origine ti scaccia e non ti accetta. Questo percorso che dovrebbe appagare e ridare quell’equilibrio tanto ricercato diventa quindi destabilizzante, doloroso e solitario e se anche le certezze vengono meno si è più deboli e indifesi ad affrontare una società che è pronta subito a puntare il dito…ed è per questo che l’unica cosa che rimane da fare è indossare una corazza, affinché ci si possa schermare.
Si parla quindi di transessualità, e quando questa la si lega addirittura alla carriera artistica, nel dettaglio quella dell’attrice… viene fuori un unico pensiero: l’Apparire conta più dell’Essere.
Lo spettacolo della durata circa un ora e venti presenta quindi tre personaggi due donne e un uomo. Due donne forti e deboli allo stesso tempo, una conservatrice, matriarca, classica, abitudinaria ,madre, madre-chioccia di un figlio non troppo sveglio, l’altra progressista, single, bellissima … fin troppo, sognatrice, attrice … speranzosa che la vita possa diventare normale, e che si possa vivere d’arte, di una passione che appaga ma spesso non paga! E tra loro vi è lui … Sergiolino, il tipico bamboccione quarantenne, figlio di papà, abituato a farsi mantenere dalla famiglia, dalla quale non è mai riuscito a spezzarne il cordone, che non riesce soprattutto a staccarsi dalla gonna materna pur bramando quella di altre donne. Ed è proprio questa pulsazione che lo porta a cercare un’inquilina, fino a imbattersi nella bellissima Luana.
Sergiolino pur avendo voglia di lasciarsi andare, specie in amore, con la paura di fare il salto, si ritrova tutto ad un tratto, quasi senza rendersene conto a condividere i 40 mq del suo appartamento cittadino con una Donna o meglio La Donna, quella con la D maiuscola, dalle sembianze ora di una Dea per quanto è bella e aggraziata, ora di un Demone per quanto provocante e allusoria, qui tutte le emozioni, tutte le paure, tutti i paradossi e le speranze inevitabilmente si incontrano e scontrano dando la possibilità a questo bamboccione di diventare Uomo, un Vero Uomo capace di scegliere il proprio cammino, di seguire il proprio amore senza paura, senza stare lì a rimuginare del giudizio degli altri e soprattutto di Mammina.
Il testo scritto dallo stesso De Martino che ne è appunto anche l’interprete appare già dalle prime battute interessante e allegro, anche in questo come già in altri suoi spettacoli troviamo il pensiero oggettivo dell’autore, che pur in modo leggero,non risparmia la sua critica su alcuni temi attuali come ad esempio l’immigrazione e la visione al riguardo della politica italiana, o sul non sempre troppo limpido mondo dello spettacolo dove a farne da padrona vi è la precarietà. Molti gli applausi a scena aperta per la bravissima Laura Sorel, che tiene alto il ritmo dello spettacolo, padrona del palco e della commedia, altrettanto brava ed elegante Noemi Giangrande che si trova ad interpretare un ruolo non proprio semplice e dalle molteplici sfaccettature. E per ultimo ma non per bravura il poliedrico Emiliano De Martino, che oltre a concertare da regista l’intero spettacolo ancora una volta rinnova la sua bravura attoriale caratterizzato da grande espressività e da un naturale talento ritmico. Bella ed essenziale la scena che incornicia perfettamente i vari quadri della commedia. Che dire ancora? se non che lo spettacolo starà in scena dal 4 al 7 aprile e che non lo si può non andare a vedere!
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