InCorti da Artemia 2025: Gli inquilini di via Fiume

In scena il corto che parla del microcosmo di umanità

Gli inquilini di via Fiume scritto da Letizia Persini e Valentina Mastrorilli, diretto da Beatrice Ghezzi Assaloni, Letizia Persini e Valentina Mastrorilli, con Letizia Persini e Valentina Mastrorilli, è uno dei corti in scena al festival InCorti da Artemia 2025, ideato e diretto da Maria Paola Canepa direttrice artistica del Centro Culturale Artemia di Roma. Il festival divenuto una piazza importante del panorama teatrale italiano, presenta al pubblico corti che potranno divenire spettacoli e che si contenderanno le preferenze di pubblico e giuria presente in platea.

Benvenute. A InCorti da Artemia portate in scena Gli inquilini di via Fiume che racconta di un condominio. Come avete visto questo piccolo agglomerato di persone?

Valentina: Abbiamo deciso di utilizzare la metafora del condominio – qualcosa che tutti noi conosciamo e viviamo quotidianamente – come pretesto per mettere in luce pregi e difetti della nostra società. Il condominio è spesso un sistema chiuso fatto di regole, conflitti, alleanze improvvisate e, a volte, momenti di vera solidarietà. Dentro la quotidianità di un condominio si incrociano differenze culturali, generazionali, economiche, proprio come accade nella società. C’è chi si adatta, chi si ribella o chi resta ai margini.

Ogni condominio è di fatto un microcosmo in cui si riflettono tutte le dinamiche, le fragilità e le contraddizioni del mondo là fuori. Quando però un evento destabilizzante – rappresentato dalla messa all’asta di una palazzina del condominio – rompe questo equilibrio, ogni inquilino è costretto ad uscire dalla propria bolla sociale e a confrontarsi con sé stesso e con gli altri. E proprio in quel momento emergono le diverse sfumature di ognuno di loro.

Al centro della nostra storia c’è Carla, una madre single costretta a lottare contro la precarietà e l’indifferenza. Intorno a lei si muovono Ivanka, un’influencer che cerca sé stessa oltre l’immagine riflessa nei social, e Filippo, ambientalista veneto un po’ sempliciotto ma che crede nel potere della protesta.

L’elemento di rottura arriva con Giorgia Zucchini, la manager fredda e spietata che incarna la logica del profitto. La vicenda è raccontata attraverso un’intervista a Giuseppina, la vecchia portiera del palazzo che incarna i principi di una saggezza popolare fatta di buon senso, pragmatismo e ironia

Giuseppina è la narratrice. Che tipo di personaggio è?

Valentina: Giuseppina è il cuore pulsante del condominio. Lei è molto più di una semplice portiera: è l’occhio vigile, la memoria storica di via Fiume 43. Ironica e a tratti sarcastica, disincantata ma sempre affettuosa, osserva le vicende che sconvolgono il condominio e guida lo spettatore attraverso le varie dinamiche che accadono. Da brava portiera, lei conosce le debolezze e i pregi di ognuno degli inquilini, ma non per questo smette di sorprendersi. È diffidente per istinto, ma a suo modo sa anche schierarsi. Ha quella capacità tutta popolare di leggere la realtà con lucidità e senza fronzoli, di dire le cose come stanno, anche quando fanno male. Nel caos della protesta, Giuseppina rappresenta per il pubblico e per gli altri protagonisti colei che riesce a tenere il filo.

All’interno della vicenda c’è anche il diritto alla dignità, qualcosa di cui si parla sempre con più forza. Che cosa avete voluto evidenziare voi, di una vicenda simile, sempre più presente?

Letizia: In Gli inquilini di via Fiume, il diritto alla dignità è il fulcro della vicenda. Abbiamo voluto raccontare non solo una lotta per la casa, ma una battaglia più profonda: quella per il riconoscimento della propria esistenza in un mondo che spesso ignora chi non ha potere. Carla incarna questa resistenza: una madre single, fragile e determinata, che vede nella sua casa non solo un tetto, ma un rifugio per sé e per suo figlio, un pezzo di vita che non può essere cancellato da una decisione aziendale.

