LA FLEUR Un impeccabile impianto a orologeria

È una serata passata in un locale malavitoso romano

Visto al Teatro Garbatella dal al  maggio

La Fleur” non è uno spettacolo. È una serata passata in un locale malavitoso romano. Famiglia potente, che in quest’occasione non si nasconde, ma parla apertamente di inganni davanti ai clienti. Un piccolo errore scatena la lotta tra famiglie e il codice di comportamento va a farsi fottere. Resta solo da vedere chi sarà il vincitore. La legge, il capostipite? Oppure le nuove e infami generazioni che non vedono l’ora di occupare il posto da comandante?

Facciamo i complimentoni al regista. Un impianto a orologeria impeccabile. Ogni personaggio ha la sua storia, interagisce col pubblico in una prova di improvvisazione davvero ben sostenuta da tutti, e gli incontri apparentemente casuali accadono con naturalezza, come se non fossero scritti su copione. Più volte nella stessa serata, senza intoppi. Succede sempre qualcosa, in più luoghi contemporaneamente, e lo spettatore ha la libertà di muoversi a proprio piacimento tra le sottotrame.

Non si tratta di una storia particolarmente innovativa. Se ne intuisce subito la conclusione. Probabilmente perché racconta senza romanzare la realtà. Ne apprezziamo comunque la costruzione e la cura degli allestimenti fino al più piccolo dettaglio. E gli avventori sono coinvolti nello sviluppo della storia con dei piccoli escamotage. Particolarmente riusciti i privée con le prostitute per gli spettatori di sesso maschile. Più volte ho assistito allo spettacolo trasversale dei loro racconti agli amici. Non ci sono dubbi, tira più un pelo di…

Dobbiamo però mettervi in guardia. Se avete occhiali, pelle sensibile, problemi di dermatite, avete bisogno di fumare o di bere qualcosa necessariamente durante le 3 ore di spettacolo (cose che sono assolutamente permesse), soffrite di claustrofobia o avete una conformazione del viso non standard, forse è meglio occupare la serata in altri modi. Gli spettatori sono OBBLIGATI a portare una simpatica maschera di plastica durante tutto lo spettacolo. Non di quelle che coprono solo gli occhi. Una maschera che copre anche il labbro superiore. Se avete l’herpes per cortesia evitate lo spettacolo. Comprendiamo che ci sia la necessità di riconoscere immediatamente il pubblico. Non condividiamo il modo in cui, mentre cerchiamo di bere una birra regolarmente pagata, non possiamo tenere la maschera sulla fronte per liberare la bocca perché veniamo scortesemente ripresi dallo staff. Anche se siamo nel cortile e non ci sono scene. Situazione che si è ripetuta più volte nel corso delle 3, e sottolineo 3, ore.

Un piccolo avvertimento anche alle persone molto perspicaci. Non fatevi prendere dal ruolo di detective. Non seguite immediatamente i personaggi chiave. Ascoltate anche le scene di riempimento. Non muovetevi rapidamente. Siate molto calmi. Vi assicuro, per esperienza personale, che attendere per un’ora e mezza la scena finale non è piacevole.

Per finire, consigliamo questo spettacolo a tutti quelli che trovano il teatro noioso. Scoprirete che ci sono tante possibilità che non conoscete. Un genere che vi soddisfa. Se solo avrete la pazienza e la curiosità di sperimentare.

 

LA FLEUR Il Fiore Proibito

Drammaturgia: Riccardo Brunetti, Francesco Formaggi e Alessandro D’Ambrosi

Regia: Riccardo Brunetti

 

Performer: Adriano Saleri, Alberto Mosca, Alessandro D’Ambrosi, Alessandro Di Somma, Anna Maria Avella, Azzurra Lochi, Carlotta Sfolgori, Chiara Capitani, Costanza Amoruso, Cristiano Zingaretti, Dario Biancone, Diego Migeni, Elisa Poggelli, Elisabetta Mandalari, Emiliano Morana, Fabiana Reale, Gabriella Indolfi, Geremia Longobardo, Leonardo Bianchi, Licia Amendola, Luisa Belviso, Malvina Ruggiano, Marco Usai, Marco Zordan, Martino Fiorentini, Matteo Minno, Riccardo Brunetti, Sandra Albanese, Silvia Ferrante, Susanna Valtucci, Valeria Romanelli

 

Staff: Paola Caprioli, Emmanuele Mazzuca, Claudia del Gatto, Allegra Indraccolo, Emiliano Trimarco, Amanda Lochi, Ilenia Lanni, Valentina Giorgetti, Giulio Di Pietro Paolo, Marilina Marino, Ilaria Giorgi, Emanuela Masia, Simone Petrucci, Massimo Morlando, Roberta Avella, Maria Tritto, Maria Costanza Dolce, Mattia Lauro, Giulia Dockerty, Silvia Maone, Luca Favale

 

Costumi: Sandra Albanese

Luci: Simone Palma

Scenografia e maschere: Ilaria Passabì

Elementi scenografici addizionali: Raffaele Settembre, Martina Giannico

Responsabile set-up: Anna Maria Avella

Websites: Alfredo Pagliuca

Social media manager: Gabriella Indolfi

Responsabile performer: Azzurra Lochi

Redattrice: Paola Caprioli

Grafica: Valeria Marzano

Allestimento: Project XX1 e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

Interventi scenografici: Donato Marrocco

Tecnica: Project XX1

Locandina: Eugenio Sicomoro

Grafica logo: Marta Chiogna

Foto e elaborazioni grafiche: Ilaria Giorgi

Immagini aggiuntive: Iyas Jubeh

Miniature: Alessandro Marozzini

Aiuto Logistica: Claudia Benedetti Michelangeli

Regia video: Alessandro D’Ambrosi

Operatori Teaser 2: Riccardo Riande e Ugo Piva

Fotografia Teaser 1: Leone Orfeo

Performer Addizionali: Alessandro Londei, Benedetto Farina, Guido Rossi, Rogger Rios Lopez, Matteo Poggelli, Emiliano Trimarco, Giuseppe Caprioli, Felice David

 

In collaborazione con: Associazione Culturale Controchiave, Teatro Garbatella, Cinecittà World,

Teatro Studio Uno, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Media partner: Music.it

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Edgar

Paolo Grassi diceva “Il teatro per la sua intrinseca sostanza è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore”. Se volete vedere delle belle immagini vi consiglio i musei. In scena abbiamo bisogno di attori che sappiano emozionare.

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