Il Come vi piace nella versione di Ilaria Testoni
Al teatro Arcobaleno Centro stabile del Classico di Roma, va in scena una versione particolare di “Come vi piace”, commedia shakespeariana del 1599, forse la prima che la compagnia del celebre drammaturgo rappresentò al Globe Theatre di Londra e che vedrà, successivamente, il successo dell’autore inglese. Il testo è stato trasportato nella Germania tedesca, nel periodo della selezione ariana, 1933, quando chi aveva anche solo un po’ di sangue ebreo, non era considerato un vero tedesco.
Da questo contesto storico nasce e si dipana la storia di Rosalinda, attrice in un teatro gestito da una donna dedita al partito nazista e alla razza ariana e Orlando, fratello di uno degli attori, ma in difetto, perché nonostante i due abbiano lo stesso padre, la madre di Orlando è ebrea e lui per questo è considerato un mezzosangue. Ma insieme alla persona, il nazismo si muove a ferire anche la cultura. La proprietaria del teatro decide di non rappresentare spettacoli teatrali se non come contorno di spettacoli di lotta libera il cui protagonista sarà proprio Orlando.
I componenti della compagnia, del tutto contrari non osano opporsi alle decisioni del loro datore di lavoro, ma non sono per nulla contenti di questo, soprattutto Rosalinda che comincia a provare qualcosa per Orlando e finge di fuggire per presentarsi sotto mentite spoglie, quelle di un uomo e scoprire se anche lui prova gli stessi sentimenti.
L’amore è una delle caratteristiche principali di questa commedia, che riesce a superare anche le catene non solo quelle vere, ma soprattutto quelle dell’anima: “L’amore fa volare la fantasia e la fantasia rende libero un uomo incatenato”. Ed è proprio questo amore che spinge tutti a cercare la propria “vera” strada, al di fuori del teatro, l’importante è che sia illuminata dall’amore.
Lo spettacolo vede in scena Mauro Mandolini, Laura Garofali, Ilaria Amaldi, Camillo Marcello Ciorciaro, Barbara Lo Gaglio, Roberto Di Marco, Michela Giamboni, Paolo Benvenuto Vezzoso, per la regia di Ilaria Testoni, con adattamento di Glenda Ray.
Lo spettacolo, dato il particolare contesto storico, presenta dei momenti di riflessione seria, attenta, incisiva, sulla facilità con cui si possono seguire idee e misfatti altrui, ma non perde il suo spirito goliardico e la sua vena comica che lo ha sempre caratterizzato. Bravi gli attori in scena, che si misurano con un classico rimodernato, della letteratura teatrale. Il gruppo appare allo spettatore, non solo professionalmente preparato, ma anche contestualmente aggregato, riuscendo ad esprimere emozioni. Interessante l’idea della regista che trasforma il teatro in realtà e la realtà in palcoscenico, dove l’amore resta il fulcro della storia. Belli i costumi e anche i quadri della scenografia, che in alcuni momenti risplendono.
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