Il suo gesto estremo non è solo una minaccia, ma un grido disperato contro l’invisibilità, contro un sistema che sembra non lasciare spazio a chi è in difficoltà. Attraverso il condominio e i suoi abitanti – dall’idealista Filippo all’influencer Ivanka, fino alla cinica manager Giorgia Zucchini – abbiamo voluto mostrare le diverse facce di una società in cui il diritto alla casa e alla dignità sono sempre più minacciati. Il cortile diventa così una metafora del mondo esterno: un’arena di scontri, solidarietà e resistenza, dove si cerca di far sentire la propria voce.

Registicamente com’è stato gestito il corto?

Beatrice: Registicamente abbiamo scelto un approccio essenziale e diretto, proprio come la storia de “Gli inquilini di via Fiume”. La scena è minimale, con pochi elementi scenici perché vogliamo che sia la parola a dare forma alla realtà che raccontiamo, con un’attenzione particolare ai silenzi, ai respiri, ai cambi di ritmo.

Tutto si gioca sulla presenza delle due attrici che incarnano più personaggi, passando da una voce all’altra, da un corpo all’altro, con pochi segni distintivi ma con una grandissima verità scenica. Questo permette di dare ritmo alla narrazione, di creare un mondo intero con pochissimi elementi, e allo stesso tempo rende evidente la dimensione corale della vicenda: ogni storia individuale si intreccia con le altre, perché quello che accade a Carla Vescovio non è solo il dramma di una singola persona, ma di un’intera comunità.

Le luci e i suoni accompagnano il racconto in modo essenziale, senza sovrastarlo, lasciando che sia la tensione emotiva, la parola e il corpo delle attrici a catturare il pubblico e a portarlo dentro la vicenda. Il nostro obiettivo era restituire la verità di questa storia senza fronzoli, puntando tutto sull’emozione pura creando una vicinanza estrema tra attore e pubblico.

Come vivete voi i vostri condomini? Quali personaggi li animano?

Valentina: Ogni condominio è diverso. È davvero un mondo a sé. Io ho abitato in diversi condomini e ogni volta mi sono trovata a fronteggiare situazioni nuove. Molto dipende dalla zona della città in cui vivi ovviamente, ma anche dalla fase della tua vita in cui sei: se passi molto tempo a casa, per forza di cose ti ritrovi ad avere a che fare di più con il vicino che magari non vuole che tu metta la musica troppo alta o quello che ti fa le battutine se cucini troppo speziato.

Al contrario, se sei sempre fuori casa magari non sai neanche chi è il tuo dirimpettaio. Penso che tutti coloro che vivono in un condominio si siano accorti del valore – sia esso positivo o negativo – degli inquilini del proprio palazzo durante il lockdown: ecco quello è stato il momento dove forse abbiamo ricoperto il valore comunitario del nostro condominio!

Beatrice: I personaggi a cui ci siamo ispirate sono gli inquilini della porta accanto che portano con sé le storie più diverse ma che si ritrovano, volenti o nolenti, a vivere (e a sopravvivere) all’interno dello stesso microcosmo, con tutte le relazioni e i contrasti che ne derivano.

Come vi state preparando al debutto sul palco di InCorti da Artemia e cosa vi aspettate da questa esperienza?

Valentina: Siamo emozionate. La nostra compagnia si è formata non molto tempo fa e questo è uno dei primi lavori che presentiamo come compagnia Teatro Dire. Io e Letizia abbiamo già avuto modo di lavorare insieme su altri progetti, ma questa è la prima volta che andremo in scena insieme con un progetto nato da noi.

E per fortuna che c’è Beatrice che tiene le redini! Siamo anche curiose di sapere cosa ne penserà il pubblico: questo corto rappresenta un po’ il nostro punto di vista sulla società e la nostra concezione di teatro! Speriamo che presentare il nostro primo progetto a InCorti di Artemia ci porti fortuna!

Beatrice: Siamo molto emozionate perché questo corto è il nostro primo debutto come compagnia e non vediamo l’ora di andare in scena. Inoltre, la rassegna InCorti di Artemia rappresenta per noi una preziosa opportunità per scambiare esperienze, idee e sinergie con gli altri artisti e artiste coinvolti che incontreremo in questo percorso!

Grazie e in bocca al lupo!

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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