Leo Meconi e il suo nuovo singolo

il mio stile nasce dal folk americano

Il 29 novembre è uscito il nuovo singolo di Leo Meconi, “MR. Tambourine man”, estratto dal primo disco di inediti “I’ll Fly away”. Abbiamo rivolto alcune domande al giovane artista.

Leo Meconi, giovanissimo artista ma con un grande talento. Lo si può notare attraverso la musica, il ritmo, quasi un accarezzare le corde della chitarra che seguono esattamente il suono che gli viene richiesto. Cosa provi quando suoni questo strumento che sembra un tutt’uno con te?

Grazie per i complimenti e per la domanda, perché a me piace tantissimo suonare la chitarra. Ho avuto due insegnanti bravissimi e continuo a studiare chitarra, sia a scuola che fuori. Ogni volta che ho qualche momento libero, prendo la chitarra e suono. La chitarra mi consente di esprimermi, se sono felice mi diverto a suonare, specialmente per gli altri. Ma a volte, se ho avuto una giornata difficile o pesante a scuola, mi piace suonare per me stesso. E’ un modo per rilassarmi, oppure trovo lo spunto per comporre qualcosa ed esprimere ciò che sento.

La tua giovane età, unita al tuo talento, cosa ti regala e cosa ti toglie?

Suonare per gli altri, stare di fronte ad un pubblico, ricevere gli applausi, sono sensazioni bellissime da provare. Alla mia età credo ancora di più, però questo richiede sacrificio, specialmente ora che ho un contratto discografico ed ho realizzato un disco. Quindi sicuramente ho meno tempo libero di altri miei coetanei, ma a me piace suonare e dedicarmi totalmente alla musica.

Sei giovane, ma già pieno di episodi che sicuramente hanno regalato a te tante emozioni, tanti momenti che rendono la tua vita meravigliosa. Qual è il più emozionante?

Se me lo avessi chiesto fino a qualche giorno fa, avrei risposto sicuramente lo stare sul palco con Springsteen, cosa che è capitata in più di una occasione per mia fortuna. Ma ora è uscito il mio disco e presentarlo alla Feltrinelli lo scorso 28 novembre, nella mia Bologna, davanti a tante persone venute apposta per me, è stato sicuramente il momento più emozionante della mia vita. Spero che ce ne saranno tanti così!

Ci sono momenti in cui pensi che potresti avere e sviluppare altre passioni oltre alla musica o senti la musica come l’unica vera tua passione?

In questo momento sono molto concentrato sulla musica. Considera anche che ho scelto il Liceo Musicale “Lucio Dalla” di Bologna, dove frequento 12 ore di materie musicali alla settimana. Poi fuori dalla scuola vado a lezione di canto, chitarra e inglese, a casa scrivo e registro i miei brani, per poi andare in studio di registrazione. Suono la chitarra elettrica in una giovane e fortissima band, i The Timachine. Direi che mi rimane ben poco tempo per altre passioni. Anzi, sto imparando a suonare il pianoforte, però da autodidatta.

Il tuo ritmo è molto stile country, sicuramente anche influenzato dai tuoi musicisti preferiti, che sono americani, cosa ami della musica che scrivi e suoni e cosa provi a cambiare per creare il tuo sound?

In realtà più che country, il mio stile nasce dal folk americano e poi dal rock. Bob Dylan, Johnny Cash, Bruce Springsteen, i Creedence Clearwater Revival, sono tutti gli artisti che ascoltavo da piccolo e che hanno influenzato il mio stile. Da un paio di anni ho scoperto Ed Sheeran, Shawn Mendes, più di recente Lewis Capaldi, Dean Lewis, Martin Garrix, ascolto molte cose diverse. Nella scrittura ho cercato di rimanere fedele alle mie origini, anche perché mi piace esibirmi dal vivo con chitarra acustica ed armonica, quindi le canzoni che scrivo sono pensate per essere suonate dal vivo. Però ad esempio ho iniziato ad usare la loop station dal vivo ed in studio abbiamo cercato di creare un sound moderno, che qualcuno ha definito “acoustic pop”. Mi piace come definizione!  

La tua famiglia cosa ti dice, come vive questa tua passione e questo tuo talento?

La mia passione per la musica nasce dalla mia famiglia. Anche se nessuno è musicista, in casa mia si è sempre ascoltata tanta musica e coi miei genitori abbiamo visto tanti concerti. Quindi loro mi supportano, mi danno consigli e sono felici per questo percorso che ho intrapreso. Sono i miei primi fans, ma ovviamente cercano di tenermi coi piedi per terra e mi ripetono che devo portare avanti gli studi.

Giovane e ricco di sogni, qual è il tuo sogno a breve termine? E quello a lungo termine?

Si, di sogni ne ho tanti. Come detto a me piace suonare dal vivo, quindi il mio sogno sarebbe quello di organizzare un tour tutto mio e di portare la mia musica in giro per il mondo. Direi che è il sogno sia a breve che a lungo termine. Per ora comunque mi godo l’uscita del disco ed i riscontri positivi che sto ricevendo. Sto già scrivendo nuovi brani, quindi sto iniziando anche a pensare alle prossime pubblicazioni. Di certo so che voglio vivere di musica.

Scrivi ispirandoti a ciò che vivi e ciò che vedi, cosa viene prima la musica, la melodia o le parole? Cosa di queste è più difficile comporre?

Si, le storie che racconto sono quasi sempre ispirate alla realtà. Non c’è però una regola, a volte scrivo un testo e poi cerco una melodia adatta, ma è anche capitato il contrario oppure è capitato di scrivere insieme testo e musica. Dipende anche dal tipo di canzone che ho in mente di scrivere. A volte scrivo una nota sul telefonino anche mentre cammino, poi dopo qualche giorno ci elaboro una canzone.

Quanta importanza ha la musica nella nostra società? Se ne ha, se ne sente il peso, l’importanza?

Secondo me ha molta importanza, sia individualmente che collettivamente. Io come molti altri trovo rifugio nella musica, anche in base ai miei diversi stati d’animo. Però la musica ha anche un potere collettivo, basti pensare a concerti che hanno cambiato la storia o segnato epoche. E poi la musica, di qualsiasi tipo, ha sempre un messaggio, quindi è in grado di influenzare le nostre vite. Non posso pensare ad una mia giornata senza suonare o ascoltare musica. Faccio mille playlist al giorno adatte ad ogni momento, anche da ascoltare in autobus mentre torno a casa da scuola!  

Quanto è sentita nei giovani la musica?

Moltissimo. Io frequento un liceo musicale e vedo che la musica è parte della nostra vita di tutti i giorni. Sui social la musica è fondamentale, oggi se pubblichi un contenuto, quasi sempre è accompagnato dalla musica. I concerti sono sempre seguitissimi, io ho visto Springsteen, i Rolling Stones, Ed Sheeran, Harry Styles, Ligabue, Bennato, Nigiotti… è bellissimo vedere gli stadi e le arene piene di ragazzi della mia età, perché la musica rende felici.

Grazie per la tua disponibilità e in bocca al lupo.

Grazie a voi per l’intervista e.. viva il lupo! Leo

 

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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