Nuovo brano per gli Statale 66

È una musica scritta per dare forza

Loro sono gli Statale 66, in molti li hanno conosciuti grazie alla partecipazione al programma televisivo Stracult, dove hanno portato la loro musica, il loro sound, i loro arrangiamenti. Abbiamo scelto di far loro delle domande in occasione dell’uscita del loro nuovo brano musicale The Best Thing You Can Feel.

Il nuovo brano degli Statale 66 è una ballad delicata. Perché scegliere questo genere? Chi ha ispirato il brano The best thing you can feel?

Alex: “The Best Thing You Can Feel è un brano nato tra le pareti di casa, per questo è molto intimo. Io e la mia compagna Lora (che ha scritto il testo), scegliendo di fare gli artisti per lavoro, viviamo spesso dei forti “up and down“. Non è facile mettersi sempre a nudo. 

La canzone è una domanda: si può essere creativi e voler comunicare agli altri quando si è soddisfatti nel proprio intimo? Quando si è innamorati e corrisposti, si può avere la voglia di andare là fuori a cantare? Beh… farsi la domanda è già comunicare. Ci piace pensare che sia un brano con un metatesto!
Anche la musica nasce da un momento molto riflessivo. Ricordo di averla scritta guardando fuori dalla finestra della mia stanza, cercando di prendere forza dal poco sole che si faceva largo in una giornata di pioggia. Mi sentivo molto innamorato e anche di condividere con questa persona tante difficoltà. È una musica scritta per dare forza.
Dentro c’è tutta la musica che mi ha accompagnato e spesso confortato nell’adolescenza, dai Beatles, agli Oasis. Volevo scrivere una ballad maestosa!!
Credo poi che Giulia e Mary abbiano messo dentro la musica tutte le loro emozioni che vivevano in quel momento. La registrazione ha molto pathos.”

Anche il video, diretto da Riccardo Fabrizi, è un cortometraggio d’autore, tinte retrò, ma molto delicato, com’è nata questa idea?

Alex: “L’idea di un video così dolce e delicato è venuta da Riccardo stesso ascoltando il brano. Passo la palla a lui per raccontarci meglio come è nata…”

Riccardo: “Grazie Alessandro. Venendo dal cinema, per me era importante dare al videoclip un taglio che richiamasse le atmosfere del grande schermo. Dato che il testo ruota attorno al concetto di creatività, ho voluto creare un ambiente nebbioso e buio che rappresentasse la mente dell’artista in cerca d’ispirazione. La lampadina che si accende è l’illustrazione più diretta di un’idea che prende vita. E così ogni volta che uno strumento entra all’interno del brano si accende una luce, come se il pentagramma del brano stesse prendendo vita in quel momento nella testa dell’autore.

Il bianco e nero riflette l’eleganza del brano con una fotografia che s’ispira al film “Cold war” di Pawlikowski e più in generale al cinema classico degli anni ’50. La regia è dunque a servizio del brano, in modo da potenziarne il crescendo emotivo e portare lo spettatore a una vera catarsi quando anche i fiati, gli ultimi strumenti a entrare nel brano, irrompono con il loro sound. I musicisti vengono messi in scena non in una formazione frontale unica, ma sono divisi in sezioni come se si trattasse di micronuclei dormienti che si accendono una volta chiamati in causa.

Il tutto si svolge in una scatola nera, un non luogo che dona al tutto un senso d’inafferrabilità ma anche d’intensità. Di contro, l’inquadratura di Alessandro sullo sfondo bianco e in slowmotion incarna il negativo della situazione con dominante nera. Le due dimensioni comunicano solo nel finale quando anche la luce di quest’ultima location si spegne.”

Nuovo singolo, ma cosa avete ancora in serbo per i vostri fans?

Alex: “Eh, tante cose… un EP è in arrivo. Tanto per spoilerare: abbiamo in tasca alcuni brani dove le sonorità rock anni ’90 e 2000, con cui siamo cresciuti e che abbiamo contribuito a mantenere vive con i nostri primi lavori, stanno tornando sempre più a galla!!!
In oltre stiamo lavorando alla musica di un cortometraggio dello stesso Riccardo Fabrizi, con cui è nata una forte amicizia e collaborazione.”

La partecipazione al programma Stracult ha permesso alla band di farsi conoscere al grande pubblico, soprattutto televisivo, per le versioni beat/rock di colonne sonore. Come ha mutato, se lo ha fatto, il vostro lavoro di musicisti?

Mary: “Prendere parte a uno dei nostri programmi tv preferiti, oltre ad essere un grande privilegio, ci ha permesso di acuire alcune peculiarità che per un musicista sono fondamentali, come ad esempio la gestione della diretta televisiva, o saper mettersi in gioco ogni settimana con dei brani nuovi, sempre diversi e  a volte lontani dal nostro repertorio,  arrangiandoli ogni volta con il nostro sound e il nostro stile, spesso suonando con artisti e personaggi che hanno fatto la storia del cinema e della musica. Un nome su tutti: Abel Ferrara! “

La musica come arte capace di modificare i pensieri, aprire gli animi, avere mai pensato a questa visione del vostro lavoro?

Alex: “Si, certo. Per prima cosa i nostri lavori sono sempre nati da qualcosa di emotivo. Non abbiamo mai fatto musica per riprodurre un genere od un sound in particolare. È sempre nato tutto prima da un sentimento…  questo può essere un amore, una ribellione, un’insoddisfazione. Comunicare questi sentimenti alle persone può portare ad una condivisione forte che scaturisce tante situazioni diverse: alcune canzoni sono rimaste un simbolo di una generazione o addirittura di una rivolta. Ad esempio per gli afroamericani “A Change is gonna come”  di Sam Cooke è stata la scintilla emotiva di una rivoluzione culturale. Personalmente ho cambiato alcuni percorsi della mia vita grazie ad artisti che mi hanno fatto riflettere. I The Clash in primis mi hanno insegnato a capire la musica come espressione socio/politica ma che scaturisce sempre da emozioni. John Lennon mi ha insegnato l’estrazione: partire da una cosa personale per poi estenderla a tutta l’umanità.”

L’estate è cominciata da poco, voi preferite andare in ferie, riprendervi dalla stagione o dedicarvi alle esibizioni per portare in giro la vostra musica?

Alex: Abbiamo parecchie date estive. Il bello del nostro lavoro è che girando molto su e giù per l’Italia riusciamo a goderci nel frattempo anche la bella stagione vedendo molti posti bellissimi.

Se andate in giro, dove sarà possibile ascoltarvi?

I concerti si possono trovare sulla pagina “live” del nostro sito web. Una data da segnalare è il 14 agosto sotto il bellissimo castello di Santa Severa. Suoneremo molto in lungo e in largo per il litorale.

Grazie!

Grazie a voi!

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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