Come piace a te e la famiglia disfunzionale

Al Teatro 7 Off di Roma in scena lo spettacolo scritto e diretto da Roberto Lopez

Come piace a te, scritto e diretto da Roberto Lopez, è lo spettacolo che sarà in scena dal 24 al 27 aprile al Teatro 7 Off. In scena, oltre a Roberto Lopez anche Antonella Arduini, Noemi Petrangeli, Vito Andrea Rizzo e Armando Puccio. Lo spettacolo racconta di una famiglia disfunzionale e del continuo scontro generazionale che in questo caso, vede protagonisti un padre e sua figlia. Ne ho parlato con il cast di Come piace a te!

Benvenuti. Sarete in scena con lo spettacolo Come piace a te. Com’è nata la drammaturgia? A cosa e a chi ti sei ispirato?

Roberto Lopez: Ciao Sissi, questa commedia l’ho scritta 10 anni fa, ed è nata con l’urgenza, da parte mia, di comunicare il mio modo di vedere l’esistenza e le riflessioni che stavo maturando sulle dinamiche relazionali e sociali. Ho immaginato una famiglia disfunzionale, capitanata da un padre che ha una visione della vita utilitaristica che tenta di imporre anche alla figlia; per lui e per la figlia, da qui nasce uno scontro generazionale tra loro due. Una commedia per riflettere con leggerezza sul mondo in cui viviamo. Quando l’ho scritta avevo già una famiglia e mia figlia aveva cinque anni, ma adesso ne ha 16 ed è proprio il caso di dire che la finzione si mescola alla realtà!

Protagonisti della pièce sono i componenti di una famiglia. Chi sono i personaggi?

Roberto Lopez: Al centro del racconto c’è Carlo, il mio personaggio, un padre ancorato ad una visione estremamente contemporanea dell’esistenza: è il moderno esponente della società competitiva e selettiva, dominata dal culto dell’estetica e immersa nei consumi compulsivi, smartphone in primis. L’uomo è arroccato nelle sue convinzioni, perseverante nei suoi obiettivi, ambizioso per sé stesso e per il suo mondo, figlia compresa, capace di immolare a suo modo gli affetti più vicini per appagare la propria visione egoistica e interessata del mondo.

Bianca, la figlia, al contrario, è un’inguaribile idealista. Perfetta studentessa del liceo classico, innamorata del latino e del greco (in scena spicca un vocabolario “Rocci”, icona degli studi classici), passa il tempo leggendo i libri di Platone o i bestseller della letteratura internazionale. Inoltre adora i grandi temi universali, impegnata nella salvaguardia dei diritti.

Tra il padre e la figlia, cioè tra due sistemi valoriali opposti, s’inserisce l’altra componente della famiglia, l’esuberante Marta (interpretata da Antonella Arduini), cioè la mamma di Bianca, che con saggezza tutta femminile tenta di mediare e di smussare, con naturalezza e semplicità, l’ostinazione del marito e della figlia nei rispettivi sogni.

A sconvolgere gli assetti saranno una serie di elementi interni ed esterni al ménage familiare, in particolare il personaggio di Gianni (Andrea Rizzo) e parallelamente uno psicologo amico di famiglia (Armando Puccio) che incarna quell’apparente buon senso del giudizio e della consuetudine che a volte, in realtà, cela ed è pregno di ambiguità e contraddizioni.

Alla base c’è il difficile rapporto tra padre e figlia, due caratteri totalmente opposti. Come vivono in famiglia entrambi e cosa cercano?

Noemi Petrangeli: Bianca è alla continua ricerca di libertà. Il problema è che Carlo, suo padre, è alla ricerca di conferme, perché è molto insicuro e questo si riversa tutto su sua figlia e quindi cerca costantemente di essere, di rendersi utile sostanzialmente. Carlo cerca conferme rendendosi necessario per sua figlia.

Roberto, tu ti ispiri a situazioni reali, alla società che ci circonda. Nella realtà, oltre a quella teatrale, quante sono le famiglie che vivono questa situazione di opposizione e che vivono in maniera forte la differenza di opinioni? Penso sempre allo scontro generazionale presente in ogni famiglia.

