Paolo Poli nel racconto di Pino Strabioli

Foto Sissi Corrado

Sempre fiori mai un fioraio, Strabioli omaggia Paolo Poli a teatro

Pino Strabioli torna a Roma con lo spettacolo omaggio a Paolo Poli, Sempre fiori mai un fioraio, andato in scena al Teatro Vittoria. Insieme a lui sul palco Marcello Fiorini con la sua fisarmonica.

Lo spettacolo comincia con un video, opera di Edoardo Paglione, che racconta la vita artistica di uno dei maggiori esponenti del Novecento. Poli si racconta e ci racconta il suo teatro, la vita, il suo rapporto con la famiglia, circondato da donne che lo ispirano e atterriscono allo stesso tempo. È conscio che le donne sanno dare tanto amore, come sanno odiare con maggiore intensità e spesso cattiveria.

Ma non solo donne, quanto il teatro, la vita che Poli ha trascorso tra palco, scrittura, amici e tv. Immancabile attore, mai venuto meno a sé stesso, come dimostra il suo modo di essere, senza peli sulla lingua. Amato e temuto, proprio per il modo schietto con cui si rivolgeva a tutti, senza timori, rappresentava un punto di riferimento per chi voleva intraprendere la professione da attore o nel mondo dello spettacolo.

Pino Strabioli, che ha affiancato Poli sul palcoscenico nello spettacolo I viaggi di Gulliver e compagni della trasmissione su Rai 3 E lasciatemi divertire, otto puntate sui vizi capitali porta in scena l’uomo e l’artista. Il giornalista, scrittore, conduttore lo ricorda con affetto, ammirazione e nostalgia, non dimenticando ne facendo dimenticare il suo ruolo di giornalista. Narratore di una storia, per certi versi vissuta in prima persona, ci trasporta in un mondo non fatto di metafore, ma di realtà, quella che ha contraddistinto l’eclettico Poli.

Foto Sissi Corrado

Ne nasce una narrazione intensa, diretta, che coinvolge lo spettatore, appassionato e meno, verso la figura dell’artista. Così la voce di Strabioli ci accompagna verso il tavolo del ristorante dove ogni settimana incontrava Poli per parlare della sua vita, di ciò che gli era accaduto negli anni, degli incontri, dei successi e dei tanti fallimenti o rifiuti che aveva ricevuto.

Incontri che avevano come scopo la realizzazione di una biografia. In questo modo ci si ritrova catapultati nella frase che dà lo spunto per il titolo dello spettacolo, una frase che lui stesso ripeteva all’amico Strabioli: sempre fiori mai un fioraio. I fiori erano quelli che riceveva continuamente nel suo camerino, la mancanza del fioraio era quella affettiva che faceva nascere in lui la malinconia.

Il libro c’è, è stato scritto, e andando avanti nel racconto, cresce il desiderio di leggerlo e di scoprire molte più cose, seguendo anche la prefazione di Franca Valeri, attrice inestimabile del passato. Il talento che incontra il talento, il talento che si riversa da Poli a Strabioli.

Uno spettacolo che attrae e coinvolge, ben confezionato, tanto da sfuggire al tempo e allo spazio. Uno Strabioli che con garbo, attenzione, nel suo particolare e straordinario modo di rivolgersi a chi lo ascolta, ci fa rivivere una biografia, che lui stesso trasforma in una favola. Attento osservatore del passato e del presente.

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Sissi Corrado

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