Intervista a Garofoli/Nexus per lo spettacolo “Giorgio”


Un spettacolo, un nuovo modo di fare teatro, il teatro visto attraverso un’altra angolazione, un insieme di parole, musica, danza, che rappresenta la nuova forma di espressione. La compagnia Garofoli/Nexus nasce dalla collaborazione fra l’attrice Laura Garofoli e il regista e performer Nexus. I loro lavori sono incentrati sulla convergenza fra teatro, street dance e media art con una finalità artistica, educativa e teorica. “Giorgio” è il loro ultimo spettacolo, che racchiude tutto questo. Per scoprirne di più ho rivolto alcune domande ai protagonisti.

Cosa rappresenta Giorgio?

(Garofoli/Nexus) Giorgio è il nostro terzo spettacolo, la continuazione di un progetto di incontro fra teatro, street dance e media art che è al centro della nostra attvità di compagnia. Se ne L’Ombra abbiamo messo in scena un noir ispirato alla storia degli anni 60 e 70, e in L come Alice ci siamo confrontati con i testi di Carroll, Artaud e Deleuze, con Giorgio scaviamo nella memoria personale e collettiva degli anni 80, 90 e 2000, tentando di costruire una narrazione intima e allo stesso tempo epica.

Non solo teatro, ma quanto contano le altre arti inserite all’interno di questo spettacolo?

(Garofoli/Nexus) “Non si può fare il teatro con il teatro”, scriveva Carmelo Bene. Rifuggendo il mito wagneriano dell’opera d’arte totale, per noi fare teatro è creazione di spazi condivisi…con ogni mezzo necessario. Più che utilizzare altre arti, noi utilizziamo diversi ‘medium’. Cinema, video game, radio, televisione, fotografia: non solo portiamo questi media fisicamente in scena, ma ci lasciamo ispirare dall’estetica, i generi, i codici e i contenuti che li hanno attraversati per allestire uno spazio performativo e narrativo efficace.   

Chi è Giorgio e chi si può specchiare in lui?

(Nexus) Giorgio era mio padre. Lo spettacolo è un archivio di ricordi personali e scomposti tratti da fotografie, filmini e documenti che ho ritrovato fra le sue cose. Un padre sui-generis (motociclista, guardaboschi, paracadutista, cacciatore, organizzatore) che decostruisco alla luce del presente. Il pubblico, a mio avviso, può riconoscersi in questo processo di decostruzione simbolica. Un ‘viaggio dell’eroe’ che snocciola immagini, suoni e ricordi condivisi. Le serate passate a guardare film e cartoni animati, le gite in montagna, ma anche i ricordi legati all’avvento della videocassetta, del telefonino, dei videogame e di internet. Insomma, Giorgio è un pilota solista che vola attraverso le nuvole della memoria condivisa.    

Come ci si prepara a portare in scena uno spettacolo che racchiude teatro, performance e installazione?

(Garofoli/Nexus) Per portare in scena uno spettacolo del genere ci muoviamo su diversi fronti contemporaneamente: la scrittura e lo studio del testo, il lavoro fisico-vocale sulla scena, la scelta e la manipolazione dei media. Il nostro metodo consiste nel far dialogare fra loro queste diverse componenti, affinché si determinino a vicenda senza che l’una prevalga sull’altra. Il testo può riscriversi in base all’intuizione creativa prodotta da una performance, così come l’azione del performer può radicalmente mutare in relazione al medium di scena. Più che un processo lineare (testo, recitazione, contributo mediatico) inneschiamo una vera e propria ‘ecologia’, in cui testo, corpo e dispositivi sono in relazione d’ascolto dinamico. Questo ci costa molta fatica, ma il risultato creativo è grande.

 

Lo spettacolo “Giorgio” sarà in scena al Teatro Studio Uno di Roma, dall’8 all’11 dicembre

 

Giorgio

Di e con Nexus
Aiuto regia Laura GarofoliClaudia Salvatore
Scenografia Andrea Simonetti
Costumi Mariagrazia Toccaceli

Spettacolo realizzato grazie alla residenza presso Teatro Studio Uno.
ORARI
Giovedì, Venerdì e Sabato – ore 21.00
Domenica – ore 18.00

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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