Gribouillage/Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly, all’accademia di Francia Villa Medici
A Villa Medici la nuova mostra che esamina l’importanza del gesto libero come base di una creazione artistica rinnovata
Ha inaugurato lo scorso 3 marzo presso l’accademia di Francia Villa Medici, la mostra Gribouillage/Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly, a cura di Francesca Alberti, direttrice del dipartimento di storia dell’arte all’Accademia di Francia a Roma, Diane Bodart, professoressa di storia dell’arte alla Columbia University di New York, Philippe-Alain Michaud, curatore al Musée national d’art moderne – Centre Pompidou di Parigi. Gli scarabocchi in questione, sono bozzetti, note a margine, scritte sui muri, disegni infantili, tutti accomunati dal loro essere inconsciamente, gesto istintivo e bisogno primario d’espressione. Primo segno della tendenza a decorare o ludica, come definito da Hans Prinzhorn, psichiatra tedesco, nel suo L’arte dei folli, testo degli anni 20 del 900 che rappresenta un gradino importante nello studio delle espressione artistica fuori dall’accezione accademica.
La mostra all’Accademia di Francia, che coinvolge l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma e il Centre Pompidou di Parigi, é fatta di opere di diverso tipo, carta e tele, ma anche lastre di rame incise per la stampa e pareti asportate da studi d’artista. Lontane tra loro anche cronologi088camente, queste opere si offrono al raffronto, in un allestimento che crea dialoghi interessanti tra Michelangelo e Fautrier, Asper Jorn e Giovanni Francesco Caroto, gli scatti di Brassai e le performance di Oppenheim.
La creazione di queste figure appena accennato, parte dalla scarico del gesto istintuale in un groviglio di linee, momento che può creare circuiti di segni a sé stanti, quanto dar vita alla prima fase di bozza di dipinti più complessi. E non solo. Rientrano ovviamente nella categoria le note a margine in un testo scritto, una lettera o un registro, ma anche il graffito, l’atto vandalico che spesso travalica i muri popari per essere riportato nella sua irriverenza in tele incorniciate, come nel famoso dipinto “L’avanguardia non si arrende” di Jorn. Non ci si deve lasciar ingannare, la mostra scopre un lato interessante dell’ universo artistico, tanto iconico che astratto, dopotutto a volte ci si dimentica di quanti tratti spezzati e contrastanti si celino dietro spessi strati di pittura ad olio, e viceversa, quanto intenso lavoro di decostruzione artistica e culturale vi sia nei ritratti di Dubuffet, con le loro linee ricercatamente vicine all’infantile. In entrambi i casi, l’idea resta quella di creare forme nuove, liberatorie di una nuova idea artistica che si oppone al dominio della ragione, o con intento volutamente critico, all’accademismo trionfante nelle logiche borghesi di mercato.
L’argomento è interessante e così le opere esposte, una mostra da visitare che resterà aperta fino al 22 Maggio e alla quale farà seguito una seconda esposizione ai Beaux-Arts di Parigi dal 19 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023.
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt