Una versione moderna de “Il lago dei cigni” al Teatro Brancaccio
“Il lago dei cigni”, il balletto andato in scena al Teatro Brancaccio di Roma, per la coreografia di Luigi Martelletta, ex primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma e di altri teatri, è una innovazione al balletto classico. “Il lago dei cigni” infatti, è una delle opere di balletto classico più famose e rappresentate, tanto che anche l’interpretazione della stessa storia, negli anni, ha subito delle modifiche.
La versione portata in scena dalla Compagnia Nazionale Raffaele Paganini, rispecchia la visione del suo coreografo e cioè snellire l’opera, eliminando quelle parti inutili, pesanti e noiose, ma tenendo quelle legate alla tradizione e quindi quelle danze che molti si aspettano, come i cigni, le danze spagnole, i passi a due, il valzer, la danza russa ed altri accorgimenti che rendono l’opera legata, comunque all’originale.
L’intendo di Martelletta, infatti, non è quello di stravolgere l’opera, ma di renderla fruibile alla danza e agli spettatori odierni. I puristi storceranno il naso dinanzi a una versione che sembra allontanarsi dal classico stile accademico, così fortemente legato alle scuole e all’originale versione, ma i modernisti, plaudono, invece, al lavoro di ricerca e studio che offre allo spettatore, non per forza un ballerino o amante della danza. Una visione particolareggiata del balletto, che non deve per forza durare più ore, ma che riesce ad esprimere bellezza, magia e prodezze anche in tempi più accettabili per spettacoli moderni.
Un lavoro svolto con la Compagnia Nazionale Raffaele Paganini, tra il cui corpo di ballo si vedono anche giovani con altezze notevoli, per un genere di danza dove anche l’altezza, soprattutto delle ballerine, è molto importante. Oltre a questo figurano dei movimenti dinamici che cercano nei ballerini, forza e coordinazione. Insomma, una versione che attrae non solo per l’opera, ma anche per il lavoro di attenzione a movimenti molto più moderni da inserire nella danza classica.
Durante lo spettacolo si è vista qualche piccola imprecisione, ma per il resto tutto il corpo di ballo è stato coordinato e i solisti hanno offerto uno spettacolo bello e dinamico. Il tutto accompagnato da una scenografia minimale e da costumi vivaci.
Uno spettacolo che ha suscitato svariati commenti ed emozioni, tra i quali entusiasmo e apprezzamento per il lavoro presentato e soprattutto anche attenzione ai movimenti e alla scena, non apparendo mai noioso.
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