My favorite things in concorso al Los Angeles Italia Film Fashion and Art Festival
Il documentario che racconta la pandemia dell’Italia al Los Angeles Italia Film Fashion and Art Festival
Al Los Angeles Italia Film Fashion and Art Festival 2021, in concorso il documentario My favorite things diretto da Daniele Tullio. Siamo in Italia nel periodo della più grande pandemia mondiale e il paese viene chiuso per impedire al virus Covid–19 di circolare libero e di mettere in ginocchio il sistema sanitario nazionale, come sta facendo in alcune zone del nord Italia.
La gente si ritrova ad un tratto chiusa nelle proprie abitazioni, senza la possibilità di uscire se non per “comprovate necessità” legate al lavoro, alla salute e per fare la spesa di generi alimentari. La gente fa lunghe file per accedere ai supermercati, ai negozi. Una fila silenziosa, mentre dai balconi si canta e si mandano messaggi di speranza e di resistenza, augurandosi che la situazione migliori il prima possibile e si ritorni presto alle proprie attività. Il lavoro si sposta dagli uffici al proprio appartamento, quando questo è possibile e si sposta sulle piattaforme streaming, suoi social: lezioni, incontri, meeting, riunioni e telefonate si spostano sul web. Altri, molti altri, invece, se non perdono il lavoro, sono messi in cassa integrazione.
Il lockdown mette in ginocchio anche un sistema lavorativo, quello italiano, che ha molte falle e tanto lavoro in nero, che si cerca di combattere, ma è dura, tanto dura. E poi ci sono i lavoratori dello spettacolo, i primi a chiudere, e gli ultimi a riaprire, ancora oggi. Problemi tanti, maestranze senza alcun sussidio, nonostante la voglia di riprendere a lavorare.
Tutto questo ed altro è presente all’interno del documentario iscritto al Los Angeles Italia Film Festival, che anticipa la notte degli Oscar. Oltre alla regia di Tullio gli interpreti sono: Simone D’Acuti, Tiziano Ferracci, Ettore Belmondo, Mario Battisti, Francesca Nobili, Davide Di Meglio, Alessia Di Fusco, Emanuela Lu, Alberto Mazzaro, Livia Massimi ed altri artisti.
“La lavorazione di “My favorite things” è stata una boccata d’aria fresca che mi ha dato ossigeno nella fase subito successiva all’avvento della pandemia ed è stato girato in corrispondenza della primissima riapertura concessa dal Governo a maggio dello scorso anno”. A parlare con noi Livia Massimi, una delle attrici protagoniste del documentario in concorso al Festival di Los Angeles.
“Il documentario è stato ideato e realizzato da un giovane regista, Daniele Tullio, in concomitanza con un altro lavoro proposto sul web durante la prima quarantena, “The ZoomRoom“, al quale ho avuto occasione di prendere parte con un intraprendente gruppo di lavoro guidato da Ettore Belmondo.
In quel momento è stato importante perché dettato dalla necessità di condividere il nostro punto di vista sulla condizione di paralisi che noi artisti (attori e musicisti in particolare) stavamo vivendo, anche in relazione al “mondo esterno” che sembrava sempre più distante ma stranamente vicino allo stesso tempo.
Ad un anno di distanza mi rendo conto che questo progetto ci ha permesso di mostrare la nostra fragilità, le nostre fratture ma anche la voglia di comunicare che oltrepassa ogni ostacolo e ci fa confermare ogni giorno la nostra “promessa” al mondo”.
è possibile vedere ancora per qualche giorno, il documentario gratuitamente sul sito di Mymovies.
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