Recensione: Messiah, musical sulla vita di Gesù

Foto: Tom-Egil Jensen / VG

Al Teatro Viganò di Roma è andato in scena Messiah, musical che racconta la vita di Gesù, dalla nascita all’ascensione.

Lo spettacolo è stato ideato da Tore W. Aas, norvegese e direttore dell’Oslo Gospel Choir, conosciuto e acclamato in tutta Europa. In Italia viene presentato dal coro 7 hills Gospel Choir, nato nel 2010,  con circa 30 elementi e che ha all’attivo diverse partecipazioni, sia in tv che in teatri. Nel 2014 hanno inoltre, pubblicato il loro primo  album, First.

Sulla scena il coro veste rigorosamente in nero, tranne il cantante che interpreta Gesù che è in bianco. Ai lati del coro, le chitarre, la batteria il sax e le percussioni. I brani cantati sono tutti in inglese.

L’idea che mi ha dato lo spettacolo è quella di una mostra di quadri cantati: una voce narrante legge il passo del Vangelo che poi le canzoni dipingeranno, andando ad illustrare i diversi momenti della vita di Gesù. L’idea di leggere prima il passo della Bibbia in italiano, è bellissima: permette di entrare nella situazione e, per chi non conosce l’inglese, di capire e non solo provare l’emozione dal canto.

Le voci escono affiatate, calde, vibranti. Aiutano ad entrare in empatia con il brano letto, a provare l’emozione di un miracolo, di un perdono, di un rimorso. La musica suonata dal vivo, dà la pennellata finale e completa il  quadro.

Complimenti a tutti. Uno spettacolo da vedere e da cui lasciarsi emozionare. Finisce domenica, ma tenete d’occhio il 7 hills Gospel Choir, e quello che farà. Non rimarrete delusi!

Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt

Raffaella Monti

48 anni, una vita con i bambini ... degli altri, a raccontare favole e a gustarmi film e letture. E se c'è il lieto fine ... meglio!

Leggi anche