Il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola

Oltre 700 opere dell’artista sardo raccolte in un agrumeto nel suo paese natale

Nel sud della Sardegna, a San Sperate, paesino diventato città-museo per i suoi murales e le sculture disseminate qua e là per vie e piazze, c’è un posto incantevole. Un luogo di pace, natura e bellezza. Il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola. Un agrumeto di famiglia che fin dagli anni Sessanta l’artista ha utilizzato come laboratorio e all’inizio degli anni duemila ha aperto al pubblico.

Curata dalla Fondazione a lui dedicata, l’esposizione di opere si presenta come una collezione di oltre 700 sculture tra Minimalismo e Land Art.  Un racconto quasi fiabesco del rapporto dell’artista con la natura e con la sua terra, la Sardegna.  L’artista utilizza per le sue opere principalmente basalto ed arenaria, pietre sarde, le taglia, le fonde, le plasma in una ricerca continua.

Una ricerca che agli inizi degli anni Novanta apre per il mondo dell’arte uno scenario nuovo inaspettato svelando la magia del suono della pietra: creando lunghi tagli e incisioni nella pietra l’artista scopre che questa può generare suoni. Alcune delle sue opere emettono un suono quando sfiorate dalle dita di una mano, come la bellissima Barca a Vela. Una sorta di arpe e xilofoni. L’artista non conosce la musica, ma musicisti incuriositi dalle sue opere intraprendono uno studio sonoro sulle sue opere e fino ad utilizzarne alcune per i loro concerti.

Nel giardino anche molte opere che richiamano l’architettura e la scultura classica – come alcuni busti di personaggi di un presepio, ammassati in un angolo in attesa di una nuova sistemazione, forse al di fuori del giardino.

Meravigliosi i Semi di Pietra, una delle massime rappresentazioni della sintesi concettuale della filosofia dell’artista: ovvero la pietra che si schiude in un germoglio. Una materia ruvida all’esterno che racchiude un’essenza levigata all’interno. Adagiati sul terreno o conficcati per la verticale nella terra sono disseminati qua e là nel giardino.

Nel 2008 circa 200 semi di pietra sono stati esposti nella piazza della Basilica Inferiore ad Assisi, luogo universalmente considerato simbolo di fratellanza, con l’obiettivo di seminare quella pace e quell’amore di cui ha bisogno l’intera comunità. Queste opere, per il significato simbolico che racchiudono in sé, sono state chiamate Semi della Pace.

Sorprendenti anche le opere che si collocano negli ultimi anni della sua vita, come Sangue di Pietra, un’opera in basalto che l’artista regala all’AVIS nel 2014. Nella ricerca sulla materia Sciola arriva a fondere la pietra e a farla tornare al suo stato lavico primordiale. Raffreddandosi le colate creano rivoli di sangue coagulato nella roccia. Ferite che la natura nel tempo potrà cicatrizzare.

Il Giardino Sonoro regala suggestioni diverse a seconda del momento della giornata in cui viene visitata. Alcune opere infatti sono state posizionate dall’autore stesso in modo tale da essere completamente visibili solo in alcune ore del giorno a seconda di come ricevono la luce dal sole.

La Fondazione Sciola organizza visite guidate ed eventi, tra cui concerti e laboratori per bambini, durante tutto l’anno.

Se vi capita di andare nel cagliaritano, o abitate in Sardegna, non potete non andare almeno una volta a vistare il Giardino Sonoro. Una cosa che stupisce infatti è che sia un luogo ancora abbastanza sconosciuto al popolo sardo!

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Chiara Spatti

Marketing & Communication Manager specializzata nel settore spettacolo. Da sempre appassionata d’arte in tutte le sue forme. Mamma di tre splendidi ragazzi. Amo viaggiare, la cucina giapponese, il profumo dei libri ed i colori dell’autunno.

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