Francesca Alotta a teatro con Anime mediterranee
Al Teatro Ghione due donne raccontano la musica italiana
Al Teatro Ghione di Roma il 20 maggio debutterà un nuovo spettacolo, Anime mediterranee, due donne in musica, scritto, diretto, ideato ed interpretato da Francesca Alotta, insieme a lei sul palco Sylvia Pagni. Lo spettacolo vuole essere un omaggio alla musica italiana, a quella del Mediterraneo che lambisce le nostre coste, che è parte del nostro essere italiani ed europei del sud. Perché la musica è quella forma d’arte che unisce sentimenti, situazioni, umori e molto altro.
A raccontare dello spettacolo e di tutto ciò che ruota attorno ad esso è la stessa Francesca Alotta, entusiasta di questa nuova avventura che ha voluto realizzare insieme a un’artista che ammira e che considera amica. Lei, reduce dal secondo posto conquistato nel reality Tale e quale show, si è riaffacciata con forza nel mondo della musica e dello spettacolo, dal quale, realmente, non si era allontanata.
Sono trascorsi anni da quando la giovane Francesca Alotta si è affacciata al mondo dello spettacolo, calcando il palco di Sanremo, la più grande manifestazione italiana di musica. lo spirito e la voglia di cantare, però non sono cambiati, è solo mutata la consapevolezza del mondo della musica e della vita. Le vicissitudini e gli anni hanno restituito una donna più consapevole delle sue potenzialità canore e non solo, pronta ad affrontare nuove sfide.
Oggi c’è una nuova Francesca Alotta, come ha sottolineato la stessa, che è ritornata a pubblicare un album, Diversa, uscito il 10 maggio, con Maxi Marcolini, l’arrangiatore di Zucchero, dove ha scritto testo e musica di sette canzoni. Ma torniamo a parlare dello spettacolo teatrale che sarà in scena al Teatro Ghione.
Ma com’è nato lo spettacolo? Francesca afferma che lo spettacolo prende vita dall’album Anima Mediterranea del 2018. “Era un disco che avremmo dovuto fare con mio papà”, dice la cantante. Poi prosegue: “Io da bambina sentivo papà cantare queste arie, queste canzoni napoletane e siciliane, ed ero innamorata di questi brani… avevamo deciso di farlo insieme, però purtroppo papà è scomparso a 62 anni, appena andato in pensione e non abbiamo potuto farlo questo disco. Però io ho sentito il bisogno di inciderlo e dedicarlo a lui”.
Il disco nacque prima dello spettacolo, ma quest’ultimo racchiude tanto, racconta la cantante “ho cominciato a fare una ricerca sui vari brani: come erano nati, gli aneddoti, perché a me è sempre piaciuta molto la storia”. Francesca spiega che le piace capire cosa c’è dietro a un brano, anche un cibo, perché “anche quello è arte, perché c’è tutta una storia”. La storia dei brani diventa parte importante dello spettacolo, come ad esempio “quella legata al brano ‘O surdato ‘nnammurato, che era proibito durante la guerra mondiale, perché ispirato ad una lettera di un soldato che aveva questa malinconia nei confronti di una donna e quindi poteva incitare alla diserzione”.
Sul palco Francesca non è sola: è accompagnata da Sylvia Pagni, artista poliedrica. “Praticamente sono 20 anni che diciamo che dobbiamo fare un progetto insieme”, racconta Francesca. La collaborazione è nata da “Una stima reciproca che c’è sempre stata, per il grande affetto, ma anche per la stima artistica”. Sylvia aggiunge: “Per me, innanzitutto, Francesca, lo dico sempre, non perché lei è qui, ma lo dice proprio il pubblico intero italiano e non solo, lei per me, dopo Mina, è la voce più bella che c’è”. La loro intesa si vede anche nello spettacolo, con momenti di musica, ballo e divertimento, come la pizzica scritta da Francesca.
Durante lo spettacolo si parlerà anche di temi forti, come la violenza sulle donne e l’immigrazione, con momenti di sensibilizzazione e il supporto di associazioni. Francesca racconta: “Purtroppo io personalmente ho avuto dei problemi”, e sottolinea l’importanza di parlare e chiedere aiuto rivolgendosi al 1522, oppure alle tante associazioni che sono in campo, senza paura o timore, senza vergogna.
L’entusiasmo è grande: “Noi due siamo amanti del teatro, perché secondo noi è la forma di spettacolo più affascinante, più coinvolgente”. Lo spettacolo include anche collaborazioni come le coreografie di Valentina Tarsitano e la voce di Fioretta Mari, che ha donato la sua voce per l’introduzione dello stesso.
Per Sylvia, Francesca è una grande professionista: “Sul palco ti trasforma, diventa un vulcano”. Sylvia spiega che la sua collaborazione nasce dalla professionalità e umiltà di Francesca, che lavora con passione e dedizione, mettendo il pubblico in primo piano, sempre.
Francesca racconta che ideare, preparare, dirigere e interpretare lo spettacolo è stato tutto molto impegnativo, ma anche naturale: “Tutto, perché io sono pignola. Se ho un grande difetto è l’ansia”. La sua perfezione e il desiderio di fare sempre meglio la tengono molto sulle spine, anche perché “vorrei sempre fare di più, sempre meglio”. Nonostante sia la prima volta che si cimenta in questo, ha trovato tutto abbastanza naturale, grazie alle idee chiare e all’ispirazione del suo disco Anima Mediterranea. Per lei, “questo lavoro se non lo fai con amore è meglio che non lo fai”, e sottolinea che ci vuole passione e stimoli continui per migliorarsi.
Altri progetti in programma? Beh, quelli non possono mancare mai e, tra le cose più interessanti, un libro autobiografico, un cofanetto per Natale con il cd, il libro, l’uscita di un singolo estratto da Diversa. Ma anche portare lo spettacolo fuori dall’Italia, andando a incontrare tutti quegli italiani di terza e quarta generazione che non conoscono l’italiano, la nostra lingua, la nostra storia e avvicinarli alle loro radici. Un impegno grande, ma che la musica può rendere piacevole. In bocca al lupo!