Intervista a Manuel Cossu al Parione9 con la sua prima mostra
Diamo il benvenuto a Manuel Cossu, che il 21 settembre ha inaugurato la sua prima mostra personale a Parione9.
Sei il batterista della più famosa band punk-rock italiana, i The Manges, come sei passato dalla musica alla pittura?
Ciao, grazie per “la più famosa band punk rock” complimento da girare ai ragazzi che suonano con me. Tutto merito loro, io più che suonare la batteria al meglio delle mie possibilità non faccio. Il percorso musica-pittura è nato grazie alle vecchie audio cassette TDK. Registravo una cassetta per qualcuno e facevo la copertina. Quasi sempre un Dee Dee Ramone o un cane buffo. La cosa piaceva e piano piano ho iniziato a dipingere su tela. Arturo Vega, il grafico dei Ramones, vide i miei disegni e me li chiese per inserirli nel primo sito ufficiale dei Ramones, inutile dire che la cosa mi incoraggiò parecchio.
Questa è la tua prima mostra personale, come ti senti?
Mi sento benissimo, soprattutto per aver conosciuto una realtà bellissima come la galleria Parione9.
La mostra ha un titolo, Riga dritto, da dove nasce l’idea?
Il nome RIGA DRITTO deriva da un mio amico, che purtroppo è morto. Tra i mille tatuaggi fatti in galera ne aveva uno sul ginocchio con scritto ‘riga dritto’, fatto da un suo compagno di cella poco prima del rilascio. Una frase che non è una predica, è una carezza fatta da qualcuno che vive la tua solita merda. La trovo di una forza paurosa.
Tante opere tra carta, tela e legno, qual è il materiale che preferisci e perché?
La tela riesce a dare l’effetto brutto tatuaggio su brutta pelle, cosa che mi ha sempre colpito.
Cosa pensi davanti ad un foglio, alla tela bianca, prima di fare il primo tratto?
Penso che sicuramente non mi verrà quello che voglio fare. Faccio mille prove su carta, ho già in mente tutto, ma per realizzarlo ci metto un po’. Voglio dare movimento, come nei cartoni animati. Quindi accendo la tele o mi guardo un DVD di Bugs Bunny e tento di replicare quell’effetto.
Lasci che sia il momento a scegliere i colori del tuo lavoro o elabori con calma il tutto?
No, niente di improvvisato.
Cosa unisce la musica e la pittura?
La voglia di vivere una realtà parallela, creare un mondo che hai nella testa, che sia una canzone o un quadro, dietro c’è sempre l’immaginazione dovrebbero dedicare un monumento all’immaginazione.
In questo momento ti senti più musicista o pittore?
Mi sento un fan dei Ramones a cui piace di più dipingere che suonare.
Chi è il tuo pittore preferito, quello da cui hai preso ispirazione o che ti ha spinto a dedicarti anche a quest’arte?
Di preferito ho solo i Ramones e James Ellroy, che pur non essendo pittori mi ispirano da sempre. I tatuaggi del mio amico mi hanno dato una bella botta emotiva e creativa. A ogni modo i pittori che reputo paurosi e che mi lasciano a bocca aperta sono: Bacon, Basquiat, Philip Guston, Pollock e Leon Golub. Basquiat è dinamite, Leon Golub è una carica della polizia.
Hai nuovi progetti?
Continuare a dipingere è l’unico progetto che ho.
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