Roberto Lopez: Ritengo che inevitabilmente in tutte le famiglie si vivono degli scontri dovuti a divergenze di vedute. Ma se le difficoltà di comprensione sono fisiologiche, c’è comunque un limite che non dovrebbe mai essere sorpassato, che consiste nel riconoscimento dell’individualità altrui. Quante volte i genitori, in perfetta buona fede, proiettano i loro sogni sui figli dimenticando che il loro compito dovrebbe essere aiutarli ad essere felici. Credo che questa commedia ci aiuti a riflettere su noi stessi, su quello che siamo, sulle nostre scelte di vita, e ci induce a chiederci se davvero abbiamo fatto scelte autentiche.

Lo spettacolo, anche se tratta di temi contrastanti, è divertente, ricco di battute sagaci. Come si affronta, nella realtà la differenza in famiglia? Come vive la nostra società tutte queste opposizioni?

Roberto Lopez: Non credo che ci sia una ricetta, non la scoprono neanche i miei personaggi, che infatti fanno diversi sbagli. Ma credo che la cosa importante sia dare fiducia a chi vogliamo bene.

Antonella Arduini: Questo spettacolo è sicuramente per tutti, proprio perché parla di un tema delicato come quello del contrasto tra genitori e figli, ma il tutto è appunto intervallato da simpatia, comicità dei personaggi e anche da momenti di riflessione profonda che, fortunatamente, un problema può scaturire.

Dico fortunatamente, perché se tra persone che si amano, come si presuppone sia tra i componenti di una famiglia, non ci si interroga e non si riflette su una questione che crea dissidi, non si troverà mai un punto d’incontro ed una soluzione. Le problematiche familiari spesso e come in questo caso, sono dovute alla differenza di età tra il genitore ed il figlio, al troppo amore, generazioni ed ideali diversi che non collimano. Qui nasce lo scontro, che però con comprensione, dialogo ed intelligenza può essere sicuramente sanato.

La società vive malissimo queste opposizioni. Io per prima. Perché purtroppo spesso si preferisce il silenzio e il giudizio, piuttosto che un sano dialogo e l’unione, che uno scontro costruttivo può portare. La modalità di come si affronta qualsiasi cosa credo sia il vero problema e nello stesso tempo la vera soluzione nella società.

Noemi Petrangeli: Prima del mio percorso di psicoterapia, in famiglia c’erano sempre scontri, io per prima non ero per niente tollerante alle dinamiche familiari. Piano piano ho imparato a comprendere gli altri provando ad eliminare il giudizio. Alla base di tutto c’è l’assenza di giudizio e il perdono soprattutto: i figli e i genitori sbagliano, ma perdonandosi e parlandone, affrontando il problema si evita di covare rancori.

Andrea Rizzo: Come spesso accade, la realtà non si discosta poi così tanto da quella che è la fantasia o la finzione scenica. È uno spettacolo che va a mettere in luce un rapporto disfunzionale tra un padre e una figlia e sappiamo che, anche nei contesti familiari, ci sono queste dinamiche che se ignorate, non prese per tempo, possono sfociare in discordie e malumori fino a creare delle barriere per orgoglio e per rabbia.

Si muovono loro al posto nostro e a mio parere la cosa che è fondamentale è il dialogo innanzitutto, perché se non ci si capisce non ci si potrà mai venire in contro. È importante l’empatia, mettersi l’uno nei panni dell’altro. Il genitore tende spesso a parlare per esperienza e perché vorrebbe in qualche modo evitare tutti i problemi al proprio figlio. Dall’altra parte c’è il figlio che vuole perseguire i suoi obiettivi, vuole fare la sua strada, vuole fare le sue scelte e deve essere liberissimo di farle e di sbagliare, perché poi è l’unico modo alla fine per evolversi.

Ci invitate a venire a vedere lo spettacolo?

Roberto Lopez: Con piacere, vi aspettiamo a teatro!

Antonella Arduini: Certo che vi invitiamo! Dovete venire a vederci perché in questo spettacolo c’è molta verità. Non sembrerà di stare a teatro, ma di stare a casa di amici che hanno un problema da risolvere e non sanno come fare, pur amandosi… come faranno? Tutta starà alla loro sensibilità e alla loro unione… se c’è… ma per sapere tutto questo dovrete stare con noi!

Noemi Petrangeli: Venite, venite, venite! Perché? È uno spettacolo che rispecchia totalmente la realtà e che tutti, nessuno escluso, ha vissuto almeno una volta nella vita!

Grazie e in bocca al lupo!

 

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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