Presentato lo spettacolo Io, tu e Pino Mauro, in scena all’Auditorium
Il 10 aprile il Teatro “Il Salotto di Pulcinella” di Enzo De Vito ha ospitato la conferenza stampa per la presentazione dello spettacolo “IO, TU e PINO MAURO” che si terrà il 14 aprile presso la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il Salotto di Pulcinella da sempre simpatizza per tutta la cultura napoletana e in linea con l’antico costume presenta spettacoli esclusivamente nei weekend.
Per questo, per amici come Pino Mauro imperatore della sceneggiata napoletana, Nando Citarella, re della posteggia e il più grande ‘comico morente’ Nicola Vicidomini, non si poteva non fare un’eccezione.
Ad aprire la conferenza è l’agguerrito Nicola Vicedomini che spiega come sia nata la collaborazione fra i tre attori, tutti provenienti non da Napoli ma dalla provincia. Una provincia che non offre molto, ma in cui, ognuno a modo suo, ha trovato e creato la propria arte “rubando” dai grandi e respirando la stessa aria che tutte le più grandi stelle del firmamento partenopeo hanno respirato.
Nicola Vicidomini definisce questa condizione di vuoto che si vive in provincia ‘deserto culturale‘, ma, allo stesso tempo lo ringrazia perché è proprio quella mancanza che ha mosso ognuno dei nostri amici a cercare di creare qualcosa di nuovo e realizzare un sogno.
Vicidomini, sinceramente amareggiato per la politica culturale che vige a Napoli, che non premia, né aiuta a divulgare gli spettacoli teatrali al pubblico, tiene a sottolineare come da sempre l’antica Partenope si sia appropriata delle origini di grandi artisti, che più spesso venivano dalla provincia; lo stesso Pulcinella, non veniva forse da Acerra? E la stessa commedia dell’arte non è forse nata a Cava dei Tirreni, diffondendosi poi in tutta Italia? In fondo non è poi così strano che sogni e desideri siano nati proprio da quel deserto della provincia.
Nando Citarella, dal tono più amabile e pacato, racconta come dal loro incontro sia proprio nato il desiderio di costruire un messaggio. Anche se i tre artisti hanno linguaggi diversi, hanno comunque una comune formazione, un antico e spettabilissimo panorama da cui hanno potuto rubare, imparare, prendere ispirazione e respirare.
È Pino Mauro a dirci che si tratterà di uno spettacolo tra tradizione/contaminazione/evoluzione. Poi racconta della sua storia di cantante iniziata sin da quanto aveva 13 anni: il suo primo contratto discografico, la conoscenza di Teddy Reno, il grande successo che lo accompagnò fino all’82, anno in cui, per un errore giudiziario, fu arrestato, e la sua carriera si bloccò. Uno scambio di persona e lui venne additato come mafioso. Fiducioso e consapevole che la verità sarebbe venuta a galla, Pino verrà liberato solo due anni dopo, quando tutte le accuse cadranno. A quel punto, però, la Rai non lo chiama più, i teatri sono chiusi e le persone che prima lo apprezzavano, ora gli voltano le spalle. Ovunque vige lo stereotipo ‘Merola, il guappo buono’ e ‘Pino Mauro, il cantante di malavita cattivo’. Eppure dall’87 Pino Mauro lotta per l’amore della propria cultura, non ha alcuna intenzione di incattivirsi, anche se, si sente messo all’angolo da chi, fino a poco prima, lo aveva celebrato.
Le informazioni sullo spettacolo in sé sono poche, i tre amici glissano sulle informazioni, in particolare Vicidomini, che invita ad andare allo spettacolo per scoprire il tutto. Quello che sappiamo è che sarà uno spettacolo che parte dai borghi perché è proprio lì che lo spettacolo dovrebbe riprendere vita, da dove è il pubblico a dettare la vera validità degli attori e non lo Stato. Grazie a Nando Citarella, capiamo che lo spettacolo sarà la storia di un viaggio tra linguaggi artistici diversi; quello umoristico senza precedenti, quello melodico e romantico e quello della posteggia. ‘Tre viaggi in un colpo solo’, un filo che va dipanandosi fra i nostri tre amici in cui ognuno avrà il suo spazio, fino ad approdare ad un quarto blocco unico,che concluderà la storia, una storia in cui parlerà una sola persona: la MUSICA.
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