L’Apocalisse all’Ar.Ma Teatro

L’anima della compagnia è lo spirito ludico

In scena dal 24 al 26 gennaio all’Ar.Ma. Teatro di Roma, Apocalypse Wow! Tutti pazzi per il giorno del giudizio di Francesco Bazzurri che ne cura anche la regia, mentre in scena ci saranno Ilaria Mazza, Lucrezia Novaglio, Sira Dell’Orco, Gianmarco Cuciolla, Mirko Basile, Cosimo Pasquarelli, Marco Capogna, Federico Zecchini, Michele Tamborra, Roberto Scìo, Andrea Pirrelli e Riccardo Ranieri, facenti parte della compagnia Sipario7 Teatro.

Abbiamo rivolto alcune domande a Francesco Bazzurri, in qualità di “padre fondatore” della Compagnia.

Cosa vi ha spinto a portare in scena solo opere originali scritte dai propri autori?

Ci ha spinto la voglia di proporre a teatro quelle che sono le nostre passioni ovvero la cultura pop e la letteratura di genere. Abbiamo scritto e rappresentato commedie ispirate alle sitcom americane ed ai film trash anni 80 nostrani, siamo riusciti a tradurre in scena le atmosfere distopiche del cyberpunk, l’horror tipicamente internettiano del creepy pasta. Ora con Apocalypse Wow abbiamo affrontato l’urban fantasy cioè un tipo di narrazione in cui personaggi sovrannaturali agiscono nel mondo reale contemporaneo. Per fare qualche esempio di urban fantasy ricordiamo film come Cabal o Shadowhunters, serie tv come Buffy l’ammazzavampiri oppure Lucifer e libri come American Gods o Good Omens.

Qual è l’anima della vostra compagnia?

L’anima della compagnia è lo spirito ludico così come lo concepiva Huizinga, ovvero l’Arte è dapprima giocata. Bisogna avere ovviamente un approccio serio e professionale con lo spettacolo perché alla base esistono delle regole, ma viverlo poi come se fosse un roleplay, un’interpretazione parallela della vita, un atto libero. Il regista diventa un master, il narratore che costruisce assieme agli attori personaggi e storia e inserisce tensioni, incertezze ma anche ordine, ritmo e armonia.

Non vi manca il poter lavorare con testi più “vecchi”?

Al momento no. Ci sono ancora parecchi sottogeneri da esplorare e abbiamo nuove idee in cantiere da scrivere. Anche se, a proposito di “vecchi” testi, anche se non teatrali, stiamo lavorando per una riscrittura de “Il Richiamo di Cthulhu” del grande H.P. Lovecraft, padre indiscusso dell’horror moderno.

In scena a fine gennaio, un testo di Francesco Bazzurri,cioè tuo, che prende in giro il nostro essere sull’orlo dell’Apocalissi, frase che viene utilizzata molto spesso per descrivere varie situazioni. Cos’è, realmente per voi l’Apocalisse?

Personalmente l’Apocalisse è il progressivo abbrutimento culturale che sta subendo la società. È la mancanza che ha l’uomo contemporaneo di coltivare interessi, di essere curioso e creativo divenendo in molti casi una sorta di residuo sociale che reagisce solo a stimoli economici , egoistici e tribali.

In scena ci sono angeli e demoni che si ritrovano a desiderare le stesse cose: come si rispecchia questo con l’umanità?

In realtà queste creature sono lo specchio stesso dell’umanità che non desidera più. I personaggi di Apocalypse Wow ritrovano la sana pulsione verso ciò che di genuino e bello è stato prodotto dall’uomo. Lasciano luoghi celesti ed infernali per inseguire passioni terrene come l’amore per la musica rock o bere un bel boccale di birra!

Ci sarà un unico vincitore? E se sì come si presenterà?

Alla fine vinceranno tutti. Bene e Male si fonderanno per dar luogo ad un’Apocalisse che non sarà di morte e distruzione ma…come si dice: non voglio spoilerare!

Vi ringraziamo per l’intervista e auguriamo a tutti voi un grandissimo in bocca al lupo!

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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