L’incanto di EsotericArte alla Sala Umberto
Si può fare uno spettacolo con matematica e filosofia mettendoci in mezzo anche del latino? Si, si può fare. Elio Crifò ha scritto “EsotericArte”, grazie al progetto artistico di Stefano Baldrini e alla regia di Massimiliano Vado, aiutato anche dalla presenza del professor Piergiorgio Odifreddi, matematico, logico e saggista, ha messo in scena uno spettacolo diverso da tutti. Numerologia, esoterismo, simbologia, religione e, i Genesis, ma anche i Deep Purple, Bach e altri ancora.
Cosa hanno in comune tutti queste cose sopracitate? Ce lo spiegano nello spettacolo ESOTERICARTE al Teatro Sala Umberto di Roma, appena lo rifaranno andate. Vi si aprirà un mondo.
Elio Crifò, spiega divertendo, tanti misteri e cose strane di cui nessuno sembra sapere nulla, o che, più realisticamente, nessuno vuole che si sappiano. Si indaga il Medioevo, considerato secolo buio ma che in realtà di buio aveva ben poco. Nel Medioevo sono state erette forse, le più belle chiese che abbiamo, decorate con scritte, rosoni e scene, che però saranno scoperte solo 100 anni dopo e con chiari, per chi li vuol vedere, simboli esoterici: la cattedrale di Otranto, con il mosaico dell’albero della vita, la basilica di Santa Maria della salute a Venezia, con il nodo di Salomone.
Dante con la sua Divina commedia, impregnata di numerologia ed esoterismo, di misteri. L’importanza dei numeri 5 e 8 che si ritrovano nei palazzi, nelle architetture di allora, e altro ancora, talmente tanto, da non riuscire a ricordare tutto. Il professore Odifreddi, svela i rapporti che hanno i numeri con la musica, con la filosofia, con la religione. Il tutto in maniera simpatica e comprensibile anche per chi, di matematica, saggistica ed esoterismo non sa nulla.
Dietro i due autori/attori, uno schermo dove proiettare le bellezze magiche dell’Italia.
Bellissima idea di spettacolo, forse un po’ difficile per chi non sa nulla di matematica, numerologia e architettura, ma molto interessante e ricco di spunti di studio, di curiosità.
Molto bravi Elio Crifò e Piergiorgio Odifreddi, chiari, empatici e simpatici. Mai noiosi, nonostante il tema e che ci invitano a guardare oltre, a capire, a studiare, a non cadere nella trappola di chi vuol nascondere tutto, di chi non vuol farci vedere. E anche i Genesis (dal latino nascita, creazione), nella loro Firth of Fifth concordano con i due:
“ il cammino è chiaro
Sebbene nessun occhio può vedere
Il corso tracciato molto tempo fa
E così con dei e uomini
Le pecore rimangono nel loro recinto
Sebbene molte volte hanno visto il modo di andarsene”.
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