Recensione: Freddy aggiustatutto in scena al Teatro De’ Servi di Roma
In scena al Teatro de’ Servi di Roma la commedia “Freddy aggiustatutto” di Lorenzo Riopi e Tobia Rossi già vincitori della V edizione di “Una commedia in cerca di autore”, con la regia di Roberto Morfante.
La commedia, giovane e divertente, a tratti amara e graffiante, rappresenta in 2 atti il più mediocre tra i mondi televisivi: quello dei reality. Lo fa in modo caricaturale, ma non per questo, meno vero, capace di scostare l’attenzione di un umanità addormentata dal grigiore della propria vita, per focalizzarla su qualcosa per lei più emozionante, che le faccia sognare la fama e il successo (o più semplicemente la illuda).
Ecco una tv che sembra voler raccontare la vita reale, ma, non fa altro che creare, al contrario “maschere più finte del finto”.
Riopi e Rossi affermano “su questo paradosso abbiamo costruito la storia che fotografa un Italia dominata dalle ossessioni: denaro, popolarità, fama, aspetto fisico, il tutto giocando con il genere dinamitardo della commedia”.
La bravissima Alessandra Schiavoni e Giuseppe Cantori, rispettivamente Cora, manager affascinante e perfida e Giulio, direttore in cerca di format e di qualche avventura amorosa, rappresentano, vivono e alimentano, questo falso mondo, fino a dichiararlo con estrema consapevolezza, “una vera merda”.
Ma chi vive in questo mondo? Ecco i nostri più giovani attori che si trovano a con-viverci; Giulia Carpaneto, (Nadia) un’attrice brava e in gamba, sveglia e intelligente, costretta ad interpretare ruoli stereotipati e sexy, che la vogliono come lei non è, e che la portano ad essere inquieta e delusa da questo mondo che la attrae, ma con il quale non trova un compromesso.
In modo del tutto diverso, Matteo Nicoletta, il protagonista Freddy, lo vive nella sua ingenuità, apprezza le facilitazioni ottenute dal successo, ma con il tempo non riuscirà più a sopportarle, perché proprio fama successo e denaro non gli regalano un grammo di felicità, a differenza della sua fidanzata, Alessia Punzo, Anna, che di amore felicità e … peso, ne dispensa al nostro protagonista in abbondanza
Anna, così fuori dagli stereotipi del mondo di oggi, da quel mondo finto se ne tiene alla larga, addirittura non possiede una tv e sa vedere la bellezza oltre il velo di ogni apparenza.
Ed è proprio grazie ad Anna che le cose cambieranno; raccontando di quando era adolescente, dirà una frase memorabile, “non ti ho detto che sei bella, ti ho detto quanto sei diventata bella”.
Essere o apparire, da questo si crea un meraviglioso effetto a catena, che rovescia questa piccola real tv che finge di essere reale.
Un lieto fine degno della commedia, forse utopistico, ma che lascia agli spettatori la voglia di sognare e sperare.
Bravi gli attori, calati nel loro ruolo, in particolare, come già detto, Alessandra Schiavoni, perfetta SS, snob e stronza.
Non fatevi ingannare dal primo atto, un po’ lento, poi le cose cambiano!
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