Quattro, uno spettacolo per ridere ed emozionarsi
Ludovica Di Donato, Andrea Perrozzi, Valeria Monetti, Alessandro Salvatori, ci raccontano Quattro, lo spettacolo in scena al Teatro 7
In scena al Teatro 7 di Roma dal 22 novembre al 4 dicembre, Quattro di Adriano Bennicelli con Ludovica Di Donato, Andrea Perrozzi, Valeria Monetti, Alessandro Salvatori, per la regia di Michele La Ginestra. Uno spettacolo che parla di coppie, di amore, di privazioni e …. A raccontarci un po’ dello spettacolo sono gli stessi attori che ringraziamo per essere qui, sulle pagine di CulturSocialArt.
Porterete in scena Quattro, uno spettacolo romantico ma divertente. Siete pronti per salire sul palco del Teatro 7?
Andrea: Siamo prontissimi non vediamo l’ora di cominciare. Lo spettacolo ci fa ridere talmente tanto che la risata diventa contagiosa anche per il pubblico. E questa è una cosa bellissima!
Ludovica: Il palco del Teatro 7 è un po’ casa nostra, per questo palco siamo sempre pronti!
Sulla scena rappresentate due coppie, quattro personalità diverse, chi sono Andrea, Valeria, Alessandro, Ludovica?
Valeria: Sono quattro amici, ognuno con il suo differente modo di essere, che nel tempo sono diventati due coppie.
An.: Sono sicuramente quattro amici che poi sono diventati due coppie ma assortite male.
Spesso si sente parlare del triangolo, qui potremmo parlare del “quadrangolo”. Come si vive in scena un rapporto del genere?
An.: Come nel triangolo ma più stretti. E sicuramente sempre all’angolo.
L.: Naturalmente non c’è spazio per tutti e quindi spesso bisogna sacrificarsi.
L’amore è una parte integrante dello spettacolo…
An.: Anche se sono due coppie forse mal assortite, si tratta di quattro persone che sicuramente amano: amavano da giovani nel rapporto d’amicizia e per vent’anni hanno continuato ad amare, forse non esattamente le persone che avrebbero voluto amare di più, ma hanno comunque amato. E tuttora amano il ricordo di ciò che è stato.
La regia dello spettacolo è di Michele La Ginestra. Quali sono state le indicazioni del regista agli attori?
Alessandro: Il regista ha cercato di prendere la nostra parte personale, che più ci accomuna con il personaggio, per inserirla nello spettacolo. Ha portato quelle caratteristiche che fanno parte di noi nella scena rispettando anche le differenze che ci sono con i personaggi stessi. Per questo Michele ci ha reso il lavoro più semplice. Lui ha lavorato molto sull’aspetto brillante della commedia non tralasciando però la parte più emotiva e profonda che, nelle commedie scritte da Adriano Bennicelli, è sempre preponderante.
Siamo in un periodo di crisi, ce lo portiamo dietro da tanto. Ridere e divertirsi è un modo per rilassarsi. Il teatro è anche questo. Qual è il messaggio che dal palco arriverà o vorreste che arrivi al pubblico?
An.: Vorremmo davvero che le persone si divertissero, che alleggerissero i loro pensieri.
L.: Desideriamo che le persone escano finalmente di casa per uno scambio reale con le persone. Per salvare il cervello, lo spirito e l’anima. Lo scambio umano che c’è tra il pubblico e chi sta in scena è impagabile.
Fra i tanti commenti che avete ricevuto, c’è chi si riconosce nei personaggi?
L.: Si alcuni si riconoscono in un personaggio, altri in una coppia, altri ancora in una dinamica di relazione. È per questo che tutti escono da teatro con il ricordo di aver riso tanto ma soprattutto con tanta emozione.
Al.: Una delle cose più belle che ci viene spesso detta è che allo spettatore sembrava proprio di stare nel salotto di “casa nostra”. Questo aspetto crea molta empatia con il pubblico.
Ci lasciate con un invito a vedere lo spettacolo?
An.: Venite a teatro perché il teatro è vita, deve vivere e anche noi!
L.: Lo spettacolo fa ridere ed emozionare e non c’è cosa più bella di ridere emozionandosi.
Grazie e in bocca al lupo!
Grazie a Cultursocialart e vi aspettiamo a teatro!
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