NEW MAGIC PEOPLE SHOW al Teatro comunale Alice Zeppilli di Pieve di Cento
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 25 gennaio, ore 21
Teatro comunale Alice Zeppilli
Piazza Andrea Costa, 17 – Pieve di Cento (BO)
NEW MAGIC PEOPLE SHOW
dal romanzo di Giuseppe Montesano
messo in scena da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli
drammaturgia Giuseppe Montesano
produzione Teatri Uniti
Venerdì 25 gennaio va in scena al Teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento (BO) New Magic People Show – regia collettiva a cura di Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli – ispirato al lavoro amaro e beffardo di Giuseppe Montesano (il romanzo Magic People è edito da Feltrinelli, 2005).
In uno spazio claustrofobico, che, nei termini di una commedia divertentissima e nera, ricalca lo scrigno mentale di un’Italia sgangherata e sovraffollata, sfilano personaggi imbarbariti e mostruosi, schiavi dell’omologazione e delle mode. I quattro interpreti danno vita – a partire da un tragicomico romanzo contemporaneo – a un’umanità dolente e perduta, specchio dissacrante di una società alle prese con i falsi miti della ricchezza, del potere, della gioventù a tutti i costi: un cabaret postmoderno nel segno della tradizione dell’avanspettacolo.
Su un ritmo forsennato, divertente e vertiginoso da commedia nera, Giuseppe Montesano chiama in scena il suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi i risanatori dell’economia nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di aria da respirare, i venditori e i compratori di anime. Un comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, dove gli attori scoprono le piaghe di una modernità livida e terribile, dove il caldo è soffocante e i black-out continui. Oltre dieci anni dopo – la prima messa in scena dello spettacolo è del 2006, titolata Magic People Show – ecco una nuova versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore: un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale dell’Italia malata di questi ultimi anni.
«Quello che volevamo – afferma Giuseppe Montesano – era restituire il senso di nevrotico sovraffollamento del condominio globale, il pullulare comico di personaggi messi a cuocere in una stessa pentola a pressione demenziale, le vite non più protette dall’intimità dell’at home ma sempre sotto l’occhio di tutti, e con un ritmo che voleva sposare i Simpson e Aristofane, Eduardo e Woody Allen, i Soprano e la Commedia dell’Arte, Quevedo e l’Avanspettacolo, Totò e Godot: come farlo con soli quattro attori?»
E qui l’idea straordinaria di Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli fu di recitare su un tavolino da salotto, gomito a gomito come sardine in una scatola mentale, ricreando la sensazione della mancanza di spazio interiore del condominio coatto. E poi, attinta alle radici stesse del teatro popolare napoletano e ai maestri della Farsa, la trovata del travestimento: solo quattro attori si trasformavano e si moltiplicavano, con pochissimi trucchi, in maschi e femmine e bambini, in una folla di personaggi, in una sorta di avanspettacolo postmoderno.
«Si può ridere su cose drammatiche? Si può fare ironia su ciò che ci sta strangolando? – aggiunge Montesano –Magic People Show parla di come stiamo diventando servi del mediatico e del denaro, ma si rifiuta di usare le categorie della politica; parla di come la politica abbia invaso le anime, ma non la nomina mai; parla di come la cara e amata vita quotidiana, sia modificata e deformata dallo strapotere dell’Economia, ma senza scrivere trattati asserviti alle ideologie vecchie e nuove».
Non si possono più usare innocentemente le parole che i nemici dell’umano hanno deformato nella menzogna, e se si vuole restare vivi bisogna provare a smascherare quelle menzogne: ma come? Non resta che dare la parola a loro: «allora bisogna far salire in scena Lallo e Gegè, – continua Montesano – la signora madre Torza e la signorina figlia Torza, l’osceno avvocato Morfo e l’ultimo resistente, il dottor G.: e bisogna lasciarli liberi di sproloquiare, lasciare che i mostriciattoli si esprimano in tutta la loro ridicola e ripugnante miseria, per vedere ciò che troppo spesso è nascosto dall’abitudine e dal così fanno tutti quindi è normale fare così. Non è vero: diventare disumani e cretini e servi e morti in vita non è normale, e non tutti lo fanno: e quindi è normale essere umani, e miti, e gentili, e liberi, e poetici, e vivi».
La stagione Agorà è promossa dalla Unione Reno Galliera, realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna, con la direzione artistica di Elena Di Gioia e prodotta dall’Associazione Liberty.
Informazioni e prenotazioni
Intero: € 12 – Ridotto*: € 10 | Under 18 anni: € 5 | Sconto gruppo minimo 5 persone (biglietto € 8)
Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 tel. e sms: 333.8839450 | email: biglietteria.teatri@renogalliera.it
Per il programma completo: www.renogalliera.it/agora www.associazioneliberty.it
Ufficio stampa
Silvia Mergiotti
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