Uno sguardo su Ben Hur al Teatro Vittoria di Roma

Al Teatro Vittoria in Roma, in scena la prima, per questa stagione, di BEN HUR, di Gianni Clementi, regia di Nicola Pistoia, con Paolo Triestino, Nicola Pistoia e Elisabetta de Vito.

Uno spettacolo che durante la prima è arrivato alla 401ª replica, “osannato da pubblica e critica; un mix di risate, emozioni e cattiveria”. Questo dice il web ed effettivamente di cattiveria ce n’è tanta.

La storia ci fa conoscere due romani,fratello e sorella, entrambi separati, che, per sopravvivere,  oltre a vivere insieme, si adattano a fare lavori particolari; il centurione romano lui, la voce erotica delle chat, lei. Si guadagna poco, ci si arrabbia, si cercano escamotage per lavorare meno. Fino a che, anche questi due lavori cominciano a vacillare. Nella crisi del “oddio domani che facciamo?”, ecco comparire uno straniero, Milan, (Paolo Triestino), bielorusso, ingegnere, con voglia di lavorare e idee innovative.

Il romano Sergio (Nicola Pistoia), fiuta subito l’affare e da bravo furbetto, comincia a far lavorare Milan al suo posto. Ma lui è bravo e ha voglia di fare, e qualunque cosa faccia gli riesce bene. Viene accolto in casa, a patto che paghi il posto letto. E lui riesce a pagare e guadagnare. Lavora tutto il giorno, senza lamentarsi e dando il grosso del ricavato a Sergio. La vita dei due fratelli cambia totalmente. Ma i bravi e i furbi, non durano tanto. La cattiveria è in agguato.

Una storia amara, che mette l’accento su quella furbizia che molti romani, molti italiani, pensano di avere; sfruttare lo straniero, il povero, l’ignorante e farsi belli con il sudore altrui. Una storia che cerchi di rifiutare perché non ti riconosci in lei, ma purtroppo, ripensandoci, capisci che esiste. 

Gli attori straconosciuti da tutti, sono superlativi; emozionanti, coinvolgenti, realistici, perfettamente calati nel personaggio. In particolare Paolo Triestino che ha imparato il bielorusso e recita per due ore come se fosse tale.

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Raffaella Monti

48 anni, una vita con i bambini ... degli altri, a raccontare favole e a gustarmi film e letture. E se c'è il lieto fine ... meglio!

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