Keith Hering – Radiant Vision

Alla Villa Reale di Monza fino al 29 gennaio 2023
Dopo il successo del tour americano – in Missouri, a New York, in Florida e in Pennsylvania – la mostra “Keith Haring. Radiant Vision.” è arrivata in Italia. L’esposizione di oltre 100 opere del famoso street artist newyorkese degli anni ’80 è presentata nell’Orangerie della Reggia di Monza.
Una carriera durata sfortunatamente soltanto un decennio, quella di Keith Haring, che morì a soli 31 anni per complicanze dovute all’AIDS. Una carriera breve, ma straordinariamente prolifica e soprattutto incisiva. Nessun altro artista ha infatti saputo imprimere la sua firma personale in modo così significativo come Keith Hering: uno stile riconoscibile al primo sguardo fatto di linee spesse, simboli pittografici e colori accesi. Cani che abbaiano, bambini raggianti, volti sorridenti, uomini segnati, figure danzanti, televisori accesi e dischi volanti che emettono raggi luminosi, compaiono in quasi tutte le sue opere. Temi che ovviamente ricorrono anche nelle opere esposte, anche se la mostra propone lavori meno conosciuti, come le illustrazioni per il libro Apocalypse, o quelle per un albo per bambini mai pubblicato.
“Keith Haring. Radiant Vision.” propone infatti opere provenienti da una collezione privata – dalle litografie e serigrafie ai disegni su carta, dai manifesti agli oggetti di vita quotidiana – ed esamina diversi aspetti della vita e della produzione dell’artista, tra cui i disegni in metropolitana e la street art, le mostre in alcune delle più famose gallerie di New York, il Pop Shop e il suo lavoro commerciale. Grande risalto è stato dato anche all’aspetto sociale del lavoro dell’artista: Haring era un fervente attivista per i diritti gay, sostenitore del disarmo nucleare, dei diritti civili, della tutela dell’infanzia, e della lotta contro l’AIDS, nel corso della sua carriera ha realizzato poster, interventi di arte pubblica e opere per beneficenza a sostegno delle cause che considerava di vitale importanza.

Dal manifesto Crack down! – che l’artista disegnò per un evento di due notti organizzata per sensibilizzare la gente agli effetti devastanti della droga – alla grafica del CD A Very Special Christmas – i cui proventi andarono ad un’associazione no-profit che valorizzava le doti atletiche dei bambini con disabilità fisiche e psichiche. Bellissime le litografie in edizione limitata per accompagnare l’emissione del francobollo delle Nazioni Unite: “Anno internazionale della gioventù”, o quello dell’”Anno internazionale del volontariato”. L’esposizione dedica una sezione anche all’impegno di Haring con i ragazzini dei quartieri disagiati, con l’esposizione di alcuni lavori che l’artista creò giocosamente con un ragazzino che frequentava il suo pop-shop e con cui Haring si divertiva a co-creare.
Molto carina anche l’area interattiva che riproduce un angolo della stazione della 5th Avenue, in cui si chiede agli ospiti di provare a graffitare su due lavagne, proprio come Haring faceva con gessetti sui fogli neri che ricoprivano vecchi poster pubblicitari. Nel complesso una visita piacevole, corredata di audioguida gratuita, mi avrebbe fatto piacere però fosse stata arricchita maggiormente di materiale audio-video a testimonianza delle opere più famose non presenti nell’esposizione.
L’esposizione “Keith Haring. Radiant Vision.” rimarrà aperta fino al 29 gennaio prossimo, se avete un paio d’ore libere e siete in zona Monza, non perdetela!
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