Change, di Marco Zordan, apre la stagione del Trastevere
Il Teatro Trastevere di Roma aprirà con uno spettacolo scritto dal direttore Marco Zordan
Change è lo spettacolo che aprirà la stagione teatrale 2023/2024 del Teatro Trastevere di Roma. Il testo è del direttore artistico Marco Zordan. Un testo che parla di famiglia, con i suoi rapporti in evoluzione, nelle sfumature psicologiche, nei cambiamenti e mutazioni. Un insieme di caratteristiche da associare alla psicologia dei personaggi.
Ne ho parlato con l’autore, ma anche artista Marco Zordan, che sarà in scena con lo spettacolo dal 27 settembre al 1 ottobre insieme ad Alessia De Bortoli, Desirée Tortorici, Christian Galizia, per la regia di Leonardo Buttaroni.
Marco, sei l’autore di Change e avrai l’onore di aprire la prossima stagione del Teatro Trastevere, di cui sei direttore artistico. Cosa provi nelle vesti di autore e attore del primo spettacolo?
In realtà è uno spettacolo che sarebbe dovuto andare in scena l’Aprile scorso ma per problemi di salute abbiamo rimandato… Sicuramente una responsabilità grande, ma anche il piacere di esserci in maniera così importante.
Cosa o chi ti ha ispirato nella scrittura di Change?
Il mio è un adattamento di un testo francese che mi ha colpito per la sua schiettezza e verità. Ho tentato di renderlo più vicino ad un gusto italiano e di avvicinarlo ad un tipo di teatro indipendente che evita alcuni cliché.
Si parla di famiglia: come sono oggi queste famiglie, questi rapporti che si intrecciano nelle case italiane?
Omnia munda mundis, e quindi tenderei a dirti ottimi, ma in realtà credo che siamo così messi in lizza per raggiungere obiettivi imposti che ci rendiamo aggressivi nei confronti degli altri.
Come definiresti il tuo sguardo all’interno delle stesse?
Direi più possibile oggettivo, è il pubblico a farsi la sua idea, non c’è nessuna tesi da portare avanti, ma solo uno spaccato quotidiano da mostrare.
Qual è il personaggio che hai amato maggiormente e perché?
Forse il personaggio di Sonia che cambia nei 3 quadri di cui è composto lo spettacolo. Ma comunque, nel bene o nel male, non resta mai succube della situazione ma tenta di governarla.
Non sarai tu a dirigere lo spettacolo, ma Leonardo Buttaroni, come definiresti il vostro rapporto e perché questa scelta?
Credo che attualmente Leonardo sia uno dei migliori registi del panorama romano, riesce sempre a confezionare un pacchetto completo, dalla presentazione dello spettacolo ai saluti finali, sempre impeccabile.
Con te ne approfitto anche per due battute sulla nuova stagione, dal titolo C.A.S.A. Consorzio Attivo di Socialità Artistica. Con questo titolo della stagione, cosa “bolle in pentola”? Cosa dobbiamo aspettarci?
Spero sia una stagione di incontri, connubio, scambi di umanità in tutti i versi, tra artisti e tra loro e gli spettatori.
La tua è un’attenzione sempre maggiore alla socialità, insieme ai tuoi collaboratori fate del Trastevere “Il posto delle Idee”, cosa è cambiato negli anni tra voi? Come siete cresciuti, quali sono le cose che vi accomunano ancora e cosa avete appreso l’uno dall’altro/a?
Più passa il tempo più ci rendiamo conto che il modo in cui portiamo avanti questo spazio, le scelte, le iniziative vanno sempre in quella direzione. Sicuramente siamo maturati, soprattutto durante il lockdown e abbiamo capito l’uno dell’altra che più che lustrini e paiette, interessa a tutti noi, il portare avanti uno spazio più inclusivo possibile.
Cosa ha in serbo il Trastevere attraverso le collaborazioni, gli spettacoli, per i suoi spettatori piccoli e grandi?
Esatto accoglieremo anche i piccoli spettatori come gli scorsi anni e come per gli adulti rispolverare dei vecchi classici, la gentilezza, l’accoglienza ed il calore del teatro.
Grazie e in bocca al lupo!
Grazie A Voi!
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