I corti teatrali del Festival Teatramm’ 2022: Il Cavaliere Oscuro
Gli allievi della EDM Factory Accademia Artistica si sfidano con i corti teatrali
Al Festival Teatrale Teatramm’ una nuova sfida, quella dei corti teatrali, un contest interno della EDM Factory Accademia Artistica, che vede impegnati gli allievi della stessa nella realizzazione di corti teatrali come registi. Quest’anno saranno cinque i corti in gara che verranno giudicati nella serata inaugurale del festival.
Scopriamo uno ad uno i giovani artisti che si sono messi in gioco in questo contest.
Titolo: Il Cavaliere Oscuro
Regia: Roberta Pinto
Attori: Cosimo Famigliolo, Lavinia Lalle, Asia Melmeluzzi Soligo, Angelica Troiani, Anna Maria Tursi
Il corto è ispirato alla Locandiera di Goldoni, come l’hai rivisitato? Mi sono focalizzata sul perché il Cavaliere fosse avverso nei confronti di Mirandolina, ho tracciato varie ipotesi e ho cercato di esporre un tema sociale, che in questo periodo storico purtroppo ancora crea parecchi disagi. Il corto è ambientato negli anni ’70, per vari motivi ma soprattutto per evidenziare il lento cambiamento della società nei confronti della libertà di essere se stessi senza giudizi o discriminazioni
Cosa hai voluto evidenziare dei personaggi? Ognuno di loro ha una particolare importanza all’interno del messaggio che voglio far recepire al pubblico, fanno parte di ognuno di noi. Ogni personaggio rappresenta quella personalità che ci appartiene ma che viene nascosta per paura del giudizio altrui
Cosa ti aspetti dal Festival Teatramm’? Spero che sia uno stimolo all’approfondimento di questo tipo di arte, il teatro, una delle caratteristiche per cui l’Italia è conosciuta e noi non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo, quindi spero che questo tipo di cultura aumenti sempre più.
Quali sono le sensazioni che ti hanno accompagnata nella rivisitazione del testo teatrale? Sono tante le sensazioni che ho provato perché mi sono sentita libera di poter esprimere un tema per me importante per la salute mentale dell’essere umano, senza che nessuno giudicasse il mio stesso pensiero, appunto.
Ci sono molti aspetti da analizzare in un lavoro del genere. Uno dei tanti è il rapporto con i tuoi colleghi, allievi come te. Com’è stato entrare nel rapporto regista/attore? Ci ha uniti di più, abbiamo comunque collaborato, io cerco sempre di valorizzare tutti allo stesso modo, mi piace attingere alla mia esperienza sportiva e comportarmi come il coach di una squadra, mettendo in primis me stessa in campo.
Com’è stato, invece, entrare nel ruolo di regista? Emozionante, la prima cosa che mi viene in mente: una bella sfida con me stessa; capire se si è in grado di dirigere senza comandare, pensare a come poter esprimersi, studiare i vari modi e tecniche per poter far arrivare al meglio il messaggio, riuscire a calibrare il tutto tramite gli attori che sono persone… Insomma, questo ruolo mi ha stimolato una parte del cervello che cammina parallelo al lavoro che continuo a fare come attrice.
Grazie per essere stata con noi!
Il programma del Festival:
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