Il Black Friday
Se state leggendo questo articolo sicuramente state dicendo che ‘sono arrivata tardi’. Ma chiaramente in questo contesto, e a distanza di quasi una settimana dall’evento promozionale, io voglio solo criticare questa nuova moda che nasce con buoni propositi in America, ma in Italia assume connotati differenti.
Si tratta di un giorno, per quanto non festivo, particolarmente importante sotto l’aspetto commerciale, poiché costituisce un valido indicatore sia sulla predisposizione agli acquisti sia, indirettamente, sulla capacità di spesa dei consumatori statunitensi, tanto da essere attentamente osservato e atteso dagli analisti finanziari e dagli ambienti borsistici statunitensi e internazionali.
Per alcuni l’espressione Black Friday è nata a Filadelfia e deriverebbe dal pesante e congestionato traffico stradale che si sviluppa per l’occasione in quel giorno.
“L’origine esatta rimane comunque incerta: secondo alcuni farebbe riferimento alle annotazioni sui libri contabili dei commercianti che tradizionalmente passavano dal colore rosso (perdite) al colore nero (guadagni), per cui il Black Friday indicherebbe un giorno di grandi guadagni per le attività commerciali. Da quel giorno incomincerebbe il periodo dell’anno più proficuo per i rivenditori, capace di portare in nero, quindi in attivo, i conti delle aziende commerciali.
Nel 1924, il giorno successivo al Ringraziamento, la catena di distribuzione Macy’s organizzò la prima parata per celebrare l’inizio degli acquisti natalizi ma fu solo negli anni ottanta che esplose il Black Friday negli Stati Uniti; successivamente è diventato popolare anche in altri Paesi come Brasile, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna ed è ormai molto diffuso su tutti i siti più famosi di commercio elettronico“.
In Italia il fenomeno si limitava quasi esclusivamente alle promozioni in internet, in quanto non esiste un Giorno del Ringraziamento che dà il via a questa usanza e si registrava un numero di adesioni assai inferiore agli altri mercati digitali europei. Era così fino a qualche anno fa.
Indifferenti all’evento, gli italiani, in pochi coglievano le occasioni sui vari siti che aderivano al Black Friday: aziende di telefonini, computer e i loro derivati.
Ma nessun negozio di abbigliamento o di scarpe aderiva alla cosa. Indifferenti, anzi infastiditi da questa ‘americanata’ perché questo normalmente è il periodo di maggiori vendita sia per l’arrivo della stagione invernale e sia per gli acquisti prenatalizi.
Non è più cosi. Il negozio italiano aderisce all’evento. Come quando abbiamo ‘subito’ Halloween, adesso subiamo il Black Frifay.
E cosi, forse per la crisi delle povere vendite in pieno periodo invernale prenatalizio, gli esercenti partecipano al Black Friday. Vendono applicando sconti esagerati.
Ma avendo fatto un giro volutamente pre-evento, e poi in pieno evento, posso permettermi di dire che da parte di molti commercianti, vi è stata data la “sola”.
Un pantalone che prima aveva il cartellino prezzato 89,00 euro, in pieno Black Friday era prezzato 119,00 euro e con sconto dell’evento 99,00.
E che dire di tutti i cadaveri che sono stati messi i fuori? Abiti o scarpe di decenni fa, presentati come oggetti all’ultimo grido..
Quindi a mio avviso è un voler proporre falsi sconti, perdendo il vero spirito dell’evento stesso, e inoltre ‘solando’ e prendendo in giro il consumatore stesso.
Aspettiamo il prossimo Black Friday, ma preparatevi prima, osservate, memorizzate per non farvi fregare.
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