Renacerè_Rinascerò al teatro per parlare di infortuni sul lavoro

Marica Roberto è una di quelle autrici e interpreti molto sensibili al sociale e per questo molto vicine a storie di vita reale. Spesso la vediamo confrontarsi con tematiche forti che vogliono risvegliare l’attenzione degli spettatori verso problematiche diverse.
Il nuovo spettacolo Renacerè_Rinascerò che andrà in scena il 6 ottobre alle 21.00 al Teatro dell’Angelo, via Simone de Saint Bon, 19 – Roma e in forma gratuita, previa prenotazione, parla del difficile argomento, spesso messo da parte, degli infortuni sul lavoro.
Perchè hai scelto di scrivere e dedicarti agli infortuni sul lavoro?
Ho scelto di parlare di questo argomento perchè, come è successo per lo spettacolo Fata Morgana sulle donne vittime della mafia, è sempre mio interesse parlare di temi non sufficientemente trattati dai mezzi di informazione e soprattutto raccontare storie di gente comune ed episodi di singoli individui.
È stato difficile reperire informazioni su questo argomento?
No, non ho avuto difficoltà e inoltre avendo la collaborazione di INAIL sono venuta a conoscenza tramite loro di storie che vengono affrontate nello spettacolo.
Tu sei autrice, interprete e dirigi anche lo spettacolo, che ha al suo interno musica, tango e parole, come sei riuscita a coordinare tutte queste cose?
La scelta di usare diverse arti è la caratteristica su cui lavora la mia compagnia Attori & Musici. In questo caso in particolare ho scelto il linguaggio musicale e quello danzato per veicolare questo messaggio, oltre alla parola scritta, per arrivare a un pubblico più vasto.
Nella parte musicale, per le coreografie hai avuto il sostegno di Milena Zullo, com’è nata la vostra collaborazione?
È nata dal piacere che ho avuto nel veder uno dei suo tanti spettacoli, nello specifico Contemporary Tango. Essendo entrate in contatto per questo motivo ho potuto incontrare un’artista con la quale l’intesa è stata perfetta.
Ci racconti in poche parole lo spettacolo e chi parteciperà insieme a te?
Lo spettacolo tratta di storie di persone infortunare sul lavororo raccontate da un personaggio stravagante e paradossale, una sorta di mangiafuoco dall’apparenza autoritaria ma in realtà commosso dalle storie di cui narra.
Con me ci sono con i muscisti Massimiliano Pitocco al bandoneón, Massimiliano Caporale al pianoforte, Antonio Vitagliani al vibrafono e alle percussioni, i danzatori Michele Cascarano ed Eleonora Pifferi, con le coreografie di Milena Zullo.
Lo spettacolo ha un supporto importante, quello dell’Inail e il patrocinio dell’Istituto Italo-Latino Americano, da dove nasce questa collaborazione?
La compagnia ha rivolto una proposta all’INAIL che ha trovato interessante il progetto nell’ambito della sua campagna informativa e di prevenzione e ha deciso di supportarlo. Anche l’IILA è un ente particolarmente interessato agli ambiti civili e sociali e oltretutto, essendo la scelta musicale ricaduta su Piazzolla, è particolarmente vicino alla cultura sudamericana
Qual è il messaggio che lo spettacolo vuole far arrivare al pubblico?
Nessuno è irresponsabile, basta guardare l’altro attentamente per riconoscersi in lui e nella sua storia.
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt