In streaming il documentario “2 agosto 1980, le parole mancanti”
A 40 anni dalla strage di Bologna un documentario che si pone delle domande
Il 2 agosto 1980, in un caldo sabato italiano, un boato squarciò il cielo di Bologna. Alle 10.25 una bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione centrale: un insieme di tritolo e T4 lacerarono la città, la stazione, le persone. Le conseguenze di quell’attentato furono tra le peggiori che l’Italia potesse ricordare: 85 morti, tra cui bambini, la più piccola di soli tre anni, di giovani, di uomini e donne che si videro troncare la propria vita. I feriti furono 200 e molti portano sulla loro pelle e nella loro mente, i segni di quella strage.
Emilia Romagna Teatro Fondazione prosegue la sua iniziativa legata al calendario civile e, in occasione dei 40 anni dalla strage di Bologna, domenica 2 agosto alle 21.30 sulla pagina Facebook di Dire+Fare=Fondare e sul sito ERT nella sezione ERTonAIR trasmetterà il documentario “2 agosto 1980, le parole mancanti” di Riccardo Frati, con Maria Costantini, Francesca Cudemo, Noemi Pittalà, all’interno anche video forniti dall’Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Il progetto fa parte di Dire+Fare=Progettare di ERT Fondazione che attraverso il teatro partecipato, audience development, pedagogia civica e promozione del territorio, si rivolge ad un pubblico di ragazze e ragazzi dagli 11 ai 25 anni, all’interno di “Così sarà! La città che vogliamo” un progetto promosso dal Comune di Bologna e finanziato con i fondi Europei del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitana (PON Metro) 2014-2020.
È un progetto che vuole mostrare, discutere, ricordare uno degli eventi più discussi, che ha visto protagonisti i terroristi, la politica, i servizi segreti deviati. Una storia che spesso si è cercato di tenere nascosta, di dimenticare, ma che ha sempre trovato, nei sopravvissuti e nei familiari delle vittime, il grido di chi chiedeva giustizia, di chi voleva capire e comprendere come fosse stato possibile un attentato simile, in una delle città più importanti del nostro paese.
Era agosto, era sabato, la gente, nella calura del periodo, si preparava a tornare a casa, stavano raggiungendo amici o località per un periodo di vacanza, stavano lavorando.
Il documentario vuole essere un contributo alla Memoria, come spiega il regista Riccardo Frati, parlando di ciò che si sa e di quello che forse non è ancora stato detto. “È necessario rievocare quei momenti dolorosi , perseverare nella ricerca della verità e continuare a darne testimonianza”, afferma ancora il regista. E come dargli torto. La nostra storia, soprattutto quella più recente, quella che riguarda il periodo dei terroristi rossi o neri, la tensione, la politica, la società, deve essere un monito e un esempio che porti i protagonisti del futuro, a non ripetere continuamente gli errori del passato. Per evolversi, essenziali sono le emozioni che scaturiscono dalla ricostruzione storica e dalla memoria di chi quei fatti li ha vissuti e ne è stato partecipe.
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