The Prudes, una coppia non puritana

sembra quasi realtà più che recitazione

In scena al Teatro Off Off di via Giulia, fino al 28 aprile c’è “THE PRUDES” con Carlotta Proietti e Gianluigi Fogacci, nella doppia veste di attore e regista. Musiche originali di Giovanni Mancini, scene e costumi di Susanna Proietti. Una commedia scritta dall’inglese Antony Neilson

The Prudes sono una coppia. Ci tengono subito a precisare, lei in particolare, che pur essendo coppia, non sono sposati e quindi, questa nomina, the prudes, non va molto bene, oltretutto, significa puritani moralisti, no, non va affatto bene. Lo spettatore si trova subito immerso nell’atmosfera dello spettacolo che si intuisce essere, una terapia di coppia. James e Jessica sono insieme da 9 anni, e da 6 convivono, ma da 14 mesi non fanno più sesso. E poiché il sesso è una componente fondamentale della vita di coppia, le hanno provate un po’ tutte, fino a quest’ultima possibilità. Usare il pubblico come terapia e, fare sesso davanti ad esso. Solo così, credono, potranno tornare ad essere una vera coppia.

Attorno ad un tavolo, con 2 bicchieri e una bottiglia di vino, mentre alle spalle vengono proiettati disegni di quotidianità, si inizia la terapia. E come ogni terapia si comincia da dove nasce il problema; cosa è successo 14 mesi fa? E da lì si torna a ritroso nel tempo, con racconti, sottolineature, segreti condivisi con il pubblico che raccontano la storia di una coppia; come si sono conosciuti, quello che sentivano, che volevano, il loro passato, i loro dubbi,le loro paure. Un vissuto che può essere quello di molte coppie, che lo spettatore riconosce e fa suo.

Ci sono momenti drammatici, racconti di una sessualità sbagliata avvenuta da adolescenti, così come, invece, momenti esilaranti come l’effetto del viagra. Tutto pur di ritrovare quell’intesa di coppia che passa, inutile negarlo, anche per il sesso.

Una recitazione molto fluida, limpida, partecipata: sembra quasi realtà più che recitazione; i due attori si “passano la palla” in continuazione. Uno prende la parola dell’altro, finiscono le frasi a vicenda, si spalleggiano, si accusano, si comprendono. Sono calati perfettamente nei loro personaggi, riescono a evidenziarne pregi e difetti, e a mettere in risalto l’affetto che comunque continua ad esserci tra i due protagonisti e che, forse alla fine di tutto, è quello che fa la differenza.

 

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Raffaella Monti

48 anni, una vita con i bambini ... degli altri, a raccontare favole e a gustarmi film e letture. E se c'è il lieto fine ... meglio!

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