La creatività non ha manette

Lo voglio intitolare proprio cosi il mio primo articolo avente come contenuto la “diversa moda“. Sì perché oggi vi voglio raccontare di coloro che fanno moda, creano, realizzano capi e complementi di vestiario all’interno di carceri.

Da Rebibbia a Pontedecimo, dal carcere di Bari a quello di Lecce, da Copenaghen fino in India, da Milano a Bologna, ci sono detenuti che si rendono liberi con il lavoro, producendo abiti che poi vengono venduti in ogni dove.

Nel penitenziario romano del carcere di Rebibbia si insegna l’arte della sartoria. “Ricuciamolo insieme”  è un progetto voluto dall’Accademia Nazionale dei Sartori: 30 ore settimanali per imparare a tagliare e confezionare un abito sartoriale.

A Pontedecimo le detenute hanno realizzato “creazioni al fresco” esposte e vendute nell’ambito dell’evento “Eco -fashion day“, dove artigianato e creatività sfornano prodotti davvero originali.

Nel carcere di Bologna, dal 2010, esiste il laboratorio sartoriale “gomito a gomito“. Le detenute, dopo una professionale formazione, acquisiscono competenze sartoriali, mettendo in atto l’arte del riciclo: usano materiali di scarto per realizzare nuovi prodotti della moda, insomma una seconda possibilità di vita per il capo di abbigliamento proprio come le stesse detenute, che vogliono ripartire, darsi un’ altra chance.

Le donne della casa circondariale di Lecce hanno creato il marchio “‘madeincarcere”, sei ore retribuite trascorse in laboratorio per realizzare capi semplici ma di facile approccio commerciale.

Infine, spostandoci fuori Italia, a Copenaghen esiste il brandCarcel“. L’ideatrice Anne Veronica D’Souza ha raccolto il denaro necessario sulla piattaforma Kickstarter e nel 2017 è partita la produzione dal carcere peruviano di capi di abbigliamento fatti interamente a mano utilizzando l’alpaca. Le collezioni sono vendute on line in tutto il mondo.

Questa è la moda che mi piace, il connubio tra originalità e moralità, dove l’effimero diventa ragione di vita, il superfluo necessità per essere liberi.

Un pompelmo è un limone che ha avuto un’opportunità, e ne ha approfittato” (Oscar Wilde)

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Arianna Alaimo

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