Milesi racconta il suo Amor per me
l’amore e l’aldilà in Amor per me
Amor per me è lo spettacolo che Luca Milesi porta in scena al Teatro Tordinona dal 14 al 16 febbraio. Scritto e diretto dallo stesso Milesi, il quale è in scena con Maria Concetta Liotta e Domizia D’Amico. Un testo che parla d’amore, di speranza e dell’aldilà.
Sei in scena al Tordinona con uno spettacolo che parla d’amore, che è quel sentimento che illumina il mondo. In che modo hai deciso di trattare questo argomento?
Immaginandolo nella sua forma più pura, disincantata. Amor per me è ambientato in un mondo diverso da questo, forse l’Altro, dove si dice che presto o tardi arriviamo tutti. Di Là chi potrebbe amarci? Dio? E se non ci fosse? O se invece fosse semplicemente diverso da come lo pensiamo da sempre? Se per caso delegasse magari a due tutor dalla forma di angeli il compito di farci rivedere la vita degli altri così come è stata condizionata da noi, per aiutarci a capire? Quello sarebbe un atto di amore immenso. Invece del nulla o della condanna eterna, ci sarebbe una grande valutazione di ciò che è stato. Il punto è che ci dovrà essere però qualcosa da valutare, altrimenti i due tutor che fanno? E tanti invece attraversano questo mondo senza vivere veramente la vita fino in fondo
Nel tuo spettacolo, oltre ad un uomo anche un clown, come hai unito queste due anime?
Il clown è insieme la Smorfia, il Proiettore e lo Schermo sul quale vanno in scena i momenti del passato da rivedere.
In scena sei accompagnato da due donne, da regista, come hai preparato i loro personaggi? E il tuo?
Non faccio mai distinzioni da questo punto di vista. Sono molto esigente con tutte e con tutti. In prova cerco di essere vicino agli interpreti spalleggiandoli in ogni momento del loro calarsi nel personaggio, dal lavoro sulle intenzioni a quello conseguente del corpo nello spazio. Ovviamente il mio personaggio è sempre quello che sembra non arrivare mai, ascolto molto quello che accade attorno a me, per forza. Ma poi arriva. Eccome se arriva
Amor al contrario si legge Roma, un connubio con il quale gli artisti si misurano spesso, cosa hanno in comune le due parole e le due cose?
Roma è Amor nella dolcezza dei suoi panorami. Prendi una persona che sta un po’ giù, dille di incamminarsi in una giornata di sole da Villa Pamphili verso il Gianicolo, poi giù fino a Borgo Pio, da lì la Conciliazione e Castel Sant’Angelo, poi a destra la Lungara, Trastevere, fino a Porta Portese. Alla fine vedrai nel suo viso una luce diversa, come fosse rinato. È stata Lei, Amor, con le sue vedute, i suoi sampietrini, il suo cielo, il suo essere arancione al tramonto.
Qual è il tuo rapporto con l’amore?
Amore per me significa fedeltà. Sempre. In mezzo ai tuoni, alle tentazioni, oltre le abitudini. Io sono un po’ antico.
Cosa vorresti dire al pubblico che verrà a vedere lo spettacolo?
Di immaginarsi sdraiati sul letto, di sera, con Satie nelle cuffie. Perché un sogno sta venendo a prenderli. E i sogni non puoi vederli con gli occhi della ragione. Nei sogni accetti l’evoluzione continua di una persona, di un luogo e di un oggetto in un altro, senza spiegazioni, sono fatti così. Anche AMOR PER ME lo è.
Grazie e in bocca al lupo!
Grazie a te!