Draghi scinde il Mibact. Inizia una nuova era?

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Nuovi ministeri per il governo Draghi che si prepara a rivoluzionare l’assetto politico su responsabilità e competenze

Sono molti i cambiamenti previsti dal Presidente del Consiglio Draghi, per i ministeri e le loro competenze e responsabilità. Il primo e forse più richiesto da tanti lati, è quello che vede la scissione del Mibact (finora ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo) che si divide in MIC Ministero della Cultura che si occuperà di tutte le risorse culturali italiane, affidato a Dario Franceschini, mentre tutte le sue funzioni in materia di turismo passano al nuovo Ministero del Turismo, guidato da Massimo Garavaglia. Il nuovo Ministero per il turismo avrà il compito di curare la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l’Unione europea e internazionali in materia di turismo, i rapporti con le associazioni di categoria e le imprese turistiche e con le associazioni dei consumatori.

Cambiamenti in vista anche per l’ecologia, una delle materie più discusse di questi ultimi anni, che, progressivamente, è divenuta materia di vitale importanza per la sopravvivenza dell’ecosistema mondiale. Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), assume le competenze del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché quelle in materia di politica energetica dal Ministero dello sviluppo economico, tra le quali: la definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale.

Legato alla materia ecologica il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE), con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Sarà suo il compito di approvare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, il Piano per la transizione ecologica, al fine di coordinare le politiche in materia di mobilità sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell’aria ed economia circolare. 

Non manca l’attenzione in materia digitale, del quale l’Italia, soprattutto in questo periodo pandemico, ha fatto notare le sue grandi carenze. Per questo è stato nominato un Ministro senza portafoglio per la Transizione Digitale, su delega del Presidente del Consiglio dei ministri, che avrà il compito di promuovere, indirizzare e coordinare le materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, nonché della trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato, dell’accesso ai servizi in rete, della connettività, delle infrastrutture digitali materiali e immateriali e della strategia nazionale dei dati pubblici.

Anche per il digitale è stato istituito un Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD), con il compito di assicurare il coordinamento e il monitoraggio dell’attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle diverse pubbliche amministrazioni ordinariamente competenti.

Ci sono novità anche per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che diventa “Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili“. Un cambiamento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro Enrico Giovannini con il decreto legge sulla riorganizzazione dei ministeri. 

L’attenzione di Draghi e del suo governo non è mancata nemmeno nei confronti dello sport, dove il decreto relativo agli enti sportivi professionistici e dilettantistici e al lavoro sportivo dispone, in attuazione dell’articolo 5 della legge delega, una revisione organica della figura del “lavoratore sportivo”. È la prima volta, che vengono introdotte le tutele lavoristiche e previdenziali sia nel settore dilettantistico sia nel settore professionistico. Inoltre, il testo prevede l’abolizione del vincolo sportivo, inteso come limitazione alla libertà contrattuale dell’atleta, anche nel settore dilettantistico. Il decreto stabilisce che le norme introdotte dalla disciplina in materia di lavoro sportivo si applicano a decorrere dal 1° luglio 2022.

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Sissi Corrado

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