Guido Lomoro racconta la quarta stagione del Teatrosophia

Venticinque spettacoli per attraversare insieme la stagione 2023/2024 del Teatrosophia

È stata presentata, al centro di Roma, la quarta stagione del Teatrosophia, ad opera del direttore artistico Guido Lomoro. Un teatro piccolo, ma al centro di una delle più grandi città del mondo, Roma, che conserva la sua immensa ricchezza culturale, la quale si esprime anche nel teatro. Non è un caso che la città è ricca di teatri grandi e piccoli ma anche off. Sono proprio questi ultimi che si impegnano a portare in scena spettacoli di qualità.

È quello che fa anche Guido Lomoro, in uno dei quartieri più centrali e turistici di Roma, a due passi da piazza Navona e da Castel Sant’Angelo, passaggio di turisti e di cittadini. Di questa quarta stagione ne abbiamo parlato proprio con lui, a cui diamo il bentornato sulle pagine di CulturSocialArt.

Quarto anno del Teatrosophia, come ti appresti ad affrontare questa nuova stagione?

Con sempre maggiore entusiasmo ma anche con un accresciuto senso di responsabilità. Teatrosophia sta diventando sempre più un punto di riferimento del teatro romano, off e non, e questo comporta una maggiore attenzione ad ogni aspetto della gestione di questo spazio. Non si può sbagliare. E allo stesso tempo non si può tradire la “teatrosophia”, ossia il nostro modo di fare, gestire e vivere il teatro, che è stata fino ad oggi la nostra carta vincente.

Il Teatrosophia è un teatro giovane che ha affrontato già molte difficoltà, come l’attraversamento della pandemia di Covid-19. Come è cresciuto, cosa è cambiato in questi anni?

Chi pensa che il Covid abbia cambiato qualcosa sbaglia. Il teatro versa in condizioni difficili ora come qualche anno fa. L’unico cambiamento l’ho percepito nel pubblico: è aumentato. Forse il Covid ha “risvegliato” in alcuni il desiderio di dedicare un po’ del proprio tempo alle emozioni e alla cultura. Teatrosophia è cresciuto certo. La pausa forzata, se in parte deleteria, siamo stati in grado di sfruttarla al meglio. Abbiamo avuto il tempo di affinare una strategia che, pur partendo sempre dalla nostra passione e dal nostro amore per questo lavoro, potesse raggiungere obiettivi concreti. Beh la stagione 2022/2023, la prima vera stagione post Covid, per Teatrosophia è stata un successo.

Il claim che accompagna la stagione è “Il Teatro è un atto d’amore”, come vivi tu, personalmente, questo amore?

L’amore è dare e ricevere. L’amore è ciò che muove qualsiasi scelta fondata sulla verità e sul sentire sincero. L’amore è l’unica strada che permette di agire secondo coscienza e di avere obiettivi che non siano solo materiali bensì di avere finalità che vanno oltre, che lasciano tracce, in noi e in chi in noi si imbatte. Se non facessimo questo lavoro con amore saremmo degli affittacamere. Ogni spettacolo che ospitiamo diventa il nostro spettacolo. Ogni nostra produzione parte dal cuore. Ogni incontro col pubblico, amplificato grazie all’aperitivo che organizziamo al termine di ogni evento, è una strada per avvicinarlo al teatro.

Il cartellone della stagione 2023/2024 vede in scena 25 spettacoli, c’è un filo conduttore che li lega?

Non scelgo mai un filo conduttore. Lascio che il filo scelga me. Io scelgo il progetto e gli artisti che lo rappresentano. Cerco sintonia umana e artistica. E il filo di questa nuova stagione ha portato ad un cartellone in cui quasi il 50% degli spettacoli racconta storie di donne e in cui i due terzi degli interpreti sono donne. Mi sembra un bel segnale, una sana coincidenza, in un momento come questo. L’elemento femminile in realtà è un tratto caratteristico di Teatrosophia. Il team direttivo è composto da 5 meravigliose artiste che condividono con me questa avventura: Marta Iacopini, Maria Concetta Borgese, Ilenia Costanza, Lorena Vetro, Alessandra Di Tommaso. E il tecnico luci, Gloria Mancuso. Rimaniamo solo io e Andrea Cavazzini, meraviglioso ufficio stampa, come maschietti. J

In cartellone anche una selezione di nomi di artisti ormai noti e di talento, insieme a giovani promesse che saliranno sul palco del Teatrosophia. Come è avvenuta la scelta degli stessi? Da cosa ti sei fatto ispirare?

Come ho detto prima mi baso sulla sintonia umana e artistica. E questo ha fatto sì che alcuni grandi artisti siano tornati in questa nuova stagione. Come per esempio Giuseppe Manfridi, Gianni De Feo e Mauro Toscanelli. Altri assaggeranno per la prima volta il palcoscenico di Teatrosophia: tra i tanti Antonello De Rosa e Marco Belocchi. Per quanto riguarda le giovani promesse, ho deciso di inserire in cartellone uno spettacolo da me diretto in cui gli attori protagonisti saranno i neodiplomati dell’Accademia Beatrice Bracco che già dallo scorso anno ha preso sede a Teatrosophia.

Il teatro si conferma il palco per eccellenza anche per guardare con attenzione alla società moderna, tu quanto ti senti investito da questa che potrebbe essere una responsabilità non indifferente?

Mi sento totalmente investito. Quello che ho detto prima, per esempio, in relazione al “femminile” ne è la dimostrazione. Il teatro ha il dovere di guardare alla società e di rimandare alla società stessa messaggi, riflessioni, stimoli. E ovviamente emozioni.

Prima di lasciarci, rivolgi un invito agli spettatori per venire a vedere gli spettacoli in cartellone!

Carissimi spettatori, Teatrosophia vi spalanca le porte. Siamo pronti ad accogliervi e ad offrirvi la possibilità di emozionarvi e di divertirvi. Saremo felici poi, dopo ogni spettacolo, di offrirvi il nostro ormai famoso aperitivo: l’occasione per incontrare gli artisti, per approfondire, per scambiare quattro chiacchiere, per prolungare la magia del teatro anche dopo l’ultimo applauso. Vi aspettiamo! Sul nostro sito www.teatrosophia.it troverete la nostra nuova stagione.

Grazie per essere stato con noi e in bocca al lupo!

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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