InCorti da Artemia 2025: Un’idea

In scena il corto che parla delle difficoltà dei giovani

Un’idea scritto, diretto ed interpretato da Susanna Rizzi e Matilda Verole, è uno dei corti in scena al festival InCorti da Artemia 2025, ideato e diretto da Maria Paola Canepa direttrice artistica del Centro Culturale Artemia di Roma. Il festival divenuto una piazza importante del panorama teatrale italiano, presenta al pubblico corti che potranno divenire spettacoli e che si contenderanno le preferenze di pubblico e giuria presente in platea.

Benvenute! Un’idea è il corto che presentate a InCorti da Artemia. A cosa o chi vi siete ispirate?

Potremmo dire che ci siamo ispirate a noi stesse a alle nostre personali esperienze di vita: Un’idea è nato nel 2024 all’interno della residenza artistica 418 curata da Mumble Teatro dove ci è stato richiesto di indagare il tema Cosa faremo da grandi?

Poi, da un’associazione quasi inconscia di Susanna, abbiamo incontrato la poetica di Giorgio Gaber con cui ci siamo a lungo confrontate. Crediamo infatti che il nostro lavoro si specchi profondamente (e in maniera bizzarra considerato che si tratta di un cantautore del secolo scorso) nelle parole, nei testi e nella musica di Gaber.

Chi sono le due protagoniste?

Due ragazze diciottenni che, apparentemente in modi opposti, cercano delle risposte sulla loro vita adulta.

Cosa avete voluto evidenziare delle loro vite e delle loro scelte?

Una, seduta sul divano, guarda costantemente una tv sulla quale vanno in onda tutti i suoi futuri possibili: soffocata dalle troppe scelte rimane bloccata, seduta, a osservarli. L’altra, al contrario, senza indugi, accetta qualsiasi cosa la vita le proponga, saltando una corda che, nonostante la tenga in movimento, la blocca sempre nello stesso punto. Le due, che sembrano una l’antitesi dell’altra, sono in realtà la stessa persona.

Cosa sentono i giovani nei confronti della vita? Cosa provano?

L’angoscia di un Io indefinito, forse oggi indefinibile, ma che tutti cerchiamo costantemente di definire o ridefinire. L’unico riscatto potrebbe trovarsi nel rapporto con l’Altro, inteso come specchio di se stessi in cui però oggi è sempre più difficile riconoscersi.

Il vostro corto parla di indecisioni. Quanto è difficile prenderle? Vi siete mai trovate in questa situazione?

Non crediamo che Un’idea parli propriamente di indecisioni, o meglio, non tanto di indecisioni quanto di identità, e di decisioni che portano a definirla. Sicuramente in questo senso è estremamente difficile scegliere chi essere e in cosa rappresentarsi, soprattutto in una contemporaneità che è al contempo sovrastimolante e immobile. Abbiamo scelto di mostrare questa realtà perché ci appartiene: noi, come persone, siamo entrambi i personaggi che interpretiamo.

Come vi state preparando al debutto sul palco di InCorti da Artemia e cosa vi aspettate da questa esperienza?

Siamo felici di poter mostrare un lavoro per noi così urgente ed intimo in un contesto caldo e raccolto quale inCorti da Artemia. Il nostro maggior desiderio è ricevere dalla giuria, dal pubblico e dai colleghi feedback utili a poter migliorare il nostro spettacolo che è in evoluzione continua: abbiamo infatti ampliato il testo ad una durata di 40’ e ci aspettiamo di poter presto debuttare anche con questa nuova versione integrale.

Grazie e in bocca al lupo!

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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