Presentato a Roma il libro “La guerra dei topi e delle rane” di Esposito

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È stato presentato al “Baffo della Gioconda”, un caratteristico locale di Roma, in zona San Lorenzo, l’ultima fatica letteraria di Renato EspositoLa guerra dei topi e delle rane”, un thriller che si prospetta interessante, edito da Omnia One Group Editore.

A presentare il libro un attento Alessandro Martorelli, che ho posto domande ma anche illustrato il lavoro dello scrittore, arrivato, come lui stesso ha dichiarato, a “11 o 12” a seconda se si inserisce in quell’elenco anche un racconto. Prolifico nel suo lavoro e autore conosciuto per diversi best sellers, con la sua nuova opera si trova ad affrontare forse, uno dei temi più difficili, crudeli e impegnativi della nostra società: l’esoterismo. Un argomento che non nasce oggi, ma che si è affacciato alla società da secoli, con i suoi macabri riti, con le sue credenze, con le sue denunce e le numerose dicerie che accompagnano fatti e misfatti che restano spesso irrisolti o, se andati in giudizio, lasciano sempre qualcosa in sospeso.

La guerra dei topi e delle rane” che riprende il nome da un racconto di Omero, questo era ricco di sensi e messaggi esoterici e, poiché l’argomento è lo stesso, ecco la motivazione del titolo ripresa dal vecchio racconto.

Il libro è diviso in tre parti distinte, nate per poter essere lette come tre puntate, ma non divisibili tra loro, nessuna delle parti può essere letta in modo autonomo, perché sono collegate tra loro in modo indissolubile. La terza, che conclude il racconto, ne è anche la parte che spiega il tutto.

Ma è anche un libro i cui colpi di scena cambiano decisamente la storia, man mano che avanza nella sua narrazione. Anche la narrazione ha avuto una lunga gestazione, visto che la scrittura dello stesso è stata interrotta per un lungo periodo e poi ripresa.

Il protagonista Remo Pagani, è uno scrittore, che, dopo la pubblicazione di un primo romanzo, che ha avuto successo fino a quando non è stato stroncato dalla critica, si ritrova a fare il pubblicitario all’interno di un giornale, per vivere. La sua storia comincia proprio da qui.

Renato Esposito afferma che il suo personaggio, scrittore come lui, non ha nulla della sua personalità e non gli assomiglia, almeno per quello che pensa lui. Forse dello scrittore reale, quello immaginario ha solo preso un po’ arroganza e presunzione che lo stesso aveva all’età di 26 anni. In compenso il protagonista dello stesso romanzo, che all’inizio non doveva essere nemmeno uno scrittore, è un insieme di difetti e pensa solo al benessere materiale. Un antieroe che si ritrova protagonista, suo malgrado, di una storia scottante che saprà appassionare i lettori del genere, in un libro ben scritto, che riserva numerose sorprese.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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