Metti una sera in diretta da Facebook

Andrea Bizzarri ci parla di Metti una sera in diretta il nuovo format della compagnia Readarto

Il teatro si trasforma, o meglio, si adopera per superare le difficoltà, in questo caso economiche e culturali, che hanno colpito il settore a causa del Covid 19. Le idee animano questo momento di stasi e la compagnia Readarto ha ideato un nuovo format Metti una sera in diretta, che va in onda in diretta, appunto, dalle pagine Facebook della compagnia e dal Teatro Nino Manfredi di Ostia.

Idea di Andrea Bizzarri e Alida Sacoor. Abbiamo incontrata Andrea, al quale diamo il benvenuto e rivolgiamo subito delle domande:

Come nasce l’idea di un format in diretta da Facebook?

Con Alida, ci siamo sempre imposti di reagire a qualsiasi tipo di evento più o meno nefasto con testardaggine e ottimismo. Metti una sera in diretta nasce da questo “vizio”. Data la situazione, come posso agire per fare il mio meglio? Proponendo uno spettacolo, in diretta dal palcoscenico di un Teatro, che tenti di donare un po’ di leggerezza.

Quali sono gli obiettivi principali del programma?

Dopo la prima puntata, il commento più bello che, a mio avviso, abbiamo ricevuto è stato: “Ho passato un’ora di spensieratezza”. L’obiettivo è proprio questo: infondere spensieratezza, alleggerire un po’ la zavorra che, da quasi un anno, ci impedisce di fantasticare. “Manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me, come io faccio ridere gli altri: così finisce la Preghiera del Clown che, non a caso, è stato l’ultimo pezzo del nostro debutto.

La cena come momento conviviale, in fondo gli italiani hanno per il cibo una considerazione particolare: come si incrociano una sera a cena e una sera in diretta?

Diciamo che prendiamo il nostro pubblico con la bocca piena. Metti una sera in diretta va in onda dalle 20.30 alle 21.15, quindi interveniamo nel pieno della cena. A ben vedere, anche la nostra è una cena: una di quelle conviviali, con tanti commensali amici, una chitarra, battute a non finire, e il desiderio che il tempo si fermi lì, a quelle espressioni felici e serene.

Cosa spinge il pubblico ad essere coinvolto in questo format?

Sicuramente, voler fare un giro di giostra insieme a noi. Il pubblico empatizza con i personaggi che vede sullo schermo, e ride della loro naturale inadeguatezza. Inoltre, alla fine di ogni pezzo, chiediamo di esprimere un parere, così che ognuno possa sentirsi parte attiva della messa in onda. 

Nel programma ci saranno degli ospiti, come interagiranno?

Ufficialmente, l’ospite viene chiamato per recitare un pezzo. La versione ufficiosa racconta, invece, di un grande coinvolgimento con l’artista, soprattutto in tutto quello che avviene attorno alla sua performance. Chi approda a Metti una sera in diretta sa che non potrà far altro che mettersi in gioco.

E gli attori fissi, cosa prepareranno per gli spettatori?

Alcuni, come gli ospiti, si esibiscono in pezzi recitati; altri, invece, arricchiscono il programma con rubriche o speciali. Durante il prossimo appuntamento, ad esempio, interverrà la pubblicità.

Dicevamo del cambiamento del teatro, alla luce di questo periodo così particolare, cosa resta immutabile e cosa invece, è propenso al cambiamento?

Immutabile è il rito che si compie ogni volta che uno spettacolo va in scena. Rito che necessita di un pubblico, dal vivo, di attori che recitino la loro parte e di tutte le maestranze, ognuna impegnata nel proprio lavoro. Questo, credo, sia un dato di fatto non soggetto ad usura. Quello che, invece, credo debba cambiare sia l’offerta. Questa emergenza ci potrebbe dare un’opportunità nuova: quella di avvicinare il pubblico più giovane al Teatro. Prima dello scorso anno, lamentavamo che soltanto una fascia d’età frequentasse i teatri e che tutte le altre lo vedessero come una reliquia, attirate da Netflix o Amazon Video. Quando si dovrà ricostruire l’offerta teatrale, credo che confezionarla con le logiche del “mondo di prima” non sarà una strategia che potrà reggere, sul lungo termine.

Secondo te di cosa dovrà far tesoro il mondo dello spettacolo live dopo questi mesi di stop?

Da un lato, dei risultati di categoria raggiunti: dopo molti anni si ricomincia a parlare (veramente) di registro degli attori e si creano associazioni che tutelano realmente gli artisti. Dall’altro, del fatto che offrire prodotti che rispettino, sia sul piano artistico che sul piano amministrativo, determinati parametri di qualità, debba essere una necessità.

E tu, di cosa farai tesoro di questo periodo?

Di tutte le nuove abitudini che, in piccolo, hanno fatto prendere un nuovo corso alla mia vita. Sono convinto che questa situazione ci stia lasciando un’eredità davvero allettante e che, ora, non riusciamo pienamente a individuare.

Cosa ti auguri a breve tempo? E a lungo tempo?

L’augurio è unico: non perdere mai la voglia di creare.

Grazie per essere stato con noi e “in bocca al lupo per “Metti una sera in diretta”!

Grazie a voi per la bella intervista e per il tempo che mi avete dedicato. Vado a giocare a Metti una sera in diretta. Ci vediamo lì!

L’appuntamento è per il 12 febbraio, ore 20.30, sulla pagina Facebook Compagnia Readarto (https://www.facebook.com/readarto) e sul profilo IG Readarto (https://www.instagram.com/readarto). Per ricevere tutti gli aggiornamenti, è possibile partecipare all’evento Facebook Metti una sera in diretta (https://fb.me/e/d4lSCqddV). Le altre puntate sono previste il 26 febbraio e il 5 marzo.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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