L’incredibile storia dell’isola delle rose: ispirato ad una reale vicenda italiana

L’incredibile storia dell’isola delle rose è la versione romanzata di un evento italiano del 1968
L’incredibile storia dell’isola delle rose, ispirato a un fatto realmente accaduto in Italia, è un film del 2020 diretto da Sydney Sibilla che vede tra i suoi protagonisti: Elio Germano, Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha, Alberto Astorri, Violetta Zironi, Ascanio Balbo.
Negli anni sessanta al largo di Rimini, ma in acque internazionali, sorse l’Isola delle Rose, ad opera di un ingegnere, Giorgio Rosa. Il 1° maggio del 1968 fu proclamata micronazione ma venne distrutta nel febbraio del 1969, questa la realtà. È una storia che all’epoca fu raccontata dai quotidiani, facendo il giro del mondo, anche perché l’ingegnere Rosa voleva far riconoscere l’isola come stato a sé e per farlo impiegò molto tempo.
Il film non racconta esattamente tutto, ma si ispira a quello che volle essere un atto di ricerca di libertà, qualcosa che voleva andare ben oltre i tanti screzi e chiusure del tempo. Giorgio Rosa aveva un desiderio che volle trasformare in realtà: costruire un posto in cui si potesse fare tutto ciò che si voleva. Quel fare tutto ciò che si voleva non era legato a qualcosa in particolare, ma al solo senso di libertà.

E andiamo a parlare prettamente del film, che racconta un solo anno della vita dell’Isola delle Rose, un arco di tempo che comincia con la sua costruzione. L’inizio del film ci vede a Strasburgo in cui ha sede il Consiglio d’Europa, presieduto da Jean Baptiste Toma che nota un giovane italiano in attesa di esporre il suo caso all’Europa, supportato dalle Nazioni Unite. Da qui si fa un passo indietro e si ritorna a Bologna dove Giorgio Rosa, idealista e inventore, nonché ingegnere, si ritrova a festeggiare la laurea. Pieno di idee, ha un rapporto controverso con una ragazza, Gabriella, che gli rimprovera di vivere in un mondo ben lontano dalla realtà e che le impedisce di vivere serenamente la loro relazione. Quella sera, viene arrestato insieme alla ragazza, perché alla guida di un’auto senza targa, senza patente e senza libretto di circolazione e a poco serve spiegare che quell’auto lui se l’è costruita da solo.
Da questo episodio nasce l’idea di creare un posto libero: libero di pensiero, libero di agire. In meno di un anno nasce la piattaforma di 400 metri quadrati, costruita insieme all’amico fraterno Maurizio Orlandini, resa indipendente del tutto anche grazie alla trivellazione in mare che porta alla scoperta di una sorgente. Sull’isola verrà utilizzata una lingua ufficiale, l’esperanto, una nuova moneta, mai coniata realmente, stampati francobolli e emanati passaporti. Nel film ne viene stampato uno e consegnato a un giovane tedesco senza patria. Si costituisce anche un governo del quale Rosa ne è presidente.

A ciò segue la richiesta per il riconoscimento ufficiale che ha l’appoggio dell’ONU che deve essere approvato anche dall’Europa e quindi da Strasburgo. Ma il governo italiano, guidato da Giovanni Leone, non appoggia la scelta del giovane e incarica Franco Restivo, ministro dell’interno, affinché risolva la questione. L’uomo prima cerca di corrompere Rosa e poi fa di tutto per ostacolare il riconoscimento, tra minacce e intimidazioni che coinvolgono la famiglia. Da qui la scelta di portare il tutto a Strasburgo, che accetta di ascoltare il giovane. Dal canto suo il governo italiano decide di usare le maniere forti e manda nei pressi dell’isola l’incrociatore Andrea Doria.
Una storia complessa che nel film ha una visione molto leggera, divenendo una commedia ispirata a un fatto accaduto e regala il senso di libertà che vorremmo trovare anche noi. La regia riesce a far esprimere ai giovani attori tutto un insieme di ideali che si intersecano con la fantasia e il desiderio di immaginare e trasformare un sogno in realtà.
Devono essere considerati, però i temi che emergono. Ci troviamo nell’Italia degli anni sessanta, c’è l’esplosione della musica, quella dei cosiddetti “urlatori”, con musiche da spiaggia, brani tipici di quegli anni che ne accompagnano le scene e i momenti. Si ascoltano, per esempio brani come My Baby Loves Me di Mark G Hart & Stephen Emil Dudas, Hey Joe di Jimi Hendrix, Legata a un granello di sabbia di Nico Fidenco, Geghegè di Rita Pavone, per finire con Sole spento di Caterina Caselli. Ma i brani sono tanti e riflettono i tormentoni di quegli anni, ma anche i momenti in cui devono accompagnare le scene del film.

Si evidenzia la particolare repressione di un’isola, sorta in acque internazionali, al largo, che viene fortemente ostacolata dal governo italiano, che da una parte reprime sentimenti liberi e dall’altra si ritrova a manifestare sentimenti di libertà, in un dualismo che rispecchia ancora oggi, la società.
Il film ha il pregio di regalare alcune scene sul mare che sono meravigliose istantanee della natura. È ricco di una variegata colonna sonora con hit o canzoni di successo di quegli anni. Il cast si amalgama bene con attori – spalla che ben consolidano le scene del film, ma si tratta di attori che hanno calcato la scena con arte. Il cast di giovani vede Elio Germano che anche in questo ruolo sfoggia il suo talento, un po’ acerbo, ma che evidenzia già le sue possibilità attoriali.

Titolo: L’incredibile storia dell’isola delle Rose
Paese: Italia
Anno: 2020
Durata: 118 min
Genere: commedia, drammatico
Regista: Sydney Sibilia
Attori: Elio Germano, Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha, Alberto Astorri, Violetta Zironi, Ascanio Balbo
Sceneggiatura: Sydney Sibilia, Francesca Manieri
Fotografia: Valerio Azzali
Montaggio: Gianni Vezzosi
Musiche: Michele Braga
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