Festa della Repubblica italiana

Ć il primo giugno, siamo alla vigilia della Festa della Repubblica italiana e il mondo politico, dei mass media e anche quello giudiziario, sonoĀ in fermento. I giornalisti sono alla ricerca di scoop che facciano alzare la loro popolaritĆ e sono pronti a portare in tv tutto quello che possa far avverare i loro sogni e desideri, ma al tempo stesso, come persone addette alla comunicazione, vengono tartassati da politici che hanno bisogno di frasi ad effetto per far colpo sulla gente e portare i consenti dalla propria parte.
Al tempo stesso la vita delle persone scorre normalmente, gli spettatori aspettano di avere notizie di cronaca, altre, invece, cercano di sfondare in televisione approfittando di tragedie familiari o di talkĀ show, oppure di opportunitĆ che riescono ad ottenere grazie a “piccoli” ricatti.
Tutti hanno una meta, un sogno che si concretizza in fama e soldi e che li accompagna nella propria vita. Ma c’ĆØ anche chi, come una mosca bianca, cerca di informare le persone, sulla realtĆ della situazione politica, qualcuno alla ricerca della veritĆ , che viene comunque ostacolato. “Io conosco i nomi ā¦.. ” un facile riferimento ad uno degli articoli più noti, pubblicato da Pierpaolo Pasolini, come a ricongiungere la storia passata a quella contemporanea, dove di cambiato, nella realtĆ , resta solo l’attenzione che ha conquistato la televisione. Il resto sembra scorrere come sempre, tra agenti segreti, politici corrotti pronti a collaborare con le mafie. Tutti sono alla ricerca di una cartella contenente dei documenti segreti, le prove della trattativa Stato-Mafia, affidati ad un ignaro nipote, che per questo viene raggirato da chi gli sta vicino. Tutto finisce, inesorabilmente, proprio il giorno della Festa della Repubblica.
Un thriller? No. Una commedia? Nemmeno. Teatro sociale? Ancora no. I giovani componenti del gruppo sperimentano insieme un nuovo tipo di teatro che racchiude in sĆ© dramma, commedia, indagine sociologica, poesia, trash d’autore, teatro di ricerca Soltanto una sperimentazione del teatro contemporaneo italiano, dove il sociale e le idee, come gli ideali, vengono esposti in una visione particolare e mostra, inesorabilmente e con semplicitĆ , quello che accade dinanzi ai nostri occhi, ma che resta perennemente invisibile a chi non vuol vedere.
Tutto questo ĆØ “Festa della Repubblica” uno spettacolo corale scritto e diretto da Giancarlo Nicoletti e portato in scena dal Planet Arts Collettivo Teatrale, formato da Valentina Perrella, Claudia Portale, Luca Di Capua, Alessandro Lo Piccolo, Pierpaolo Saraceno, Alessandro Giova, Cristina Todaro, Silvia Carta, Diego Rifici, Alessandro Solombrino, tutti giovani attori, che, per bravura, impegno, interesse, innovazione, ricevono il plauso del pubblico. Belli i cambi scena, interessanti i dialoghi e incisive le interpretazioni degli attori, insomma, un lavoro che merita la visione e l’attenta riflessione.