A Firenze una mostra che omaggia Galileo Galilei
La mostra che svela e mostra le scoperte del padre della scienza moderna
Si sa, la scienza e la religione non sempre sono andate d’accordo, peggio ancora, in passato si sono scontrate in modo deciso, in particolare quando uomini di scienze osavano contraddire le teorie della Chiesa stessa. In Italia questa lotta di concetti, si è sentita in maniera più decisa, essendo il luogo in cui risiedeva il capo della Chiesa Cattolica e quindi il fulcro della sapienza a detta dei tanti vescovi e cardinali che troneggiavano su tutto.
Tra i tanti perseguitati per le idee sulle teorie scientifiche ed astronomiche, ci fu Galileo Galilei. Se da una parte la Chiesa nella sua utopica idea di possedere dentro di sé la sapienza, dall’altra lo scienziato italiano cercava di confutare alcune idee che, attraverso studi e calcoli, non coincidevano con le teorie e conoscenze dell’epoca. Ricordiamoci che Galilei è vissuto nel 1600 un tempo che oggi appare molto lontano. La sua sete di conoscenza lo portò a 21 anni, a disobbedire al volere del padre, che lo voleva medico, per la matematica, che lo interessava di più.
Caparbio, deciso a seguire i suoi interessi poco ascoltò le direttive del padre, figurarsi accettare la scienza aristotelica. Furono le sue idee a farlo diventare un rivoluzionario accrescendo la sua fama, ma al tempo stesso anche i suoi nemici, in particolare i componenti dell’inquisizione, che in quegli anni dominavano su tutte le materie, attaccando e perseguitando chi osava ribellarsi. E la goccia che fece traboccare il vaso fu la sua dichiarazione sulla Terra, non il centro dell’universo, ma un corpo celeste in movimento.
Sta di fatto che negli anni le sue teorie sono state accettate e rivalutate e il suo metodo di lavoro che si fonda sull’integrazione di esperimento e ragionamento matematico viene adottato ancora oggi. Scienziato, filosofo, scrittore, un genio che ha lavorato a nuove scoperte e alle sue teorie fino alla sua morte.
Firenze omaggia il grande Galileo Galilei con una mostra, in occasione dei 400 anni della pubblicazione del Saggiatore di Galileo, il libro che ha posto i fondamenti della scienza moderna. Osservare e sperimentare, le parole chiavi di Galileo che si rispecchiano in Splendori celesti. L’osservazione del cielo da Galileo alle onde gravitazionali, visitabile fino al 17 marzo presso l’ex dormitorio di Santa Maria Novella piazza Stazione 6.
Il libro è nato da una disputa che vide protagonista lo stesso Galilei e il gesuita Orazio Grassi, che aveva alla base l’origine delle comete ed è solo lo spunto per parlare di comete, nuovi mondi, macchie solari, fasi di Venere, insomma, tutto ciò che lo scienziato poté osservare attraverso il suo cannocchiale e che gli permise di annotare ogni cosa, grazie anche al suo sguardo attento e indagatore. Uno sguardo che gli permise di conoscere e di tramandare le sue scoperte ai posteri.
All’interno della mostra il racconto delle scoperte galileiane, le concezioni del famoso scienziato toscano con una visione coinvolgente per i visitatori di tutte le età. In primo piano le osservazioni di Galileo attraverso delle installazioni immersive realizzate dallo studio milanese camerAnebbia.
La mostra, a cura di Filippo Camerota, è organizzata dal Museo Galileo in collaborazione con EGO-European Gravitational Observatory, con il sostegno di Fondazione CR Firenze e Unicoop Firenze. È inserita nel programma della terza Giornata Nazionale dello Spazio e si avvale del patrocinio del Comune di Firenze e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’elezione di Papa Urbano VIII.
Visita il sito del Museo di Galileo per trovare ulteriori informazioni sulla mostra, sugli orari, sui costi e sulle opzioni che essa offre ai visitatori.
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