Da “Propaganda Live” al Teatro
Andrea Pennacchi porta in scena “Il Pojana e i suoi fratelli”
Un imprenditore veneto razzista. La patria, il duro lavoro e gli “schei”, sono i suoi valori da perseguire a costo di impugnare le armi! Questo è Franco Ford, detto il Pojana, personaggio ideato ed interpretato dal bravissimo Andrea Pennacchi. Una maschera che ritrae lo stereotipo di una certa parte del “Nordest”, ma forse anche la rappresentazione estremizzata di quel lato oscuro che si annida dentro ciascuno di noi, nelle nostre comunità, alimentato da pregiudizi e maldicenze. E così i monologhi cinici e grotteschi del Pojana sono capaci di smuovere le coscienze e di strappare un amaro sorriso anche sulle più grandi delle tragedie. Una comicità che riesce a sdrammatizzare, ma al contempo a lanciare anche una critica sociale.
Pennacchi, salito alla ribalta grazie anche alla sua partecipazione al programma televisivo “Propaganda Live” su La7, portando in scena proprio il personaggio del Pojana, porta a teatro uno spettacolo musicato dal sapore country-folk con l’accompagnamento di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato.
In jeans e t-shirt, tra un sorso di birra e l’altro, Pennacchi racconta storie a metà tra realtà e finzione di questi personaggi estremi e coloriti: dal Pojana l’imprenditore razzista alla maestra Vittorina l’assassina, da Edo la security a Tonon il derattizzatore. Una narrazione che parte dalle origini del Veneto, terra conquistata con sanguinose battaglie da diversi popoli che hanno lasciato uno strascico di violenza che arriva fino ai giorni nostri – fino all’aprile del 2014 quando un gruppo di secessionisti viene trovato a costruire un carro corazzato, il Tanco, che avrebbe dovuto portarli ad occupare piazza San Marco. Tutto rigorosamente in veneto, con qualche intermezzo in italiano – sottotitoli per chi non comprende del tutto “la lingua”. Pennacchi sa coinvolgere il pubblico come nessun altro e trasformare il teatro in un grande saloon dove accogliere un gruppo di amici – la maggior parte dei quali non si era mai visti prima – per scambiare due chiacchiere sulla vita ed insieme ridere e scherzare.
Il “Pojana e i suoi fratelli” è andato in scena al Teatro Carcano dal 10 al 12 aprile. A sancire il ruolo sociale del teatro di Pennacchi – anche se non ce n’è certo bisogno – a chiusura della prima è stato dato spazio sul palco a Cecilia Strada che ha lanciato un messaggio forte e toccante sulla situazione tragica dei migranti, con l’invito a “restare umani” e non indifferenti a questi tremendi drammi sociali!
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