Eros&Eros la raccolta di poesie di Ilaria Coppini, Abner Thomas Viera Quezada e Mapi
Ilaria Coppini esordisce come poetessa con Eros&Eros insieme a Abner Thomas Viera Quezada e Mapi
Diamo il nostro benvenuto all’artista Ilaria Coppini, in veste di poetessa. Dall’arte della recitazione, che l’ha vista esprimersi a teatro, cinema e tv, a quella della poesia. Una raccolta di poesie edita da Le Mezzelane e dal titolo Eros&Eros scritta a sei mani con il celebre poeta peruviano Abner Thomas Viera Quezada e con la poetessa italiana Mapi; poesie che parlano di amore, di sesso, di eros, decisamente dalla parte delle donne. Una raccolta nata durante il lockdown che ha rinchiuso gli italiani nelle loro case e ha permesso a molti di esplorare le proprie attitudini artistiche o sperimentarne delle altre.
Abbiamo rivolto alcune domande ad una delle autrici, Ilaria Coppini, da cui è nata l’idea della raccolta durante il primo lockdown italiano, che ci ha rinchiusi in casa a riflettere e progettare.
È accaduto questo anche a lei?
Innanzitutto è un piacere per me fare quest’intervista per un blog di arte e cultura, perché ritengo che esse siano un potente antivirus, che allarga i nostri orizzonti mentali ed emotivi. Per quanto mi riguarda, durante il lockdown di marzo-aprile ho letteralmente tirato fuori dal cassetto il mio quaderno di poesie, ben centosettanta scritte da quando ero adolescente e ho colto l’occasione per trascriverle tutte sul PC. Credo che molti abbiano cercato di far fruttare quel duro periodo di solitudine forzata, contattando se stessi e facendo così emergere la propria parte creativa, più o meno recondita. Ad alcuni so che è successo quello che è descritto nella canzone “Cyrano” di Guccini, che sintetizza magistralmente il celebre personaggio di Rostand, “Mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo”.
Lei racconta che scrive di getto, si lascia trasportare dalle parole: quanto sono importanti le parole espresse o meno e regalate in versi?
Le parole hanno un peso sempre e comunque sia nella comunicazione quotidiana, insieme ai silenzi, sia nella letteratura e dovremmo imparare a esserne più consapevoli, per gestirle con padronanza e accuratezza ed evitare, per esempio, di ferire il nostro prossimo. Sarà forse anche la forma maentis da liceo classico, maturata tra versioni di greco e di latino, che mi fa ponderare l’uso delle parole in modo a volte anche troppo minuzioso e puntiglioso. Fatto sta che io faccio del mio meglio, con le parole e non solo, per creare invece che distruggere e costruire ponti invece che innalzare muri.
Come avviene la scrittura di una sua poesia?
Quando scrivo poesie amo creare tante sfumature di significato approfondite e non banali, in effetti i versi mi vengono in mente in modo rapido (cinque minuti per scrivere una poesia di una decina di versi) e si rivelano idonei e pertinenti anche a una seconda lettura più distaccata. Come uno scultore cesello le parole attraverso quella che il surrealista Breton definisce “scrittura automatica“: un contatto profondo con se stessi, ottenuto alterando i propri stati di coscienza al limite del trans, da me ottenuto senza l’uso di sostanze.
La poesia che racconta è molto personale, ma ce n’è una che la rappresenta maggiormente?
Le mie poesie, in effetti, sono sempre personali, indipendentemente dall’argomento di cui trattano, nel senso che sono parte di me e rappresentano tutte un tassello di un puzzle più ampio che è la mia personalità. Lo stesso ragionamento vale per quanto riguarda le poesie erotiche, di cui ho una piccola produzione, ne ho scritte ventisei, tutte durante il lockdown e ne ho selezionate dieci per il libro “Eros & Eros“, edito dalla casa editrice Le Mezzelane, scritto a sei mani con il celebre poeta peruviano Abner Thomas Viera Quezada e con la pluripremiata poetessa italiana Mapi. La sessualità che ho descritto in questi versi, però, non è così ampia e articolata come la mia visione del sesso. Mi sono giunte dall’inconscio immagini un po’ univoche, uno dei motivi per cui ho proposto questo progetto letterario ai cari e stimati poeti suddetti, così da raggiungere una maggiore completezza contenutistica e stilistica, senza la pretesa dell’esaustività, visto che la materia in oggetto è soggettiva e assai complessa.
La poesia è più un racconto delle proprie emozioni o una ricerca di qualcos’altro? E in questo secondo caso, cosa sarebbe?
Per me il bisogno di scrivere poesie, come quello di recitare, nasce ed è sempre nato da un’urgenza comunicativa profonda: quando sento straripare dentro di me un forte flusso emotivo di qualsiasi tipo, mi siedo e scrivo, onde evitare un ingorgo interiore. E’ un modo cioè per canalizzare ciò che provo in quel preciso momento, nell’hic et nunc, quasi un valore terapeutico in effetti.
Non sono molti o meglio molte, che si dedicano alla poesia erotica, è questione di cultura o solo di difficoltà di comunicazione?
È una questione socio-culturale: dal secolo scorso ci portiamo dietro il fardello del dualismo sessuale, duro a morire, censura/perversione, ricco di aspetti giudicanti, soprattutto nei confronti del genere femminile. Risulta difficile, quindi, trovare un equilibrio senza tali poli estremi anche nella letteratura o nella filmografia di genere. Non so se a causa o per conseguenza di ciò, ha sempre riscosso consensi e pubblico la pornografia più che l’erotismo, per venire incontro soprattutto alle esigenze sessuali maschili, prevalentemente a carattere visivo. L’erotismo tende a differenziarsi dal porno, perché descrive persone non oggettizzate né in preda alle sole sensazioni corporee ma le rappresenta come soggetti di un mondo interno più ricco e meno basico. Eros come relazione emotivo-affettiva tra protagonisti liberi mentalmente e pieni di voglie espresse con serenità, eros come dialogo, come fantasia, calore, passionalità, eros come una delle tante pulsioni vitali che abbiamo. Nel libro che abbiamo scritto è chiaro che tre generazioni di poeti si sono accostati e uniti, per testimoniare che i pensieri erotici non hanno limiti e per citare la splendida canzone “La stagione dell’amore” di Battiato: “I desideri non invecchiano quasi mai con l’età“.
La donna, l’attrice, la poetessa, tutte e tre come vivono l’eros e l’amore? Chi gestisce il tutto?
Queste da lei citate non sono entità astratte ma varie sfaccettature, che amo molto, della mia personalità e, per fortuna o per merito, riesco a farle convivere insieme in armonia e con gioia. Detto questo, rispondo semplicemente così alla domanda: da molto tempo la questione non mi si pone…
Ci lascia con un pensiero preso dai suoi scritti?
Auguro a tutti voi di riuscire a contattare serenamente i vostri “Ancestrali istinti“, per poterli comunicare e condividere con chi amate, perdendovi insieme, quando ne avete voglia, nel più profondo “Abisso dei sensi” con “Corpo…cuore…mente!” .
Grazie per essere stata con noi e “in bocca al lupo”!
Grazie a lei e a tutti i lettori di questo blog, soprattutto a quelli che vorranno comprare il libro, leggerlo e farmi avere una loro gradita opinione. Ci tengo particolarmente visto che è frutto di una mia idea ed è la mia prima pubblicazione.
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